Se fosse ancora in circolazione “Il Gatto”, inafferabile predatore di gioielli protagonista del film “Caccia al ladrodi Hitchcock, amplierebbe di certo i suoi ambiziosi orizzonti. Perché accontentarsi di acciuffare orecchini di diamanti e collier di pietre preziose… quando ci sono borse che in quanto a lavorazione e materie prime hanno così poco da invidiare alle solite parure?

Le clutch, queste vezzose piccole borse così finemente lavorate, preziose lo sono davvero. A dimostrarlo non solo il prezzo, ma la lavorazione, i materiali pregiati ed esotici, le applicazioni gioiello e le forme sempre più estrose.

Indispensabili per rendere impeccabile gli outfit più ricercati, dalla notte degli Oscar a una serata speciale, le clutch, per quanto di dimensioni ridotte, occupano un enorme spazio nel cuore di ogni fashion victim e celebrity di buon gusto. Inoltre, anche in questa stagione, si prestano, dal punto di vista degli stilisti, alle più stravaganti sperimentazioni.

A rivestire queste opere d’arte portatili i più svariati tipi di pellame (in genere appartenenti ai più svariati tipi di rettile, of course!), minerali, Swarovski e pietre scintillanti a profusione (Devi Kroell).

Le linee geometriche vanno per la maggiore. Semplici parallelepipedi ricchi di dettagli luccicanti (Roberto Cavalli, Giorgio Armani), a forma di prisma irregolare (con stampa animalier, Giuseppe Zanotti Design ) composto al suo interno da altre figure geometriche ricoperte di gemme diverse (l’omonima Prismick Pouch Vegas di Roger Vivier), abbellita da cubetti sovrapposti (Chanel), con le stesse sfaccettature di una pietra preziosa (la Minadudière Petite Bijou di Louis Vuitton, arricchita da una nappina dalle frange dorate).

Forma a scatola tondeggiante per il “gioiello” firmato Marchesa totalmente ricoperto da cristalli variopinti, dai più svariati tagli da diamante.

Molto esclusiva la pochette di Bulgari, dalla linea morbida e gonfia, curata in ogni dettaglio. Come un elegante bozzolo di satin color pastello, viene rivestito da cristalli Swarovski, perline, pailettes e perle di giada che poeticamente cucite insieme danno vita a delicati decori floreali.

La collaborazione tra Bottega Veneta e KPM, una delle più antiche case produttrici di porcellana (quest’anno festeggia il suo 250° anniversario) ha dato vita a una Knot unica, che combina perfettamente dettagli esotici e classici, storia e innovazione. Una piccola opera d’arte che, sulla parte frontale color bronzo, è arricchita da un medaglione in porcellana con angeli incisi a mano incastonato in una cornice in Oro Bruciato e piccoli zirconi cubici marroni.

Dettaglio da non trascurare in ogni borsetta: la chiusura. Magnetica, a scatto… purchè sia anch’essa un dettaglio brillante ed elaborato (Bottega Veneta). Thalè Blanc ripropone il simbolo del suo marchio, il ghepardo, come chiusura dorata delle sue minibags oppure, se la linea della pochette è pulita e minimale, diventa anch’esso prezioso, arricchito da pietre luminose.

E’ vero: nella lista delle qualità delle clutch non sono di certo comprese la capienza e la praticità. Ma il fascino di queste borse-gioiello sta proprio in questo. Non contengono oggetti, ma un pizzico di magia. Di quale altro accessorio potremmo dire che più è piccolo, più è chich?

Sarà forse per quel tocco principesco in più che, si può concludere… se il ladro gentiluomo (alias Cary Grant) di Hitchcock fosse ancora nei paraggi non terrebbe di certo questi artistici tesori per sé. Probabilmente, anzi, sicuramente, li donerebbe alla sua amata Frances Stevens.

Eh già, Grace Kelly sì che apprezzerebbe.