Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli per questa Primavera 2014 si sono decisamente “messi all’opera”. Gli stilisti di Valentino hanno infatti presentato una collezione ispirata all’opera lirica e ai costumi di scena.

Che la ieraticità era tornata di moda lo avevamo già visto con i mosaici bizantini di Dolce e Gabbana ma, forse, ci viene il lecito dubbio che il sipario non sia mai calato su un certo tipo di sacralità. Ad una prima occhiata, la collezione ready to wear Valentino potrebbe sembrare puro esoterismo, ma i veri intenditori riconoscono la citazione. Come Medea del film di Pasolini, di certo quel portamento così austero nasconde qualcosa, magari una grande voce. Se siano soprani, mezzosoprani o contralti rimane un mistero, ma di certo quegli abiti si danno delle grandi arie da cantante lirico, anche se sostenuti da semplici sandali senza tacco. Le coroncine, come piccole aureole, non fanno altro che sottolineare il leitmotiv dello stile: una personalità d’oro.

Se, nella ready to wear, Valentino si limita a citare la grande Maria Callas e le sue interpretazioni, nella Haute Couture c’è invece una ricerca minuziosa di corrispondenze fra le 55 creazioni e i personaggi delle opere. Un tulle si decora con lo spartito de La traviata di Giuseppe Verdi, La Bohème di Giacomo Puccini veste di cashmere, una Madama Butterfly è riconoscibile per le farfalle, la Carmen e molte altre donne prendono vita addosso alle modelle. Ma oltre alle bellezze tragiche e liriche, quello che sfila davanti allo spettatore è un vero e proprio “Carnevale degli animali” che culmina con una tigre passando per pavoni, leoni ed elefanti. Gli animali si fanno coprotagonisti, forse simboli delle qualità delle eroine in tutù, in una atmosfera dipinta da artigiani d’opera chiamati appositamente per l’occasione.

L’originalità, i materiali preziosi e le tecniche pregiate sono da sempre una costante nel brand, ma ci auguriamo che anche la teatralità non sia solo un breve intervallo nella storia di Valentino. Proporre collezioni ispirate al teatro e che a loro volta potrebbero ispirarlo è infatti una delle idee più geniali in un epoca in cui il teatro è sottovalutato se non scomparso del tutto. Un modo come un altro di rompere la terza parete con stile, di sperare in un coinvolgimento emotivo ed artistico su tutti i fronti e non solo nelle prime file. Forse un progetto ambizioso quello di riaprire il sipario su un’età d’oro ormai da troppo tempo nascosta dietro le quinte, ma di certo non fallimentare. Una prima decisamente ben riuscita che si merita uno scroscio di applausi.

 

Immagini: corriere.it; style.com; allposters.it; vittorininet.it. (Da sinistra a destra): Collezione RTW Valentino Spring 2014, Haute Couture Valentino 2014, Locandina del film “Medea” di Pasolini, Maria Callas interpreta “Norma” nel 1954,  Maria Callas nel ruolo di “Floria” in Tosca