John GallianoIl neo-direttore creativo di Maison Martin Margiela John Galliano ha perso la causa per danni che aveva intentato contro la sua omonima etichetta e contro Christian Dior, suoi ex datori di lavoro che l’avevano licenziato a seguito di un episodio di antisemitismo nel 2011.

Ripercorriamo i fatti: è il 25 febbraio 2011 quando John Galliano viene arrestato in stato di ebbrezza a Parigi per comportamento violento e insulti antisemiti. Qualche giorno più tardi, le maison avviano una procedura di licenziamento nei suoi confronti, anche a causa della diffusione in rete e tra i notiziari di un video in cui lo stilista, visibilmente ubriaco, elogia Hitler e offende pesantemente alcuni suoi interlocutori.

Quindi, dopo aver perso il lavoro, nell’agosto 2013 Galliano ha citato in giudizio le due società per violazione del contratto, chiedendo loro un risarcimento di 18 milioni di dollari. Secondo alcune fonti, nel corso dell’udienza Galliano avrebbe giustificato l’episodio dicendo: “Le due società erano completamente consapevoli del mio stato”, volendo lasciar ad intendere che le parole antisemite da lui pronunciate fossero dovute allo stress causato dall’intensa mole di lavoro a cui era sottoposto, oltre che all’abuso di droghe e alcool.

Ma il Tribunale del lavoro di Parigi non ha accolto le sue ragioni condannandolo a risarcire simbolicamente le due maison di 1 euro ciascuna.

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