Istruzione, salute e giustizia per ogni ragazza, ogni donna, ovunque. Perché nessuno di noi può andare avanti se la metà di noi è rimasta indietro

Questo lo slogan del progetto di Gucci: aiutare, devolvendo parte del ricavato dalla vendita di alcuni dei profumi iconici ( Flora by Gucci, Gucci Guilty pour Femme e  Gucci Guilty pour Homme, Gucci Première e Gucci Made to Measure) alle donne di tutto il mondo, per garantire loro salute, giustizia e istruzione.

Chime for Change è già sostenuto da volti noti, come la popstar Beyoncé Knowles-Carter e Frida Giannini (Creative Director di Gucci). Di recente la campagna a sostegno dei diritti delle donne ha accolto tra le sue fila anche un’altra icona internazionale: Salma Hayek.

Partecipando al Women’s Forum Global Meeting  tenutosi in Francia a Deauville lo scorso giovedì 16 Ottobre 2014, Salma ha presentato il secondo film a sostegno del progetto umanitario di Gucci: “Humaira: The Game Changer”, un documentario sulla vita e la lotta per i diritti all’istruzione delle donne  per la regia di Sharmeen Obaid-Chinoy vincitrice del premio Oscar, già regista della prima parte del film, “Humaira: The Dream Catcher”.

Il cortometraggio è la seconda parte della storia della ventisettenne promotrice dell’istruzione, Humaira Bachal. La prima parte del film ha narrato la vicenda di Humaira verso la costruzione della Dream model street school nei quartieri più poveri di Karachi in Pakistan, dove è pressoché inesistente il tasso di istruzione delle ragazze, pari al 15%, dato che viene vista come uno strumento di perdizione.

All’uscita del primo corto, avvenuta lo scorso luglio, Madonna, Beyoncé, Mary J. Brige, Jennifer Lopez e John Legend avevano contribuito a pubblicizzarne il messaggio attraverso il concerto di beneficenza “Sound of Change“.

Oggi la scuola è un dato di fatto e con le sue 18 aule, laboratorio informatico, biblioteca, spazi ricreativi, offre a bambine e bambini, un migliaio circa, uno strumento di riscatto. In qualità di insegnati le  donne pakistane.

 

 

 


Immagini: Vogue.de, Chime for Change.org