In Italia non è stato dato molto rilievo alla notizia che il pianista palestinese Ayham Ahmad il dicembre scorso abbia ricevuto l’International Beethoven prize.

Eppure il video di Ayham Ahmad, 27 anni, che suona il piano nel campo profughi di Yarmouk, in Siria, era diventato virale nel 2014 e aveva fatto il giro del mondo. Era diventato il simbolo della disperazione della Siria, ma al contempo le sue canzoni lanciavano un messaggio di speranza: coi suoi piccoli concerti improvvisati aveva coinvolto la popolazione in un campo devastato dalla guerra.

“Tornate, voi che fuggiste, il viaggio è durato troppo a lungo.” aveva intonato con un coro di ragazzi con la kefia, perchè aveva voluto fare qualcosa per il campo insieme ai ragazzi, “qualcosa di semplice, anche con il pianoforte un po’ scassato, qualcosa che potesse viaggiare dalla nostra umanità alla vostra.”

Ma nel frattempo lo Stato islamico ha preso il controllo del campo profughi e Ahmad è dovuto scappare in Germania, dove ha ricevuto l’International Beethoven Prize, il premio per i diritti umani e la Pace.

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