Il puntinismo è un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti che, accostati, rendono una visione di insieme omogenea  e fluida.

A più di cento anni di distanza il puntinismo diventa paradigma e chiave di lettura della settimana della moda Parigina.

Non esiste più una  posizione estetica predominante e finita quanto una pacifica convivenza tra gli opposti stili del vestire l’uomo dell’estate 2015. Una fusione dominata dallo stile metropolitano, punto fermo della moda francese.

Forti tonalità creano inediti giochi grafici sulla passerella di Jean Paul Gaultier.  L’etica audace del color blocked è mediata dalla femminea sensualità del pizzo e dai pattern di stagione, tagli geometrici e insolite sovrapposizioni reinterpretano il tema Égyptien, fil rouge di collezione.

Cambiare per ritrovare se stessi diventa mantra  delle sfilate parigine, il concetto di classicismo viene scomposto e assunto come incipit per riaffermare la propria identità. Ne dà prova la passerella di Hermès dove si rilegge il canone dell’eleganza classico, fresco e sportivo declinato in toni neutri con qualche accenno di stampe e fantasie.

La pelle, punta di diamante del marchio, viene trattata in maniera inedita e cattura l’attenzione se usata su capospalla e k-way.

Dalla scatola dei giochi sembrano uscire i modelli di Thom Browne: la severità delle divise si mixa con colori candy, un irriverente lavoro di decostruzione aggiunge muscolature esuberanti alla delicatezza di abiti origami. Indiscussa prova di stile in salsa Robot difficile da immaginare fuori dalle passerelle.

Forte impatto grafico nella collezione di Kenzo. La ricerca grafica e la sperimentazione dei tessuti diventano punto focale dei capi che lasciano trasparire, però, tagli consueti.

Sulla strada dell’innovazioneda Lanvin, abbandonato il gusto femmineo e molle, si palesa un uomo dai margini ben definiti. L’indurimento del linguaggio non corrisponde effettivamente alla performance di passerella, creature smunte continuano ad incarnare i nuovi stilemi dettati da Lucas Ossendrjiver e Alber Elbaz .

Fusion è l’aria che si respira da Paul Smith. Un piacevole incontro tra i materiali preziosi dell’oriente e le forme più rilassate da surfista consegnano un’atmosfera vacanziera. Nessuna armonia per Acne studio, volutamente gioca con le proporzioni spezzando con classe i dogmi dell’abbigliamento maschile.

Sorprendente prova di stile da Umit Benan, alla seconda passerella in una continua declinazione di toni che spaziano dal petrolio al bianco passando per gli azzurri; rigoroso il tailoring. Il risultato? Gentiluomini ben vestiti e attenti alla funzionalità, sempre pronti per una partita a tennis.

Vocazione metropolitana per l’uomo di Ami che si erge a dandy del futuro. dal bianco al nero la gamma cromatica.

Immagini: Press Office, Style.com. Da Sinistra a Destra: Jean Paul Gaultier, Hermes, Thom Browne, Kenzo, Lanvin, Paul Smith, Acne,  Umit Benan, AMI.