Sembra che l’esplosione dei social media avvenuta negli ultimi anni e la relativa overdose di immagini sia stata come benzina gettata sul fuoco dello street style.

Oggi, ad ogni sfilata “ufficiale” corrisponde una sfilata “on the road” con tanto di shooting fotografico. Il pubblico vuole sapere cosa ha creato lo stilista ma anche chi c’era e come vestiva. Curiosità e aspettative che non fanno che autoalimentare il fenomeno.

Giornalisti, stylist, buyer, studenti, blogger: tutti finiscono nell’obbiettivo fotografico, ognuno con il suo atteggiamento, dalla ricercatezza esasperata alla finta trascuratezza, passando ovviamente per la semplice, e sempre vincente, genuina spontaneità.

C’è chi va dritto per la sua strada disdegnando i fotografi e chi si mette in posa,  a volte in modo dissimulato a volte plateale in un selfie in posa plastica dando vita ad un narcisistico tripudio di pixel. Parafrasando Cartesio: sono fotografato dunque sono, la dimensione mediatica prende sopravvento sul reale.

A volte lo styling riesce a dar vita a personaggi che parrebbero usciti da racconti fantastici: creazioni artistiche o  proiezioni oniriche del proprio del se?

Lo street style conquista e affascina per la sua variegata umanità, ognuno affronta i 1000 occhi del voyeurismo dilagante a modo suo. Discrezione o stravaganza? Omaggio ai trend o provocazione iconoclastica? Ricerca del comfort oppure glam a tutti costi? Per rispondere a queste domande, gettate uno sguardo ai piedi: le scarpe sono spesso un indizio rivelatore.