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Arte, moda e architettura si incontrano al numero 2 di Rue Cambon. Zadig & Voltaire apre il nuovo store parigino, esempio perfetto di mix tra la rinomata l’eleganza parigina e il modernismo. Un’alternanza di varie sfumature di grigio e bianco e straordinari giochi di prospettiva che richiamano alla memoria le famose arcate di Rue de Rivoli: l’architetto Bernard Dubois ha realizzato questo spazio per creare un legame con la tradizione e sfidare con stile i principi del design.
La struttura dell’edificio, su tre livelli, da lui realizzato punta l’accento sull’eleganza innata dei pavimenti di pietra, realizzati in Ceppo di Gré; a questo semplicità, si contrappone la ruvidità delle pareti in cemento che contrastano con i colori tenui dei tappeti e dei soffitti e trasformano lo spazio in una vetrina per la moda parigina. L’interno è stato arredato da Cecilia Bönström: la designer arreda lo spazio con mobili raffinati in noce e acciaio grezzo realizzati su misura, offrendo al cliente il massimo del comfort enfatizzato dalla presenza di panche in pelle e specchi oversize. La Bönström racconta così questa nuova boutique:“All’angolo di Rue Cambon e Rivoli, nel centro storico del distretto della moda. La Casa di Zadig&Voltaire emana Parigi. Un’eredità e una fonte di ispirazione per le sue collezioni”.
Questa architettura così decisa fa da palcoscenico dove ogni reparto si colloca su un diverso livello: al primo piano quello dedicato alla donna e al bambino, al piano terragli accessori e le scarpe, mentre nel piano interrato il reparto uomo così come la galleria d’arte. In quest’ultima sono esposte lavori appartenenti alle collezioni di famiglia: dipinti di Richard Serra, Julian Schnabel e Adam McEwen e sculture di Franz West e Daniel Firman.
L’architetto Bernard Dubois racconta con entusiasmo questo nuovo progetto in cui eleganza e rock and roll si incontrano: “In un progetto fortemente francese e coerente, ho voluto contrastare i principi di diverse epoche e luoghi. Come un incontro esotico fra Auguste Perret, Denys Lasdun e Douanier Rousseau”.
Credits Immagini: Courtesy of Press Office