Si è conclusa ieri a Perugia la nona edizione dell’International Journalism Festival.

Un festival gratis, per diffondere la libertà di stampa e di parola, più di parola visto che negli ultimi tempi il cartaceo va perdendo la sua importanza.

Tutti gli intervenuti sono volontari, persone che si muovono per una buona causa, in cambio solo di un pranzo al sacco e trasporto gratis.

Per sette anni il festival è stato finanziato da sponsor ma dopo l’edizione 2013 si è passati al crowdfunding.

Una manifestazione libera ed informale che dal 15 al 19 aprile ha ospitato 34 paesi, 600 speaker e più di 200 volontari guidati dai creatori della manifestazione Arianna Ciccone e Chris Potter.

Ogni incontro è stato trasmesso in diretta sul sito ufficiale http://www.journalismfestival.com/ e tutti i social network venivano aggiornati in tempo reale con foto, commenti e video.

Si è parlato delle nuove tecnologie e piattaforme web, di come usarle bene, di come usarle per fare buona informazione. L’uccellino blu di twitter non poteva mancare, così come la cosiddetta polemica selfie. Profonde riflessioni sul caso Hebdo, ma anche sulla mafia italiana.

All’International Journalism Festival “tutti hanno imparato da tutti“. Giornalisti della BBC, del New York Times, delle maggiori testate italiane ma anche musicisti e artisti dello stivale. Fra i numerosi nomi italiani ricordiamo Marco Travaglio, Niccolò Ammaniti, Lo Stato Sociale, Negramaro, Zerocalcare, Beppe Severgnini, Erri De Luca, Giuliano Pisapia.

Se vi siete persi qualcosa che potrebbe interessarvi non temete, il canale youtube colmerà le vostre lacune. https://www.youtube.com/user/festivalgiornalismo

Immagini: digicalchannel.com