Cari Lettori,

stasera poteva essere una serata tranquilla per tutti quanti (così come lo è stato per me), ma Parigi ha tremato.

Urla di terrore e terrorismo hanno invaso la Capitale francese destando panico sia in città che nel resto del mondo.

Che fine faremo? Scoppierà una nuova guerra? Sono tutte domande che mi pongo e ci poniamo molto spesso.

Dopo Charlie Hebdo, Parigi è stata colpita. Ancora. Da fanatici musulmani che inneggiavano alla grandezza di Allah.

Una goccia che farà traboccare il vaso?

Intanto, però, senza sapere bene nemmeno che dire dallo sconforto, penso che sia giunto il momento di soffermarci. E pensare (una volta ogni tanto), guardandoci alle spalle ciò che abbiamo fatto in questo periodo.

Un casino.

Fra lotte a livello diplomatico, il malcontento dei cittadini europei che con la crisi non ce la fanno ad arrivare a fine mese, le guerre nei paesi arabi-musulmani così come la volontà per alcuni popoli di essere finalmente sovrani ed indipendenti, la merda è tanta. Troppa. Sia a livello mondiale che nella nostra italietta dove fra scandali politici e malfunzionamento della macchina governo-società non si sa più dove sbattere la testa.

Niente è al proprio posto in questo nostro presente. Il malcontento generale c’è, si sente e si vede.

Nemmeno lo shock di Charlie Hebdo che invase i social network ci ha fatto riflettere sulla nostra orribile situazione e (forse) nemmeno questo attentato nella bella e romantica Parigi.

L’unica cosa che penso è che dobbiamo stare attenti, molto attenti perché forse, e a breve, la nostra rovina sarà alle porte.

#PrayForParis