La sua per il corpo femminile è un’ ossessione, onde sinuose, in ogni sua creazione incrostazioni di tessuti e carne si compenetrano. Creature mitologiche sospese tra dee e sirene scaturiscono nitide dalla matita di Peter Dundas.download

Peter Hyde Dundas  classe 1969  muove i primi passi ad Oslo in Norvegia. Da bambino giocava con in pezzi di modernariato che trovava nei mercatini e che si divertiva a rendere unici con la sua macchina da cucire.

Nel cursus honorum di Dundas esperienze da Jean Paul Gaultier (di cui diventa assistente), Christian Lacroix e Ungaro. Fino ad approdare nel 2008 da Emilio Puccci, rivoluzionandone l’immagine, il target di riferimento e la clientela.

Oggi torna dopo sette anni da Roberto Cavalli. Per il brand fiorentino avrà la responsabilità creativa delle linee RTW Donna, Uomo e Accessori e delle Licenze, oltre ad essere direttamente coinvolto nelle strategie di comunicazione e di marketing. Un impegno globale che gli permetterà di riposizionare il marchio creato nei primi anni Settanta da Roberto Cavalli.

b70d6ec9-e4f2-4397-a64c-0c8aa060d827_seven_hundredDa sempre fedele a se stesso,  la sua immagine pare immutata nello scorrere del tempo, un tripudio di riccioli dorati che stridono con un barbetta appena accennata. L’aspetto è regale ed altezza e  portamento lo facilitano senza dubbio.

Il suo stile? Pochi eccessi, al più qualche pattern azzardato sul blazer o sulla camicia, perseguendo la strada della sobrietà altamente evocativa. Il capospalla è il punto focale di ogni suo outfit, pochi colori ma ben mixati.

Lo sguardo è spesso schermato da occhiali da sole iper squadrati, nota identificatrice dello stilista.

Dettaglio perennemente fuori tema è la cintura, spesso e volentieri, con una fibbia eccessiva  tendente al barocco.

Al suo braccio non si conoscono fidanzate, ma donne bellissime si sono succedute.

Immagini: Zimbio.com, coolspotter.com, fashiostylemag.com