Bologna in pieno giugno è un forno. L’asfalto emana calore, i muri emanano calore. Che fare per sconfiggere l’afa e gustarsi qualcosa di fresco in compagnia? Incontrarsi al parco per un aperitivo o una bella fetta di cocomero sembra l’unica soluzione possibile. Ed è proprio lì che mi trovo sia con C. sia, la sera successiva, con S.

Durante il corso della prima sera la giovane C., classe ’92 per un metro e settanta di insicurezza e,paradossalmente, 60 kg di cieca fiducia nel prossimo, mi ha raccontato le ultime news. Dopo aver ricordato nostalgiche i bei tempi universitari, fatti di esami, ansie e maratone di studio (che, francamente, non mi mancano troppo), ha iniziato a raccontarmi dell’ “ennesima” avventura di Mr. Stronzo. Ora, per i fortunati/le fortunate che non hanno avuto il piacere di conoscere tale tipologia di esemplare maschile, eccone qui l’identikit: lui è quello che se non ti da buca quasi all’ultimo, ti fa comunque aspettare come una scema davanti al cinema o in piazza; è sempre troppo impegnato per vederti ma non tanto per dedicarsi agli amici e allo sport; dovrebbe chiamare e ovviamente non lo fa; dedica quasi più tempo al culo della cameriera piuttosto che al nuovo vestitino che indossi e che, francamente, ti snellisce e valorizza notevolmente. Lui è il prototipo dell’uomo che non deve chiedere perché può ottenere tutto e tutte. Croce e delizia di molte di noi, evitato come la peste da altre.

La sera successiva, davanti all’attesissima prima fetta di anguria dell’anno, il mio amico S. ha raccontato il suo problema sentimentale: era fuori a bere con un amico di vecchia data, tutto sembrava andare per il meglio, quando ad un tratto l’altro si avvicina ad S. e lo bacia con impeto. Sul momento S. ha ricambiato il bacio, per poi pentirsi e tormentarsi nei giorni a venire. A mente lucida ha poi cercato di spiegare al suo amico che non era interessato a lui se non come confidente e compagno di bevute, poiché ancora preso dall’ex e quindi ancora intento a leccarsi le ferite. Ovviamente l’amico ha finto di non capire e ora ha iniziato a tempestare S. di richieste e chiamate. In questo caso invece Mr. Tenero avrebbe tutte le carte in regola per essere un’ottima scelta: disponibile, gran ascoltatore, ottimo baciatore, leale e tranquillo. Peccato non sia quello che il mio amico voglia in questo momento. Pessimo tempismo, Mr. Tenero.

Stesso posto, in entrambi i casi si parla di problemi di cuore. Due uomini totalmente agli antipodi come argomento della conversazione.

Da un lato del ring abbiamo Mr. Stronzo che per quanti difetti e mancanze possa avere non si può certo definire spregevole del tutto. Altrimenti C. non starebbe ad aspettare le sue chiamate per mezza giornata. O non gongolerebbe come una scema quando lui la definisce “La sua ragazza”. Mr. Stronzo ha studiato il manuale del bastone e della carota, estrapolando concetti e principi per poi metterli in pratica sulla sventurata di turno. E come il bianco risalta maggiormente se accostato al nero, così anche gli sporadici momenti magici della storia appaiono indimenticabili e indescrivibili proprio perché rari. Questo genere di uomo conquista per sottrazione: al posto di adottare un atteggiamento equilibrato, alternando dare e ricevere, Mr. Stronzo prende incontrollatamente, lasciando l’altra parte totalmente spompata e priva di forze. Solo allora, una volta indebolita la preda, lui le dedica delle attenzioni. Che lei corre a segnare sul calendario come evento epicamente raro.

A differenza del sopracitato stronzo, Mr. Tenero è il genere di persona che continua a dare, ad essere sempre e comunque presente. I concetti di indipendenza e distanza positiva non fanno parte del suo vocabolario. La prevedibilità e le attenzioni quasi zerbinali possono colpire in un primissimo momento, ma con il tempo andranno a lenire qualche ferita superficiale ma difficilmente potranno colmare l’abisso lasciato da qualcuno come “quello stronzo/quella stronza dell’ex”.

Purtroppo con il bravo ragazzo non c’è suspense: manda messaggi quando deve, chiama quando ha detto che l’avrebbe fatto, non inventa scuse assurde per giustificare le proprie mancanze. Il match contro Mr. Stronzo è perso in partenza: l’imprevedibilità, la tensione, la constante paura che lui non sia nostro, volendo anche l’ipotesi di redenzione del soggetto in brava persona (da rospo trasgressivo a principe amorevole, per intenderci) hanno troppa presa e continueranno a tenere alte le quotazioni delle scommesse degli amori impossibili e, in ultima battuta, a vincere. Sempre e comunque.