Ho conosciuto Paola Bellinzoni per caso, ad un evento Milanese. Mi ha colpito immediatamente il suo charme nel look e nei modi, ma ancor più la sua sincera schiettezza. Il suo modo di esprimere la sua opinione, il suo dissenso, con un candore e un sorriso che hanno il potere di mantenere viva e fruttuosa la comunicazione, anche nel confronto.

Ho intravisto una serenità d’animo e un entusiasmo creativo che mi hanno molto incuriosito. Vi racconto Paola:  lasciatevi condurre nel suo mondo pieno di arte e fede, cose belle e buone che fanno bene all’anima.

Figlia di un antiquario e di una ricamatrice di alta moda, Paola ha respirato il culto del bello fin dalla culla. Cresciuta tra tele antiche, amorini intagliati nel legno, tessuti preziosi e le antiche pendule francesi (orologi in ceramica e bronzo del 1700) che suo padre collezionava e riparava, ha sviluppato il  senso estetico, l’ amore per gli oggetti antichi e un lavoro artigianale paziente e minuzioso.

Fin da piccola ha frequentato i mercati dell’antiquariato, in particolare il mercato di Cours Saleya ogni lunedì a Nizza e il Grand Balon che si tiene ogni mese a Torino, mercati prestigiosi che tuttora Paola consiglia di visitare,  che siate appassionati o no di antiquariato queste bancarelle vi delizieranno gli occhi con una miriade di oggi antichi più o meno di valore, stampe antiche, bambole da collezione, mobili di modernariato, oggetto art déco, vasi firmati.

Studentessa di architettura sfoga la sua vena creativa assemblando e cucendo materiali di recupero, per le feste regala ad amici e parenti una sua invenzione: una sfera decorativa di Natale realizzata con bottoni di recupero, bottoni che rappresentano il suo grande amore.

Grazie al passaparola e alla sua preparazione circa i materiali e i modelli, inizia a lavorare per un prestigioso bottonificio di Piacenza, collaborando con gli uffici stile di grandi marchi come Ungaro Valentino e Montana.

Paola osserva con un filo di rammarico “Adoro i bottoni! Li ho sempre usati anche per modificare e rimodernare gli abiti. Prima che il minimalismo facesse chiudere tanti bottonifici, erano accessori molto importanti e strategici nell’alta moda. Ricordate i bottoni dorati e le vistose applicazioni  in stile Versace? Bottoni e tira lampo preziosi anche in madreperla, tartaruga e osso.

Gli anni ’90 hanno fatto pulizia formale e imposto gancini nascosti, zip e velcro. Ultimamente sono tornati alcuni elementi decorativi, più spesso bordure ricamate e piume però.  Dopo tutto la moda è sempre più attenta al contenimento dei costi … “

Ad una mostra del bottone a Vicenza conosce Franco Jacassi, il grande collezionista la invita nel suo archivio-showroom a Brera, un punto di riferimento per gli stilisti che attingono a questa collezione di tessuti e bottoni antichi in cerca di nuove ispirazioni.  Franco le fa scegliere del materiale, passamanerie e bottoni  che lei assembla e valorizza realizzandone una collezione di gioielli. Una collezione dove prevale il nero,  uno stile cupo e gotico che fa impazzire i buyer Giapponesi.

Nel frattempo consegue la laurea in Architettura e inizia a lavorare come decoratrice d’interni, “vedo un aspetto comune tra la creazione di un accessorio che personalizza il look e la decorazione di interni, sono due modi per comunicare la propria personalità e il proprio stile” confida Paola. Anche in questo settore lo stile di Paola predilige la tradizione (ad esempio nella  scelta di carte da parati) e il restyling low cost tramite  l’uso del colore per cambiare gli scorci e le percezioni dei volumi.

Ma oggi, è la creazione di gioielli unici partendo da oggetti di recupero la priorità di Paola. Come un segugio setaccia brocante e mercatini alla ricerca di particolari da inserire nei suoi gioielli: bottoni antichi, passamanerie, rosari antichi in madreperla, ma anche pomelli di mobili o cristalli da lampadari. La tecnica della resina le permette poi di inserire foto e immagini in orecchini e collane: dipinti antichi, immagini sacre, foto di nudi di inizio secolo.

Le clienti possono scegliere pezzi già fatti oppure sviluppare con Paola il loro gioiello, un vero pezzo unico studiato apposta per loro. Il punto di partenza può essere una foto da elaborare e inserire nella resina o un cimelio di famiglia da riscoprire e reinterpretare.

Dal 26 al 29 Novembre è possibile ammirare la collezione di pezzi unici di Paola nella mostra “Ornamentum” presso la galleria d’arte DAVICO a Torino, tra i vari gioielli anche un  pettorale realizzato ricomponendo pezzi di una collana anni ’70 e l’inserimento di frammenti di quadro di Rubens.

“Mi raccomando se passate da Torino non perdete l’occasione di gustare la finissima pasticceria dei caffe storici! La qualità è unica e gusterete i dolci in un’atmosfera da film!” raccomanda Paola.

Nella galleria Subalpina, a due passi da Davico Arte si trova ad esempio il Caffè Baratti e Milano, una gioia per gli occhi e il palato.

Nell’atelier di Paola, tra carta da parati e un’asta di ottone piena di collane, sul muro una citazione “lascia ogni anima più coraggiosa e più felice  dopo averti incontrato”, il suo principio ispiratore. “La cosa buffa è che nessuno la nota” osserva delusa.

Probabilmente le clienti sono distratte da tanta arte e bellezza accumulate nello studio, ma sono certa che lo spirito della frase, la fonte di ispirazione di Paola, si respira nell’atmosfera e nelle sue creazioni.