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siamo tutti charlie

“Siamo tutti Charlie”, inaugurata sabato 7 febbraio e visitabile fino al 15 marzo, mette in mostra fumetti e disegni che, dopo l’attentato di Parigi, moltissimi autori, più di duecento, hanno inviato per ricordare le vittime.

“Mi premeva far sapere cos’era Charlie Hebdo, da dove veniva e le storie che disegnavano quei vignettisti che oggi purtroppo non ci sono più”, afferma il direttore del museo Luigi Bona. Charb, Cabu, Wolinski, Tignous e Philippe Honoré; cinque matite affilate spezzate dalla follia jihadista: “La censura non è mai la soluzione – commenta Bona – Se io compro Charlie Hebdo so quello che ci trovo”.

La mostra è un’ occasione importante per riflettere sulla libertà di espressione, anche grazie alla presenza di opere di artisti conosciuti in tutto il mondo.

Silver, Bruno Bozzetto, Leo Ortolani, Sio, Fabio Celoni e Silvia Ziche, fumettista che – tra gli altri – ha collaborato negli anni ’90 con il periodico “Cuore”.

“Ci sono stati- spiega a ilfattoquotidiano.it- motivi molto ingombranti che mi hanno spinta a fare un disegno che commentasse quell’orribile strage. Non riesco a capacitarmi del fatto che si possa essere uccisi solo perché si esprime un’idea”.

Immagine: Museodelfumetto.it