Anche per quest’anno il salone evento internazionale Pitti Fragranze ha chiuso i battenti, lasciando dietro di sé un’avvolgente scia profumata.

Se da un lato non si può parlare di una sola tendenza olfattiva, ma di storie diverse che si manifestano in nuove profumazioni fresche e agrumate, ma anche oud orientali o combinazioni gourmand,  dall’altro è vero però che tra gli oltre 230 marchi in esposizione si respirava un’aria tremendamente glamour e accattivante che strizzava l’occhio al patinato mondo dell’alta moda.

Infatti attraverso il filo conduttore della fiera, ovvero le installazioni artistiche dell’ex giornalista del New York Times e del Newyorker Chandler Burr, è stato dimostrato quanto la profumeria artigianale vada di pari passo con l’arte, rivendicandone il carattere di libertà d’ispirazione e creatività, status già da tempo riconosciuto anche all’alta moda.

Creare un profumo quindi diventa un’azione quasi mistica, una ricerca di materie prime pregiatissime in grado di ricreare particolari sensazioni dando libero sfogo all’ispirazione:  così  Palo Santo di Carner Barcelona è  una fragranza che calma l’animo  grazie all’aroma particolarissimo di un albero sacro  del sud America mentre la fragranza a base di Lavanda firmata dal celeberrimo naso di Laura Bosetti Tonatto riesce ad evocare addirittura il  genio di Leonardo da Vinci.

Sfiorano invece l’immortalità mitologica delle Esperidi le quattro nuove Eau de Parfum della maison Jardin de France, mentre a Grasse Rancé arricchisce la propria collezione con due fragranze, Hortense e Héroique, che spiccano per la loro vitalità ed energia ed il nuovo packaging coloratissimo, ben lontano dai toni pacati dei precedenti.

Accanto all’eleganza alla francese si impone però l’originalità del made in Italy: i Profumi del Forte vengono presentati attraverso un inconsueto accostamento ad altrettante birre prodotte in Versilia per un’esperienza che davvero coinvolge tutti i sensi, mentre da Il Peccato Originale la novità è La Pillola (al bisogno), una  profumazione d’ambiente a base di mandarino, coriandolo e cuoio.

Da Capri, Carthusia non solo rinnova il gemellaggio con New York presentando la nuova Essence of the Park, ma dedica un nuovo spazio al mondo maschile con una linea di trattamenti da barba ispirata alla tradizione dei migliori saloni napoletani. Ancora una  novità è la creazione da parte del profumiere Mansfield di Lumina e Segno, le prime due fragranze (una femminile e una maschile) firmate Pininfarina, una nuova sfida per la casa di design torinese che entra così di diritto anche nel mondo del beauty.

Il viaggio continua attraverso i nuovi brand presentati nella sezione Spring, tra i quali emergono la mascolinità dei profumi GOTI, la raffinatezza delle creazioni di Première Note che arricchisce la propria gamma con due profumazioni orientaleggianti a base di kashmir e oud, ma soprattutto l’unicità della collezione di Uèrmì, che propone 8 fragranze pensate in relazione ad altrettanti famosi tessuti, a sottolineare ancora una volta l’imprescindibile legame tra il mondo della profumeria e quello della moda.

Per finire, a Pitti Fragranze non hanno parlato solo i profumi. Novità infatti sono state presentate per la cosmetica, come la linea di trattamenti antiage di Ambuja e la vasta gamma di prodotti Bakel che si distinguono per la particolare attenzione alle necessità di ogni tipo di pelle, compresa quella più delicata dei bambini.  Anche gli accessori si sono ritagliati uno spazio nella sezione Charms, nella quale ha spiccato la prima collezione firmata  Rosa Castelbarco, giovane designer milanese che nel gioco delle forme e del colore oro sembra riuscire a catturare globi dal cielo.

Non c’è che dire, anche quest’anno Pitti Fragranze ha superato le aspettative riuscendo a presentare il meglio della profumeria artigianale ed artistica, un universo magico tutto da scoprire che fortunatamente si ritaglia anno dopo anno sempre più spazio nel mondo del lifestyle.

 

Immagini: pittimmagine.com; Courtesy Press Office Rosa Castelbarco; Official WebSites