Esistono amicizie che superano tutto. Lontananza, liti per questo o quell’ex geloso e persino orridi momenti passati a piangere e maledire il migliore amico di non essere lì al nostro fianco. La mia situazione è l’esempio perfetto: dopo 12 anni di amicizia pura e incondizionata, una rottura dovuta alla sua ex gelosa (immotivata visto che la sottoscritta all’epoca era felicemente in coppia), svariati tentativi di riavvicinamento da parte di entrambi, eccoci qui: davanti ad un caffè a parlare di quanto siamo cambiati e di cosa ci sia successo negli ultimi anni. Come se il tempo non fosse mai passato e non ci fossimo fatti del male a vicenda.

Dopo aver brevemente aggiornato il mio equivalente maschile sulla mia attuale vita, vengo catapultata nel suo sfavillantemente complicato mondo: quello dei giocatori di football americano e delle loro cheerleaders. Gente che mentalmente si è fermata ai successi del liceo o innocenti amanti di spalliera e casco? Presi a piccole dosi non sono malvagi. Se non altro per litigi e gossip. Vengo quindi a sapere dello “scandalo” che sta dividendo la comunità footballofila bolognese: uno dei giocatori ha dichiarato di frequentarsi da un po’ con una delle cheerleaders e di voler continuare a farlo. La notiziona del mese è stata presa malissimo dai rispettivi ex, i quali hanno confabulato con amici di amici per creare il più grande litigio mai avvenuto all’interno del gruppo ( tale da mettere in secondo piano tutti i grandi scismi della storia umana). Arrivati alla creazione di due propri schieramenti, i team opposti comunicano ormai tramite i pochi dichiarati neutrali o via il caro e vecchio Whatsapp. Se il Team pro coppia(TPC) chiede che la situazione si risolva al più presto senza ulteriori spargimenti di sangue e unghie finte, il Team degli ex (TDE) è contrario a qualsiasi tipo di trattativa e si ostina a rimandare la tregua a data da destinarsi.

Sicuramente allibita da quanto mi è stato raccontato, ho voluto verificare di persona che lo scisma non fosse soltanto un gossip molto ingigantito. Una sera, con la scusa di accompagnare il mio ritrovato migliore amico ad una festa della “confraternita dei caschi viola blu” (ovvero la squadra di football, nda) ho assistito dal vivo a frecciatine, scambi di insulti via Whatsapp, divisione in microgruppi e tanta tensione nell’aria. Più che una ragazza ad una festa, mi sono sentita un’inviata speciale in territorio di guerra, pronta a saltare su una mina qualora (in questo caso) avessi aperto bocca e fatto intendere di “sapere” qualcosa. Conoscendo in parte la coppia al centro del ciclone, mi sono diretta da loro per dimostrare la mia neutralità assoluta alla questione; in cambio ho ottenuto ulteriori gossip e manovre attivata dall’altro schieramento che non posso trascrivere qui per paura di essere intercettata.

Che in amore e guerra valga praticamente tutti è noto, eppure esistono eccezioni ad ogni “concetto universale”. Come nel caso degli ex della neo coppia: nonostante fossero passati un paio di mesi per entrambi, è bastato veramente un attimo per riaccendere su entrambi i fronti la fiamma della gelosia e rigirare il dito nella piaga dei così traditi principi del “Bro-code” (il codice di amicizia e rispetto vigente tra membri di una stessa squadra e amici) secondo i quali le ex degli amici risultano intoccabili.

Nessuno dei due schieramenti sembra disposto a cedere di un millimetro, rifletto osservando le occhiate cariche d’astio che saettano per la stanza. Ordinando un Cosmopolitan cerco di trovare risposta all’unica domanda che mi piacerebbe fare ai due ex ma che non mi azzarderei a porre onde evitare che la situazione degeneri in Guerra Mondiale: vi brucia di più non avere il vostro rispettivo ex accanto perché ne siete effettivamente ancora innamorati o vederlo/a finalmente sorridente e felice accanto ad un’altra persona e dover ammettere di non essere stati capaci di renderlo/a tale quando ne avevate l’occasione?