Battistero di San Giovanni

Battistero di San Giovanni

Arte e moda. Ancora insieme.

Il marchio Emilio Pucci ha annunciato che supporterà per la seconda volta il restauro del Battistero di San Giovanni di Firenze, i cui lavori, finanziati interamente dall’Opera di Santa Maria del Fiore, saranno ultimati nel settembre del 2015.

Cuore pulsante del capoluogo toscano, insieme al duomo di Santa Maria del Fiore, il battistero è intitolato al santo patrono della città e si caratterizza per una pianta ottagonale, ricoperta da una cupola ottagonale e coperta all’esterno da un tetto a piramide. L’esterno dell’ edificio è decorato con marmi bianchi di Carrara e marmi verdi di Prato, caratteristici dell’architettura romanica fiorentina.

Mosaici cupola del Battistero San Giovanni di Firenze

Mosaici cupola del Battistero San Giovanni di Firenze

Celebri, all’interno di questa chiesa, così come consacrata da Papa Niccolò II nel 1059 e divenuta successivamente battistero cittadino solo nel 1278, sono i mosaici della cupola, realizzati probabilmente da maestri artigiani locali quali Coppo di Marcovaldo e Cimabue, che, su fondo dorato, raffigurano le gerarchie angeliche. In basso e centrale il Giudizio Universale, dominato dalla grande figura del Cristo sotto i cui piedi avviene la resurrezione dei defunti. Alla sua destra i giusti sono accolti in cielo dai patriarchi biblici, mentre alla sua sinistra si trova l’inferno con i demoni. Intorno al grande Cristo hanno posto le storie della Genesi, di Giuseppe,di Maria e  Cristo e di san Giovanni Battista.

Porta del Paradiso, Battistero San Giovanni di Firenze

Porta del Paradiso, Battistero San Giovanni di Firenze

Ancor più celebri sono però le tre porte bronzee, realizzate secondo un programma figurativo unitario nell’arco di più di un secolo, che raffigurano la storia dell’umanità e della Redenzione, come in una gigantesca Bibbia figurata. L’ordine narrativo è stato sconvolto nel corso della storia dal cambiamento di posizione delle singole porte e va dalle Storie dell’Antico Testamento nella porta est, a quelle del Battista nella porta sud, fino a quelle del Nuovo Testamento (Storie di Cristo) nella porta nord.

Dettaglio della Porta del Paradiso, storie di Giuseppe

Dettaglio della Porta del Paradiso, storie di Giuseppe

E fra queste spicca sicuramente la Porta Est o Porta del Paradiso, così, come riporta il Vasari, denominata da Michelangelo e realizzata dal Ghiberti tra il 1424 e il 1452 per rappresentare scene dell’Antico Testamento che si susseguono da sinistra a destra e dall’alto in basso.

Ebbene, la Maison Emilio Pucci, dopo aver ricoperto lo scorso giugno l’intero Battistero con l’installazione artistica Monumental Pucci con 2.000 metri quadrati di tessuto stampato riproducente fedelmente e in Technicolor i grafismi del foulard originale- a loro volta ispirati alle otto facciate del monumento- ed aver portato avanti il progetto Cities of The World con l’omaggio alle città del mondo più importanti per la maison,  presenta il secondo step, filantropico ma un po’più esclusivo.

Foulard Emilio Pucci Battistero limited edition

Foulard Emilio Pucci Battistero limited edition

La stessa Laudomia Pucci, CEO della Maison nonché figlia del Marchese Pucci, per supportare questo restauro ha deciso di lanciare una speciale vendita in edizione limitata del foulard Battistero il cui ricavato sarà devoluto all’opera di ripristino dell’iconico monumento.

“Ogni singolo foulard venduto farà la differenza”, ha dichiarato Laudomia Pucci. “Mi piace considerarla una forma alternativa di crowd-funding: in questo modo, il pubblico potrà dare il proprio contributo a una buona causa, sostenendo moda, architettura e storia con un solo acquisto.”

In pregiato twill di seta, il nuovo foulard misura 90 x 90 cm e reinterpreta il disegno d’archivio ideato nel 1957 nei colori del blu e verde ed è corredato da una nota scritta a mano da Laudomia Pucci e sarà disponibile dal 22 aprile al 30 settembre 2015 presso le boutique Emilio Pucci di Firenze, Roma e Milano, e su emiliopucci.com e yoox.com, partner della maison dal 2008.

Un’unione, questa fra arte e moda, che rimarca l’impegno delle grandi maison italiane nella preservazione del patrimonio artistico che, ora più che mai, ha bisogno di finanziamenti e di restauri.