Continuano ancora le sfilate della Paris Fashion Week dedicate alla primavera estate 2016.

In passerella tantissime le proposte interessanti a cominciare da Junya Watanabe, stilista ai molti non comprensibile, che, per la prossima estate, inscena una collezione che mixa i colori africani alle costruzioni architettoniche modernissime del Giappone. Un sapiente lavoro di sovrapposizioni, di colori e idee (forse un po’troppe) indossate da modelle dallo sguardo severo ed austero. Una joi de vivre dal sapore etnico, quella per Watanabe, 3.0 .

Rock e potenti invece le Donne di Mugler che indosseranno abiti di color blu, nero, rosso e marrone che, in lontananza, sembra oro. Tagli forti, decisi e linee rigide per giacche e pantaloni super slim saranno un must. Gli shortdresses presenteranno tagli sui fianchi, proprio a rimarcare la sensualità della donna, mentre la pelle sarà lavorata come se fosse la più morbida seta.

A seguire Elie Saab che, con il suo spirito romantico e leggiadro, fa sfilare modelle bon ton che mixano colori a fiori, abitini corti ad abiti da red carpet, in un continuo evolversi e dissolversi di glamour. Forse un po’ ripetitivo?

Intrigante poi Comme des Garçons il quale mescola un insieme di idee e concetti su ogni abito presentato quest’oggi. Richiami al mare, alle nuvole, alle roccie sono riferimenti più banali che possono venire in mente, per un lavoro scultoreo e surrealista.

Sensualità è invece la parola d’ordine per Heider Ackermann che presenta una collezione carica di richiami erotici quali velette e trasparenze importanti. I colori sono acidi o forti, quasi evidenziatore, ma lo stile rigoroso non scompare, anzi, viene visto sotto una nuova angolatura dove La giacca trova una dimensione romantica ed altamente provocatoria. Una nuova era per Ackermann?

Infine forse un po’troppo svestita ma provocante ed erotica di sera mentre seria e rigida di giorno, così si presenta la donna di Nina Ricci creata da Guillame Henri per la prossima primavera estate. Un intreccio intrigante che trova la sua massima esplosione nei cocktail dresses, puro frutto di savoire faire francese dove piume e dettagli couture danno il loro meglio fra vedo-non-vedo e pizzi.

Immagini: VogueRunway.com