Quest’anno sulle passerelle della Milan Fashion Week i due stilisti Dolce e Gabbana hanno dedicato la loro collezione donna autunno-inverno 2015/2016 alla figura della mamma.

L’introduzione nella moda è però assai successivo al ruolo di centralità che la figura della madre ha sempre avuto nell’arte, che la innalzò a simbolo della procreazione e fonte lei stessa di arte. Spesso ritratta nelle vesti di giovane donna nell’atto di allattamento o semplicemente con in grembo la sua piccola creatura, la mamma è considerata origine di tutto e protettrice di vita.

Partendo dal principio fu il filosofo Jung ad ideare l’archetipo della ‘Grande Madre’, creatrice universale, secondo cui alla madre è stato fatto il dono della maternità per poter gettare le basi del cosmo. Lei è genesi, nascita, radice di esistenza e qualsiasi cosa va perciò attribuita al suo sussistere. Da questa ipotesi gli artisti iniziarono a prendere spunto affinché i loro ritratti di madri fossero consoni all’importanza di quest’entità. La madre venne così ritratta in diverse maniere da artisti di tutte le epoche.

La madre per eccellenza è senza dubbio Maria, madre vergine di Gesù, e la natalità originaria è l’insieme di Maria, Gesù e Giuseppe. Di quest’ultima vennero realizzate molte raffigurazioni, tra le quali si ricordano maggiormente quella di Giotto, nel quale dipinto Il bambin Gesù viene consegnato in fasce a Maria mentre in primo piano è accovacciato Giuseppe con gli occhi semichiusi; quella di Botticelli, che trasforma la venuta al mondo di Gesù in una festa e infine quella del Mantegna, caratteristica per lo sfondo colmo di sentieri che conducono universalmente al piccolo Gesù.

La Madonna, donna madre, è presente anche in un celebre frammento di un affresco realizzato da Piero della Francesca. ‘Madonna del parto‘ raffigura un sipario il cui tendone viene aperto da due angeli perfettamente simmetrici e al centro troviamo una donna incinta. Quest’ultima è ritratta in una posa consona alla sua condizione, infatti le sue mani sono disposte una sulla schiena e l’altra sul ventre. In quest’opera Piero della Francesca mostra la devozione nei confronti di una madre e in particolare del gesto divino della procreazione e della fertilità.

Risalente a molti anni prima è la scultura ‘Madonna del latte’ di Andrea Pisano. Anch’essa esprime la maternità e riproduce l’atto di allattamento. Nell’opera la madre sorregge delicatamente il figlio che è aggrappato tenacemente al suo seno. Tra i due affiora una grande complicità.

Terzo esempio della figura della madre nell’arte venne prodotto durante la prima guerra mondiale da Gino Severini. Il titolo è ‘Maternità’ e l’affresco ad olio ritrae una giovane donna mentre dà il latte al suo piccolo. A differenza del precedente, in questo quadro gli sguardi di mamma e figlio non si incontrano e la madre sembra pensierosa e malinconica.

Queste sono solo alcune delle moltissime opere che affrontano il tema della maternità. Tuttavia, in tutte viene espressa l’unicità della relazione tra madre e figlio, legame che concretamente finisce con il parto e il taglio del cordone ombelicale, ma spiritualmente continua per tutta l’esistenza di un individuo. L’importanza della figura materna venne costantemente manifestata nell’arte, poiché madre è colei che nasce e fa nascere, che vive e mette al mondo la vita.

Questo significato profondo sono riusciti a esprimerlo i due famosi stilisti Dolce e Gabbana che presentando la loro collezione hanno fatto sfilare modelle-madri, spesso accompagnate da bambini o con in braccio neonati, sulle note della canzone ‘W la mamma’ di Bennato. Tra di loro anche la bellissima Bianca Balti e il suo pancione.

Il fine della sfilata era quello di mostrare e raccontare la mamma in alcuni dei suoi aspetti e come al solito i due stilisti hanno raggiunto il loro obiettivo rendendo tutte le mamme protagoniste della sfilata.

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