La prima grande mostra antologica dedicata allo scultore Arnaldo Pomodoro a Pisa che coinvolge più luoghi: il Palazzo dell’Opera e il Museo delle Sinopie oltre che lo spazio esterno di Piazza del Duomo.  La mostra, organizzata dall’Opera della Primaziale Pisana, è ideata e diretta dall’architetto Alberto Bartalini e si avvale di un comitato scientifico composto da Antonio Paolucci, Gillo Dorfles e Ilario Luperini.

Oltre cento opere, tra sculture, progetti, disegni e documenti raccontano l’intera vicenda artistica del grande artista. Un dialogo, quello con la storia e la memoria, che si arricchisce della straordinaria occasione di vedere le opere di Arnaldo Pomodoro dialogare con alcuni gessi dei più grandi interpreti della scultura antica pisana.

Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni critiche strettamente collegate tra loro, parte dal Palazzo dell’Opera, dove è esposta una selezione di lavori tra i più significativi del Maestro dagli anni Cinquanta ad oggi, oltre ad alcuni tra i più importanti studi di opere architetturali, come il celebre Progetto per il nuovo cimitero di Urbino, del 1973, mai realizzato. Dai primi rilievi degli anni Cinquanta in argento, piombo e cemento, dalla serie degli Orizzonti, delle Tavole, delle Colonne del viaggiatore, in cui l’artista ha sviluppato la sua poetica del segno plastico, fino alle Cronache e ai Papiri degli anni Settanta e Ottanta, per arrivare alle sculture più recenti, i Continuum, che rappresentano una sorta di inventario di tutta la sua “scrittura”. Un ampio spazio è dedicato inoltre all’inedita esposizione di modelli in gesso di sculture di varie dimensioni.

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Sfera. Foto di Francesco Diliddo

Il Museo delle Sinopie accoglie le Sfere, le Colonne, i Cubi, opere che testimoniano la ricerca dell’artista sui solidi della geometria euclidea, in cui emerge il lacerante contrasto tra l’essere e l’apparire della forma. La serie dei Grandi disegni del 1971, studi per il gruppo del Movimento di crollo, espressione del disequilibrio e del movimento in contrasto con ogni staticità, accolgono il visitatore che entra nel museo.

All’esterno degli edifici, in Piazza del Duomo, trova la sua naturale collocazione una della sculture monumentali realizzate dall’artista che, sin all’inizio degli anni Settanta cominciò ad affrontare con energia il problema della grande dimensione e della scultura ambientale, con una nuova consapevolezza e un nuovo senso dello spazio. Scelta per dialogare con i marmi pisani, la scultura Giroscopio (bronzo e ferro, diametro 3,80 metri).

La principale aspirazione per uno scultore è ambientare le proprie opere in un confronto con il tessuto urbano e il paesaggio: la scultura torna all’aperto in modo nuovo per riprendere il dialogo attivo col pubblico.

Questo aspetto è ampiamente sviluppato lungo l’allestimento della mostra, un dialogo continuo tra la storia e il contemporaneo. Il contrasto tipico della scultura di Pomodoro tra la levigatezza perfetta della forma esterna e la complessità nascosta dell’interno dove le opere si scompongono, si rompono e si aprono davanti al visitatore grazie alla sapiente distribuzione dello spazio e delle luci. 

La mostra presenta un percorso e un allestimento che illustrano al meglio la poetica spaziale dell’artista: un dialogo tra continuità e innovazione sottolineato dal confronto con i gessi dei celebri scultori medievali pisani Nicola e Giovanni Pisano. 

Piazza del Duomo, Pisa fino al 31 gennaio 2016

Immagini: Courtesy Press Office