Stati di luce transitori, sospesi, spettatori inconsapevoli di muti dialoghi tra la città e il cielo, questo esacerbano le opere di Giorgio Distefano, una perizia accurata che indaga i valori materici delle architetture ed il loro rapporto con le fasi di luce.

Firenze, centro di attività dell’artista, è terra di formazione e sperimentazione. Sono passati venti anni, infatti, da quando ad una Sicilia soleggiata sopita sulla memoria di un fulgido passato si contrappose il primo approccio concreto al mondo dell’arte segnato dagli studi all’Accademia delle Belle Arti di Firenze.

Nel mondo del teatro si trova la dinamica essenziale che muove il lavoro di Distefano. Nella sua formazione da scenografo è da ricercare la genesi di spazi perfetti, inconsapevoli fondali dove la presenza umana è implicita, radicata nella memoria delle pietre, linfa vitale di paesaggi.

Nessuna atmosfera replicata, davanti una tela bianca, nessun pensiero, solo la necessità di annichilire ogni spazio bianco con campiture tonali definite, substrato fedele di quello che verrà: ” Tutto parte da una forte immagine della realtà, fatta di sensazioni  e dalla percezione che ne ho, sta alla mano, ed al pensiero plastico, abbreviare e ricomporre le linee per tradurre scorci in realtà visive”.

La prospettiva urbana si fa dunque ”ritratto” mentale ed emotivo, spazio del quotidiano imputato alla nostalgia o al ricordo.

“Appena finite, ho un rapporto molto forte con le mie opere, spesso di ammirazione, spesso di iniziale contrasto se non corrispondono o c’è discordanza dall’immagine che ha guidato il pennello” in questo inciso è da ritrovare la mobilità dei codici, di stili e di iconografie  che sta dietro le opere di Giorgio Distefano, ogni opera diventa specchio e metro per confrontarsi con la realtà, opportunità per la sperimentazione di nuove tecniche, una ventata liberatoria nel classicismo composito.

Innovare e sperimentare, diventa un mantra nelle ultime opere dell’artista, il suo amore per le geometrie assolute si manifesta adamantino nei cartamodelli che diventano supporti alla tecnica, la sperimentazione diviene dunque geometrica, figure popolano le tessiture spaziali in punta di piedi, senza coprire o annullare, c’è rispetto.

Nel progetto tailoring: ” vivo la moda in maniera scanzonata, mi allontano dalla tendenza, cercando di far rivivere uno stile atemporale, legato al mondo delle modisterie, delle stoffe, delle condizioni che stanno dietro un abito. L’universo della sartoria da sempre baluardo di regole e protocolli lontani mille miglia dall’imperante laissez-faire, si plasma in un’interessante serie di slittamenti e contaminazioni personali”.

Nel futuro immediato dell’artista si prospetta, la maturità del progetto tailoring mentre lentamente prendono forma idee, legate al mondo delle Api, al territorio di origine, quello Ibleo, cantato da Virgilio nelle Bucoliche e ai territori lontani come la Corea dove il lavoro delle api è svolto dall’uomo. Protesi futuristiche sono da immaginare nel corredo di questi uomini?

Spiazzante la risposta quando si chiede di un futuro non immediatamente prossimo: ” non immagino nulla di definito, per adesso colgo il presente, mi pongo nei suoi confronti come la luce dei miei dipinti, di transizione: ferma, immutabile ma consapevole dei cambiamenti che si prospettano. La luce dei miei lavori è fisica ed al tempo stesso emotiva”.

Dopo i successi ottenuti a Palazzo Strozzi (FI) durante la mostra – Stati di Luce– Giorgio Distefano per la prima volta si confronta con la realtà che lo ha visto nascere e crescere, un nuovo allestimento lo vedrà presente a Chiaramonte Gulfi (RG), prima, e Ragusa, dopo, con- Isola in Luce– prezioso scrigno di suggestioni crepuscolari, curato come di consueto, dalla minuziosa e professionale guida di Teresa Lucia Cicciarella.

Numerose le partecipazioni di Distefano a mostre, personali e collettive, in Italia, ottenendo molti riconoscimenti:  terzo classificato al Premio Janua, Museo di Sant’Agostino di Genova; menzione e finalista al Premio Cromica 2012 – Bibbiena (AR); alla Biennale Premio Artemisia – Falconara(AN); al Premio Merlino – Firenze; al Premio Occhi per l’Arte contemporanea – Migliarino(FE); al Premio Italia per le Arti visive, Firenze, etc, nonché il primo premio della critica alla pittura, nella LVI edizione del Premio per l’Arte contemporanea Basilio Cascella (Palazzo Farnese, Ortona – Chieti).  Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche tra le quali quella della Galleria Civica di Arte Contemporanea Franco Libertucci di Casacalenda (CB), il ThelesiaMuseum di San Roberto (RC), il Gran Caffè Letterario Giubbe Rosse di Firenze.

Immagini: Courtesy Giorgio Distefano (da destra a sinistra)Nerocielo chiaramonte 2014 tempera acrilica su tela cm 35 x 80; Tailoring#Abitato 2012 tecnica mista su carta (cartamodello) cm 100 x 80; Tailoring#le critiche 2012 tecnica mista su carta (cartamodello) cm 100 x 80 cad; Tailoring#Vanitas 2012 tecnica mista su carta (cartamodello) cm 100 x 80; Tailoring#luna park twilight 2012 Galleria d’Arte contemporanea Franco Libertucci di Casacalenda cm 100 x 80; Twilight flight 2014 tecnica mista su carta (cartamodello) cm 100 x 80, Montalbano’s moonlight 2013 tecnica mista su carta (cartamodello) cm 50 x 80, Stato di luce: Mediterraneo 2012olio su tela 90 x 90, Stato di luce dopo la pioggia 2013 olio su tela 90 x 90, Stato di luce: il ponte sullo stretto 2013 olio su tela 90 x90.