Quando nacque Art Basel Miami molti sicuramente non si sarebbero immaginati il successo planetario. A differenza delle altre sedi di Basilea, Londra e Parigi il parterre di pubblico americano non rispondeva a quei canoni di eleganza e sofisticatezza che queste fiere emanano.

Forse gli inizi di Miami non sono stati dei più eleganti e sofisticati effettivamente, da centro di collezionismo cafon e circense, sopra le righe ed eccessivo, col tempo anche questa sede si è conquistata il suo posto nel mondo come una delle fiere più apprezzate. Quest’anno i cambiamenti sono stati tanti, a partire dalla direzione che è passata a Noah Horowitz, capo fiera Miami e delle Americhe, che vuole fortemente il contatto con la casa madre di Basilea ma che ha idee innovative e autonome per il futuro.

I numeri hanno premiato questa nuova gestione con un aumento di visitatori che dai 73 mila del 2014 sono passati ai 77 mila di quest’anno. Sono arrivati collezionisti ed espositori da 110 paesi tra cui delle new entry come Cambogia, Etiopia, Nicaragua,Romania,Togo e Zimbawe. Le vendite ne hanno risentito positivamente, tanto da registrare un boom di vendite sin dal primo giorno di apertura della fiera. Tra le opere più care vendute un olio su tela di Francis Bacon, “Man in Blue VI” (1954) venduto da Van de Weghe di New York. Tra gli italiani sono state vendute opere di Paolo Scheggi, la cui tela “Zone Riflesse” è stata venduta per circa 300 mila$ da Tornabuoni.

Tirando le somme, alla chiusura di Art Basel Miami 2015 nessuno è rimasto deluso.

Qualità altissima e gallerie che hanno portato i loro pezzi migliori (Sean Kelly di New York scherzando ha detto che avrebbe dovuto portare ancora più opere per la grande richiesta del mercato). Ad essere sotto i riflettori è proprio il mercato dell’arte. Quanto vende ancora una fiera del genere? Sicuramente un evento mondiale come Art Basel impressiona positivamente e gli eventi collaterali non sono da meno, sono sempre tanti e attirano curiosi e appassionati che uscendo dai percorsi espositivi si dicono soddisfatti dell’edizione 2015.

È stata la migliore di sempre? Forse no, la curiosità si è un po’ persa ma vale sempre la pena farci un giro se si è nei paraggi.

 

Credits Immagini: artribune.com