Arriverà nelle sale italiane il 27 Marzo “Yves Saint Laurent”, l’atteso lungometraggio sulla vita del famoso couturier francese che rivoluzionò il modo di vestire e concepire la moda.

Il film, firmato dal regista Jalil Lespert, è l’unico dei cinque biopic finora usciti sullo stilista, nato in Algeria da famiglia alsaziana, ad essere approvato da Pierre Bergè – suo compagno nella vita e negli affari per quasi mezzo secolo.

A sei anni dalla sua scomparsa la pellicola ripercorre i momenti cardine della carriera di Saint Laurent (Pierre Niney) da quando, poco più che ventenne, eredita la direzione creativa di Dior, all’epoca la maison più importante di Francia, rivoluzionandone radicalmente lo stile grazie alle sue intuizioni innovative e avantgardiste.

Poi il fatidico incontro con Pierre Bergè (Guillaume Gallienne), la fondazione della Yves Saint Laurent Company, l’ascesa del marchio e la consacrazione ad icona della moda mondiale.

Lespert fa del binomio inscindibile Saint Laurent–Bergè il perno attorno a cui gravita la narrazione degli eventi: il grande amore come ispirazione artistica e passione, ma anche i tradimenti di Pierre con la modella Victoire Doutreleau (Charlotte Le Bon) fonte di depressione e crisi nevrotiche per il giovane stilista.

Un film che descrive nitidamente i successi e le ombre del genio inquieto del ‘900 che amava definirsi un esteta alla costante ricerca della perfezione.

YSL inventò la moda femminile, ne capovolse gli assiomi fondamentali e trasformò l’abbigliamento in un’opera d’arte sofisticata, elegante e al contempo vestibile: nel 1960 scelse il giubbotto di pelle come capo iconico della collezione Beat, destando scalpore e sdegno tra il pubblico che assisteva alla sfilata.

Nel 1967, ispirato da un viaggio in Marocco, diede vita ad una collezione innovativa che mescolava materiali tribali, come rafia e lino, a richiami dell’arte cubista.

Solo l’anno prima aveva sconvolto il mondo della moda con la rivisitazione al femminile della dinner jacket, dichiarando: “Per una donna lo smoking è indispensabile, la fa sentire perennemente elegante. Lo smoking è stile, non moda. La moda va e viene, lo stile è per sempre”.

Immagini: Forlitoday.it