David Bowie ci ha lasciato, dopo 18 mesi di lotta contro il cancro. Così dichiara il figlio sui vari social postando una foto di lui da piccolo con il padre. La rockstar britannica aveva dichiarato il suo ritiro definitivo dai palchi giusto due settimane fa mentre l’8 gennaio, il giorno del suo 69esimo compleanno, esce il suo ultimo album Blackstar, vero e proprio testamento del grande artista.

L’emblema del trasformismo e senza alcun timore dell’opinione pubblica, David Bowie per oltre quarant’anni si è letteralmente divertito a sconvolgere tutto ciò che rientrava nell’ordinario, non solo in fatto di genere musicale ma anche nella vita quotidiana.

Il suo stile, unico ed inimitabile, è tuttora fonte d’ispirazione. L’impatto che ha avuto nella moda degli anni 70 è stato impressionante, grazie anche al suo “alter ego” Ziggy Stardust: capelli colorati, glitter e trucco a tutto spiano, sopracciglia rasate, cerone bianco sul viso…questi e altri strumenti sono solo uno dei tanti espedienti per le sue trasformazioni. Sono infatti i suoi outfit i veri protagonisti: dalle tutine aderenti color fluo, ai pantaloni rosa e orecchini chandelier fino a look più rockeggianti, con tanto di stivali e zeppe. Pare che il suo stile sia stato in parte ispirato da due drag queens che hanno introdotto poi l’artista britannico sulla scena newyorkese della Factory di Andy Warhol.

Tante le fasi stilistiche di David Bowie: da un look di estrema androginia, alla seminudità, per poi passare all’ hippy, allo spaziale-futuristico e avanguardista, fino al soul e al nobile. A partire dai suoi emblematici pantaloni ampi e camicette svolazzanti fino alle stampe psichedeliche degli anni ’70, con tanto di tutine spaziali, stivali con zeppe, outfit da extraterrestre. Qui si aggiudica il primo posto la tutina di Ziggy Stardust e il capo più avanguardistico che lui abbia mai indossato, il mitico abito ‘Aladino’ di Kansai Yamamoto.

Altra fase importante è quella degli anni ’80 dove lascia spazio a forme più ampie e fluide delle tute indossate con cinture a vita alta, fino a look più “soul” composti da camicia, gilet, pantalone sempre ampio e l’accessorio immancabile: il cappello. Questa è la cosiddetta epoca del Duca Bianco, dopo un periodo di estrema e ilare provocazione, arriva la raffinatezza: uno stile elegantissimo, curato, da vero gentleman ma sempre dedito all’ ambiguità e al mistero con la sua giacca Union Jack firmata Alexander McQueen. Si arriva poi al periodo a noi più recente dove l’indole rock ha preso il sopravvento prevalendo nei look sempre molto eleganti.

Un’evoluzione continua e senza precedenti che è riuscita a rompere tutti gli schemi dell’ordinario, e che tutto il mondo oggi piange ma continuerà sempre  ad ammirare e ricordare ancora per molto, moltissimo tempo.

“I, I will be king

And you, you will be queen

Though nothing will drive them away

We can be Heroes, just for one day      

We can be us, just for one day” (Heroes, 1977)

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