Ore 15.00, Museo Rodin. Un leggero rumore di piccoli ventagli nei aleggia nell’aria insieme all’afa opprimenti di Parigi di questi giorni. Una passerella viola chiaro, sfere disposte armoniosamente lungo il cammino delle modelle, Chiara Ferragni, Rosie Huntigton-Whiteley, Lupita Nyong’o e molti altri accorsi per assistere all’ultima magia di Raf Simmons.

All’interno di questo spazio storico che assume un carattere astratto grazie a  pannelli di plastica colorati che creano effetti ottici, va in scena la Dior Haute Couture AW 2015/2016. Suoni intensi e quasi monocordi danno il via allo show che è un viaggio dentro un mondo fantastico e lontano dalle realtà: la bellezza. Eteree fanciulle indossano fluenti abiti bianchi, gonne tulipano, ammantate da cappotti lunghi, modellanti, con una manica a contrasto in pelliccia; stampe dai toni morbidi ma decisi fanno da filo conduttore, come se lo spettatore seguesse il percorso interiore di un pittore dall’animo delicato.

Mantelle reversibili e stole di pelliccia lussureggianti conferiscono un tono più adulto ad ogni singolo pezzo della collezione. Gli abiti da sera, sia essi lunghi o corti, sono impalpabili, luccicanti, con corpetti decorati che spezzano dolcemente l’armoniosa bellezza.

Queste tono etereo, lontano, distante, affascina e seduce, ed è come uno scorcio su un passato guardato nostalgicamente, e Raf Simmons lo riporta in vita in un presente senza nulla di stucchevole. Sarà la bellezza a salvarci? Forse no, ma ricorda a tutti quello a cui si dovrebbe aspirare. Nel frattempo, Simmons propone una via, semplice ma dannatamente elegante. E alla fine, solo applausi. Per Dior. Per Simmons. Per il bello.

 

Immagini: Vogue UK