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Gucci

Gucci

Si è conclusa tre giorni fa la settimana della moda Milanese, ed ora, con calma ed a mente lucida, è possibile esprimere dei giudizi (positivi e negativi) su questa scorsa edizione.

Nell’aria di Milano si sentiva aria di cambiamento, forte cambiamento.

Così come successo prima a New York e poi a Londra, anche Milano ha avuto un calo di presenze agli show. Il messaggio è chiaro: bisogna riordinare la confusione e l’improvvisazione che ha invaso il mondo della moda per diverse stagioni. Ma come? Tagliando gli inviti alle sfilate? E se così, come si accreditano i vari richiedenti? Per ora ciò non è chiaro visto che molti giornalisti non sono stati accreditati a sfilate a cui normalmente partecipavano. Il dato certo è però che a Milano vi è stato un netto calo di presenze di blogger che hanno assistito alle sfilate e lo street style era quasi assente se non prima e dopo le sfilate dei grandissimi nomi dove, come si può immaginare, vi è la creme de la creme del fashion system e delle celebrities.

Chiara Ferragni all'evento lancio di Lampoon

Chiara Ferragni all’evento lancio di Lampoon

Sconcertante, per la sua grandezza, il potere e l’influenza sui fashion lovers di Chiara Ferragni, che non solo ha debuttato a Milano Moda Donna con la sua nuova collezione di scarpe, ma era anche onnipresente. Ovunque si girava per Milano vi era lei con la sua troupe (il TBS Crew) che venivano assaltati da una bolgia di fan impazziti. Too much per una blogger, anche se super blogger. Inoltre, proprio nei giorni della fashion week, la magrissima Ferragni ha visto il debutto del magazine Lampoon, diretto da Carlo Mazzoni che ha voluto lei e Patricia Manfield sulla prima cover della testata semestrale di moda maschile e femminile.

Grande invece la confusione per quanto riguarda il debutto di Alessandro Michele da Gucci che, da una parte, come riporta Style.com, ha soddisfatto i buyers delle grandi realtà commerciali quali Net at Porter e Bergdorf Goodman il cui pubblico è internazionale mentre dall’altra ha lasciato perplessa la stampa che, come afferma Vittoria Melchioni, giornalista per il gruppo l’Espresso, si trova spiazzata da questo totale cambiamento di rotta della maison che disturba, rompe e distrugge (troppo violentemente) i canoni di Gucci a cui eravamo prevalentemente abituati.

Emilio Pucci

Emilio Pucci

Simile situazione anche per quanto riguarda l’addio di Peter Dundas da Emilio Pucci in cui vige l’incertezza più assoluta su chi sarà il suo successore. Massimiliano Giorgetti di MSGM? Marco Zanini ex designer di Schiaparelli? Quasi certo è che Dundas ritornerà, probabilmente, da Roberto Cavalli. Anche qui, però, le opinioni sono discordanti, molto discordanti.

Jen Reeve

Jane Reeve

E, per concludere con le incertezze che invadono Milano, quali saranno le sorti della Camera Nazionale della Moda Italiana all’uscita di Mario Boselli dal suo incarico come Presidente? Anche in questo caso niente è chiaro. C’è chi, addirittura, da per nuovo presidente della CNMI Raffaello Napoleone di Pitti Immagine. Molti però, così come scritto da Paola Balotelli del Sole 24 Ore, vedono per certa l’uscita di scena di Jane Reeve, Ceo della CNMI che non ha portato grandi cambiamenti alla fashion week milanese ed al sistema moda italiano così come sperato all’alba della sua nomina come AD nel gennaio 2014.

Marni

Marni

Infine, a livello di creatività e di highlight per la prossima stagione giornalisti, fotografi e buyers sono rimasti soddisfatti di ciò che è stato presentato ma “niente è stato emozionate o entusiasmante” afferma Federico Bernini (fotografo di Mondadori) che ha apprezzato molto le sfilate di Giorgio Armani, Laura Biagiotti e Tod’s vedendo nelle creazioni di quest’ultimi “un futuro per i capi ed una loro grande indossabilità nella vita di tutti i giorni.” Simili le opinioni delle giornaliste Vittoria Melchioni dell’Espresso e CT (giornalista di un noto giornale italiano che non vuole essere nominata). La prima bacchetta Fausto Puglisi per non essere stato coerente col suo stile ed elogia Byblos per la sua creatività contemporanea, la seconda invece apprezza l’uso dei materiali e la cura dei dettagli utilizzata dalla maggior parte degli stilisti (Prada in primis) rimanendo comunque delusa dal debutto di Michele da Gucci riaffermando, come Vittoria, la totale brutalità del cambiamento stilistico della maison. Affascinato da Marni invece è Andrea Dei, del gruppo di negozi Dei di Pisa, che elogia l’eleganza di Consuelo Castiglioni e definisce le sue stampe un highlight della prossima stagione.

Ed in questa totale incertezza e confusione passiamo il testimone alla Mecca della moda mondiale, Parigi che, forse, riuscirà a darci maggior chiarezza su ciò che succederà nel fashion system di qui ai prossimi mesi.

 Immagini: Style.com; Bookmoda.it; Fashionblog.it