Anche se ha meno di due anni, lo si può già ritenere un brand di successo. Il nome? DIS: Design Italian Shoes. La particolarità? Il creare calzature interamente fatte a mano e personalizzate da artigiani marchigiani, da acquistare però esclusivamente online.

Così, in maniera dinamica e semplice si presenta DIS, il brand fondato nel 2013 da Andrea Carpineti (amministratore delegato), Francesco Carpineti (direttore commerciale e di prodotto) e Michele Luconi (direttore digital e technology).

Ma prima di addentrarsi in questa avventura, Andrea era impegnato nel mondo accademico come ricercatore nel dipartimento di Managment dell’Università Politecnica delle Marche e consulente per start-ups, Francesco invece, dopo esseresi laureato in giurisprudenza, era direttore commerciale per un’azienda di calzature marchigiane e Michele lavorava nella sua impresa informatica.

Questi tre ragazzi, insieme, in spiaggia, hanno deciso di rivoluzionare il mondo delle calzature, creando, insieme a Michele, una piattaforma che riuscisse ad abbinare il savoire faire italiano alle nuove tecnologie.

“Il nostro cliente, collegandosi su DIS- come dichiara Andrea- può scegliere il modello che più gli aggrada e, tramite una piccola procedura, misurarsi il piede. I nostri artigiani ricevono tutte le indicazioni relative al numero di scarpe e alle personalizzazioni chieste dal cliente, le realizzano a mano e, nell’arco di un mese, queste saranno spedite al cliente.”

“Il nostro cliente- continua Francesco- è affascinato dall’innovazione del progetto che però viene unita alla tradizionalità del prodotto. Per questo, il range dei nostri consumatori varia dai 25 ai 35 e dai 40 ai 55, i quali, effettuano gli acquisti più importanti. Abbiamo tre collezioni: Classic, Dresscode e Be Different. Classic è un omaggio alla scarpa classica; Dresscode invece è indicata quando si vuole seguire un determinato dress-code e Be Different infine lascia libero il cliente di esprimere la propria anima”,

DIS è un progetto, per ora molto apprezzato in Italia grazie anche alla trasmissione su Italia 1 “Shark Tank” e in via di sviluppo all’estero, in continua evoluzione che, a breve, coinvolgerà i piccoli accessori come le cinture e le calzature da donna.

“Alle donne piacciono le scarpe e molte delle nostre compratrici acquistano DIS per i loro mariti e compagni ma, sempre più spesso ci domandano del servizio. L’unicità piace, perchè ogni scarpa è modellata ed ordinata per e sul cliente che sceglie tutto fino all’ultimo dettaglio”, dice Andrea.

Oltre all’esclusività del prodotto ciò che stuzzica all’acquisto di DIS è anche il prezzo. Competitivo. Le Design Italian Shoes infatti partono da 250 euro per raggiungere cifre maggiori. Ottimo prezzo per una qualità artigianale.

“Veniamo dalla valle degli artigiani. Qui, dove stiamo noi nelle Marche, vi sono circa 3000 manifatture medio-piccole di scarpe su misura e noi vogliamo preservare queste ‘mani fatate’ e fare in modo che la gente riconosca e veda il Made in Italy. Per questo DIS è esclusivamente artigianale, perchè ci teniamo proprio a far scoprire le meraviglie di questo savoire-faire magnifico”, dichiarano Andrea e Francesco in coro, come se sembrasse la loro missione.

I creatori di DIS comevestali del made in Italy marchigiano? Sicuramente, ma con il twist in più, ovvero la tecnologia che permette a tutti, da tutto il mondo, di poter “gustare”, questa prelibatezza normalmente riservata agli italiani o ai grandi intenditori.

Ma parlando ancora con Andrea e Francesco ecco che vengono fuori i loro ( personalissimi) segreti per la scarpa perfetta. Per Andrea la scarpa esprime la sua  personalità ed il suo stile ricercato, per cui è vietato non abbinare perfettamente la calza alla scarpa e la cintura alla scarpa. Per Francesco invece la scarpa perfetta è “quella che mi fa dimenticare di indossare una scarpa, che porto tutto il giorno senza che mi dia fastidio”.

Non solo scarpe ma anche stile. Per Andrea è in mancabile nel guardaroba maschile una giacca, una camicia e una pochette; mentre per Francesco il “mai senza” sono un cappello, una scarpa comoda e un papillon.

E quali sono progetti futuri per DIS? “apriremo dei corner di prova in vari negozi che stiamo selezionando e, i venditori, saranno un po’ da testimonial di DIS, perchè racconteranno la storia del brand e, soprattutto, aiuteranno il cliente nell’acquisto. Non solo, stiamo prevedendo il lancio nel mercato americano ed ampliando la nostra gamma di prodotti con l’introduzione delle cinture”, dice Francesco.

Per chi volesse intraprendere la loro strada i consigli di Andrea sono quelli di avvalorare la propria intuizione creando anche aspettativa nel pubblico, lavorare step by step, e, infine,  creare un team solido.

Andrea e Francesco sono però affascinati dalle nuove tecnologie, ma alla domanda se pensano che queste sostituiranno l’artigianato la loro risposta è un “No” categorico.

“Noi vogliamo preservare l’artigianalità e gli artigiani, siamo qui per questo. Queste nuove tecnologie servono esclusivamente per potenziare il loro lavoro. A noi piacciono le persone, la nostra realtà e mai vorremmo distruggerla. Evviva gli artigiani!”

Immagini Courtesy Press Office DIS