La London Fashion Week Men ’14 volge al termine. Nonostante il freddo e la pioggia, sono stati quattro giorni pieni di shows ed eventi, sfilate e presentazioni; quattro giorni in cui la moda uomo britannica ha ribadito le sue aspirazioni e la sua influenza nel settore.

La moda British ha riscoperto se stessa e si è reinterpretata.

Burberry  ha proposto i suoi cappotti in una chiave più grintosa e moderna non solo nelle forme, ma anche nei colori e nelle fantasie, lasciando sempre quel retrogusto classico che non guasta mai.

Vero successo per altri brand come Raeburn, che con i suoi cappotti enormi, i suoi pezzi vintage, e l’abbigliamento dal tocco militare, ha convinto anche i più scettici, mentre lo stilista, Christopher Raeburn, ha espresso il suo compiacimento per questa collezione.

Dal sapore più urban e anche piuttosto fantasioso, ma sempre con un occhio alla tradizione, è la collezione Alexander McQueen. Stivali, piume, tartan e kilt vengono mescolati tra loro, dando vita ad una linea punk-chic, se così si può dire.

C’è poi chi ha puntato sull’ironia, tratto tipicamente britannico, come Richard James il quale, a differenza degli anni precedenti, ha finalmente trovato se stesso, portando sulla passerella rombi dal sapore rock, giacche drappeggiate, pantaloni e maglioni che fanno tanto “vecchia Londra” ma il tutto rivisitato in una chiave più moderna.

Da J.W. Anderson, con i suoi abiti destrutturati, ad Agi&Sam, da Topman ad E.Tautz, tutti i brand hanno avuto un solo obiettivo: rendere omaggio allo stile della loro nazione.

God save the British Style.

 

Immagini Style.com. Da sinistra a Destra: AGI&SAM, E.Tautz, J.W.Anderson, Burberry Prorsum, Alexander McQueen, Raeburn, Richard James