Un ritorno alle origini o, per meglio dire, un omaggio alle origini.

Così Mary Katrantzou, la stilista greca classe 1983 che da anni vive a Londra, ha presentato la sua collezione primavera estate 2016 dedicandola alla sua mentore Louise Wilson, scomparsa di recente.

In passerella incedono quindi modelle con abiti ricolmi di stampe. Corti. Puri. Psichedelici.

Proprio come le prime collezioni della Katrantzou che attirarono l’attenzione di tutto il mondo per la magia imprigionata attraverso quelle stoffe apparentemente semplici.

Ma dopo anni di stampe, anche la giovanissima Mary è maturata. Ora a queste si affiancano lavorazioni sartoriali, pizzi, tagli morbidi, una definizione della silhouette e la definizione di un proprio codice stilistico.

Piano piano si entra in un’ottica ed in un vocabolario katrantzou-iano dove dettaglio sta per complessità spirituale ed artigianale e dove il pattern significa introspezione e racconto di un pezzo di vita.

Gonne corte, short dresses e giacche slanciate dai colobri caldi e sobri saranno quindi un must da abbinare a graziosissimi (e iper fashion) ancle-boots dalla stampa floreale, ricondandoci però sempre, nell’ottica spiritualmente fashion della designer, chi siamo e da dove veniamo.

Immagini: Vogue.co.uk