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Dopo una giornata di presentazioni stampa e sfilate, arrivare alle 20.00 per l’ultima può essere o motivo di supplizio o di infinita gioia. Ma se a sfilare ci pensa Saint Laurent, prevale decisamente la seconda opzione. Quando a capo del brand c’era ancora il grande Yves, non c’era collezione dove non ci si aspettava qualche trovata geniale (come lo smoking per donna), uno stile elegante e anticonformista. Se indossavi qualche cosa di Yves Saint Laurent, lo si riconosceva immediatamente.

Stasera, un po’ di quella magia è scesa in passerella. Con un primo abito, bianco, di tulle: un mix tra Carrie Bradshaw e una principessa del punk pop come Avril Lavigne. Siamo sicuri che è Saint Laurent? Certo che si. Una donna che è tra il femme fatale, con le sue labbra truccate di rosso, e ragazzaccia newyorkese, con lo smokey eye calcato sugli occhi, va a divertirsi: calze smagliate o calze a rete, leggins di pelle interi o tagliati, poco importa.

Lei provoca, con i suoi abitini corti in pelle lucidissima, i cappottini corti di un bianco purissimo (ma solo il colore lo è), abiti con tagli asimmetricamente perfetti che lasciano fuori il seno scoperto, gonne a pieghe che potrebbero sembrare bon ton, ma signori, è solo apparenza. Spacchi e tagli strategici di gonne e top lasciano intravedere la silhouette femminile all’apparenza celata sotto cappotti lucidi e argentei o scuri e pesanti. Non manca il classico completo tipico parigino, fatto di camicia bianca, pantaloni e bretelle, forse l’unico momento in cui si vede la vera essenza della donna parigina. Una collezione che esplode e mai implode, irriverente e audace, che non si smetterebbe mai di indossare la sera per andare a divertirsi e di indossare il giorno per stupire.

Benvenuti nel regno del rock chic, by Saint Laurent.

Immagini: Vogue Uk