Food Delivery, Deliveroo e lo IED premiano i migliori

Com’è cambiato il modo di consumare il cibo? Alzi la mano chi non ha ceduto almeno una volta lo scorso weekend ad ordinare i piatti preferiti su un’app di consegna. Ordinare il cibo, farselo recapitare a casa o sul luogo di laboro, in albergo, o dove si preferisce, sta cambiando radicalmente il modo di mangiare. Per dare una nuova chiave di lettura ed interpretare questo trend, Deliveroo e IED Firenze hanno presentato “The new dining table is not a table”.

Il progetto di IED e Deliveroo nasce da una ricerca di SWG per Deliveroo, alla tradizionale tavola da pranzo, si affiancano “luoghi” alternativi per consumare pranzi e cene come  divano, letto e poltrona. “The new dining table is not a table” reinterpreta elementi di arredo domestici secondo le nuove esigenze e i nuovi riti creati dal food delivery.

A vincere è stato il concept work premiato è “IT IT”, un nome originale per l’espressione inglese “heat eat” (mangiare caldo), che corrisponde a uno speciale pouf-contenitore termico per il salone di casa,
da posizionare magari davanti al televisore, in grado di mantenere al caldo il cibo ordinato su Deliveroo, senza nessun impiego di energia.

Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italy, racconta con entusiasmo la collaborazione con IED Firenze: “Abbiamo apprezzato moltissimo l’impegno messo in campo dai ragazzi ed i concept presentati. Sono ricchi di spunti e sono molto utili per comprendere ancora di più come un servizio come Deliveroo sia recepito dai più giovani. Il food delivery è diventato parte integrante delle abitudini di consumo, al punto tale da far evolvere anche i rapporti con gli spazi della casa”.

Non meno entusiasmo arriva da Danilo Venturi, Direttore IED Firenze, che ha dichiarato: “La moda si è recentemente confrontata con marchi di arredamento e logistica e la scuola lo fa ora con il food delivery” dichiara Danilo Venturi, Direttore IED Firenze. “Dietro l’apparente superficialità di un un pasto casual si nascondono cambiamenti profondi che coinvolgono il modo in cui viviamo i nostri spazi e i nostri momenti privati. Se capiamo questi fenomeni impariamo anche a progettare la casa del futuro“.

Al progetto hanno partecipato 12 studenti frequentanti i corsi di laurea in Interior and Furniture
Design e  Comunicazione Pubblicitaria che, sulla base di competenze, creatività ed esperienza
personale, hanno sviluppato idee per ripensare ad elementi di arredo tipici delle nostre case in
funzione del consumo a domicilio.

Credits Immagini: Press Office

Cristina Izzo

Editor in Chief of TheAuburnGirl. Former Fashion Editor of Quotidianomime.com

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