La Grande Madre, la mostra preparata per due anni da Beatrice Trussardi, presidente della Fondazione Nicola Trussardi, assieme al curatore Massimo Gioni, é una mostra che si collega al tema di Expo 2015, la mamma infatti è la prima fonte di nutrizione, e ricostruisce l’evoluzione della condizione femminile dal Novecento ad oggi.

Da oggi 25 agosto al 15 novembre 2015 il pubblico sarà invitato a esplorare il tema della maternità, attraverso le opere di 127artisti internazionali del Novecento, dalle avanguardie ai giorni nostri, e a riflettere sia sulle diverse interpretazioni della figura materna che sul ruolo della donna nella nostra società.

“La Grande Madre offre uno sguardo sulla maternità e sulla condizione femminile filtrato attraverso un secolo di opere d’arte, che ripropongono questioni oggi non solo presenti ma spesso ancora irrisolte – ha sottolineato Beatrice Trussardi. Questo ci permette di affrontare le problematiche legate al tema generale di Expo secondo una prospettiva di genere che ribadisce la centralità delle donne nella società, ruolo molto spesso non adeguatamente riconosciuto. Nonostante gli enormi passi avanti fatti negli ultimi decenni e le azioni sociali e politiche di difesa della donna che hanno contributo a diffondere conoscenze e diritti anche nei paesi più poveri, molti sono i pericoli che oggi minacciano di rallentare o ostacolare il percorso di emancipazione femminile. Per questo motivo La Grande Madre può e deve essere un occasione importante per riflettere sui valori di cui la presenza della donna è portatrice in ogni settore sociale, contribuendo a rendere Expo una piattaforma di ideee progetti concreti .”

La Grande Madre è una mostra sul potere della donna: non solo sul potere generativo e creativo della madre, ma soprattutto sul potere negato alle donne e sul potere conquistato dalle donne nel nostro secolo.

Dalle opere in mostra, emerge un’immagine della madre come proiezione di desideri, ansie e aspirazioni individuali e collettive, maschili e femminili. Forse un’immagine meno rassicurante di quella consueta a cui ci hanno abituato la pubblicità e la retorica, ma decisamente più complessa e potente.

Immagine: Expo.org