“Al nostro Paese- afferma con forza Stefano Ricci- serve un deciso riposizionamento sui valori del made in Italy e occorre che il sistema imprenditoriale si risintonizzi verso questa eccellenza amata in tutto il mondo. A Firenze, dove non è affatto casuale lo stretto connubio fra arte e creatività, siamo pronti per ricreare delle emozioni che diano appunto visibilità a questa unicità che non si improvvisa: l’Italia deve tornare alle origini, deve volare alto”.

Stefano Ricci, 64 anni, è il presidente del Centro di Firenze per la moda italiana, ed è uno di quegli imprenditori che nel Made in Italy ci ha creduto e ci crede tutt’ora fortemente.

A riprova di ciò basti ricordare come nel 2010 abbia salvato dal fallimento il noto Setificio Fiorentino, azienda dalle radici storiche che affondano nel 1786, oggi leader nella produzione di tessuti per la nautica extraluxury.

Vogliamo ricordare inoltre che, nella sua di azienda, si usano ancora tessuti splendidi capaci di stupire, come il cotone 180 o 200 doppio ritorto, e si cuciono a mano capispalla su misura impiegando anche fino a cento ore di lavoro.

E di tempo ne è passato da quando nel 1972, anno della fondazione, la Stefano Ricci produceva esclusivamente cravatte. Oggi si tratta di una realtà che è cresciuta notevolmente, con ai vertici due membri della famiglia Ricci, il figlio Niccolò, amministratore delegato, e il fratello Filippo, direttore creativo.

Dall’alto della sua esperienza, Stefano racconta come, pur essendoci oggi molte difficoltà nel gestire una grande azienda che produce interamente in territorio nazionale, il Made in Italy sia un settore in grande sviluppo, sempre più ricercato dai buyers internazionali, in particolare dopo l’introduzione dell’obbligo di provenienza dei prodotti.

E lui che nel 1986 ha fondato Classico Italia, segmento di Pitti Uomo dove sono ammessi solo marchi che producono il 100% in Italia, aveva visto lungo, con quasi trent’anni d’anticipo.