ARTMaratea, 16 settembre 2014 – a Palazzo De Lieto, si è svolto l’evento Maratea Moda.

Giunta alla 4a edizione, l’iniziativa prevede una mostra, dal 16 al 30 Settembre 2014, di una selezione di abiti dello stilista d’alta moda Anton Giulio Grande.

Ad aprire la scena, il taglio del nastro da parte del designer e della madrina, nonché modella e showgirl, Antonella Mosetti.

“Anton Giulio è un mio caro amico e quando mi ha chiesto di essere la madrina, ne sono stata felicissima”, afferma la Mosetti.

L’evento è stato interamente promosso da Pierfranco De Marco in collaborazione con la Pro Loco di Maratea “La Perla”, con il sostegno della Regione Basilicata, del Comune di Maratea e del neo eletto Sindaco di Maratea Domenico Cipolla.

La mostra è diretta e prodotta, come per la scorsa edizione, dalla Mazzini Eventi Production, per la regia di Alessandro Mazzini, il quale dichiara: “Si tratta di un evento che avrà sicuramente un seguito. Cerchiamo di realizzare manifestazioni diverse rispetto all’anno precedente, la solita sfilata a lungo andare potrebbe diventare monotona. Il progetto sarà solo il primo di un susseguirsi di eventi che non siano fini a se stessi”.

Le “opere” di Anton Giulio Grande, sono state scelte per raccontare l’eccellenza del Made in Italy e dell’alta sartorialità che caratterizzano la moda Mediterranea, tema già annunciato per il prossimo anno.

Antonella Mosetti, ha sfilato per le più grandi maison come Valentino e Gattinoni, ha indossato un abito firmato Anton Giulio Grande, magnifica sotto gli obiettivi dei fotografi e delle telecamere, sfoggiando un corpo tonico e perfetto.

“Ero molto giovane, appena maggiorenne, mi sono buttata in questo mondo, per poi cambiare percorso e passare alla TV. Io sono sempre me stessa. Sono una mamma, è questo quello che considero il mio vero lavoro”.  

Durante la serata, lo stilista Anton Giulio Grande ha rilasciato alcune dichiarazioni:

– Come nasce la collaborazione con il progetto Domus Moda?

“In primo luogo da un invito di Alessandro Mazzini, il regista e coordinatore della mostra, e del Presidente della Pro-loco Pierfranco De Marco. Ho avuto a che fare con persone molto professionali e sono stato felicissimo di lavorare con loro, senza contare l’accoglienza bellissima che ho ricevuto, in questo palazzo magnifico, ristrutturato perfettamente, rispettando i canoni dell’epoca.”

– Per l’occasione ha dovuto selezionare gli abiti rappresentativi della sua maison. Che criteri ha utilizzato?

“Ho selezionato ben quindici abiti, utilizzando tre criteri. Il primo è il nude look, una prima sala del palazzo con abiti solamente neri, passando poi ad un’altra rosso fuoco e per finire la sala con abiti da ballo, quelli più romantici, che fanno sognare, quasi da sposa diciamo. Ho cercato di racchiudere in quindici abiti tutta la mia storia”.

– Che aggettivi userebbe per descrivere la donna Anton Giulio Grande?

Sexy, sensuale, moderna e mai volgare. Non deve essere necessariamente bella, l’importante è avere una fortissima personalità.”

– Anton Giulio Grande è anche prêt-à-porter. Qual è la voce più redditizia?

L’alta moda ti fa sognare, crei un abito solo, ma ci vogliono molte ore di elaborazione, molti giorni, diversi investimenti importanti a livello economico, il tutto per una sola cliente, di una cerchia d’élite. A me piace moltissimo la haute couture, la mia maison nasce come alta moda. Il prêt-à-porter richiede meno tempo e creatività e bisogna essere più manager che creativi. Devi stare al passo con i tempi, attento che quello che proponi sia concorrenziale con i prezzi.”

 – Un aneddoto rispetto alla collaborazione con le sorelle Fontana?

Io ho conosciuto Micol Fontana venti anni fa, quando mi sono laureato al Polimoda di Firenze, è stata il mio tutor. Ero stato selezionato insieme ad altri quattro colleghi. Ci recavamo a Roma, presso l’atelier Fontana, dove realizzavamo delle collezioni di circa cinquanta bozzetti, per sceglierne alla fine cinque. Io ho un ricordo bellissimo di una donna dal grandissimo talento, ero emozionatissimo. Ero un ragazzino di soli vent’anni e stavo vicino ad un “mostro sacro” della moda, un mito. Ho avuto il grande privilegio di avere insegnamenti di sartorialità ma sopratutto di umiltà”.

– Erede di Gianni Versace, membro dell’esecutivo della camera nazionale della moda Svizzera. Qual è il prossimo passo verso il successo?

 “E’ un’etichetta che mi porto dietro ormai dal ’97, non so se per le origini o per il look degli abiti che creiamo, dedicati ad una donna trasgressiva, sexy, forte, ma ne sono molto lusingato e spero di esserne all’altezza. Ho diversi impegni all’estero, in Oriente e negli Stati Uniti. Sto preparando delle collezioni con un ritorno alle origini, che non fa mai male, sono calabrese, amo il Sud e ne propongo sempre un pezzo nei vestiti che creo, non solo come look ma anche come recupero delle tradizioni del cucito e della sartorialità.  Ho anche acquistato recentemente un atelier molto bello, nella mia città d’origine, Lamezia Terme (CZ). Lo sto restaurando, in quanto si tratta di un palazzo del ‘700, perché anche la donna del sud ha il diritto di essere elegante, di indossare capi d’alta moda, confezionati appositamente per lei”.