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grisha bruskin

Grisha Bruskin, uno dei più importanti artisti russi viventi, ha scelto Venezia per la sua prima mostra in Italia, “Alefbet . Alfabeto della memoria” ( 13 febbraio -13 settembre 2015).

Cinque grandi arazzi, un misterioso alfabeto di angeli, demoni, figure con occhi grandi, altre trafitte da un fulmine, uomini che portano sulle spalle la loro ombra o scrutano nei segreti del libro, immagini che, come ha affermato l’artista all’inaugurazione, avvenuta il 12 febbraio, sono il suo personale commento al Talmud, il libro della tradizione ebraica che non ha figure.

Compito dello spettatore è decifrare l’allegoria, i segreti del libro e quindi leggere il testo, ricavare il messaggio, commentare le allegorie.

Lo spettatore deve essere solerte ed in ciò viene aiutato dall’imponente installazione mediatica e dai mediatori culturali che sostituiscono le obsolete visite guidate e sono disponibili a spiegazioni e illustrazioni.

Una mostra a memoria della millenaria tradizione ebraica del Talmud e della Kabbalah, “perchè noi calchiamo le orme dei nostri predecessori e tutta la nostra esistenza consiste nel riempire la realtà di forme mitiche” (Thomas Mann in Giuseppe e i suoi fratelli).

Sono esposti anche i disegni preparatori, i guaches e sei straordinari dipinti che costituiscono l’archivio del segno e permettono di analizzare in profondità questo alfabeto della memoria.

La mostra è promossa dal Centro Studi sulle Arti della Russia (Csar) di Ca’ Foscari ed è curata da Giuseppe Barbieri e da Silvia Burini.

 Immagine: querinistampalia.org