La mancanza di acqua è un problema che il terzo mondo deve affrontare quotidianamente come una delle cause principali di morte.  L’acqua è vita. Secondo le statistiche annuali delle Nazioni Unite sono circa 663 milioni le persone che non possono usufruire dell’acqua potabile e l’idea del Drinkable book nasce proprio da un team riunito di ricercatori per purificare le acque contaminate e portare la “vita” nei luoghi dove questa sarebbe impossibile. Teresa Dankovich ha sperimentato, durante il suo dottorato di ricerca alla McGrill University, un libro con pagine speciali per filtrare l’acqua. Il sistema è quello di di far passare il liquido attraverso le pagine, composte da nanoparticelle in argento e rame che eliminano il 99% degli agenti patogeni.

La Dankovich assieme ad un gruppo di ricercatori tra docenti e specialisti vari nei settori ingegneria e medicina , ha condotto  dei test tra Sud Africa, Ghana e Bangladesh verificando le potenzialità del libro. Le pagine hanno filtrato le contaminazioni dando ottimi risultati; un libro è in grado di purificare fino a 100 litri d’acqua garantendone così l’utilizzo per ben 4 anni.

I risultati sono stati presentati anche al 250esimo meeting nazionale dell’American Chemical  Society a Boston, dove la ricercatrice ha così risposto alla BBC:

“La tecnologia è pensata per le comunità dei paesi in via di sviluppo, dove 663 milioni di persone non ha accesso diretto all’acqua potabile. Tutto quello che bisogna fare è strappare un foglio di carta, metterla su un supporto come un filtro e versarvi attraverso l’acqua di fiumi, torrenti e pozzi. Se ne ricava acqua pulita senza batteri”.

Il team di ricerca spera  di trovare un produttore su larga scala così da diffondere il Drinkable book e salvare la vita a milioni di persone. Tecnologia sostenibile e ricerca insieme per il pianeta.

 

 

 

Immagini e Contribute: drinkablebook.tilt.com/the-drinkable-book