Mostra: 701 - 718 di 718 RISULTATI

Le pochette Handmade di Paola Di Domenico: oggetti d’arte e accessori moda

Fondatrice dell’omonimo brand, Paola Di Domenico è una giovane autrice abruzzese di borse pochette handmade, realizzate sotto un’accurata e profonda ricerca artistica.

Nel 2010, dà vita al suo “primo” oggetto che racchiude in sé il fascino della moda, l’unicità ed il valore dell’arte e la tradizione dell’artigianato.

La pochette Handmade è descritta dall’artista come un oggetto d’arte da collezione, un modo per indossare l’arte, ma al contempo è un accessorio moda, un mezzo per esprimere se stessi, essendo ogni borsa un pezzo unico.

La pochette firmata Paola Di Domenico è dipinta in acrilico su tela di juta, rivestita in lino, impreziosita da bottone gioiello e completamente cucita a mano. Tutti i singoli elementi sono artigianali, dal tinteggio della tela alla cucitura, fino alla firma autografa apportata dall’autrice su ogni pochette e il tempo di realizzazione di ogni singolo pezzo va dalle cinque alle sette ore.

Unitamente alla pochette viene rilasciata l’autentica su foto, sul retro della quale vengono riportate le misure, la tecnica utilizzata per la realizzazione e la firma dell’autrice a garanzia di autenticità.

“Il mio percorso artistico nasce nel 2002, quando improvvisamente mi son trovata a prendere tra le mani tele, pennelli e colori e ho cominciato a dialogare con loro creando opere d’arte informali che richiamano molto l’action painting di Jackson Pollock. Nel 2010 nasce la prima pochette; volevo poter divulgare ciò che creavo sulla tela, portarlo in strada, permettere alla gente di toccarlo, di utilizzarlo, sdoganare la sacralità dell’arte.” spiega l’artista.

“Volevo proprio questo: creare un oggetto importante, ma quotidiano, accessibile e di cui tutti abbiamo bisogno, ma che potesse essere anche personalizzato ed unico. Queste borse, che ormai creo da cinque anni e che sono riuscita a distribuire anche in alcuni negozi di prestigio in Italia, sono costruite con le mani, con la mente e con il tempo, tanto tempo e credo che questi siano elementi importanti, perché danno alle pochette unicità e prestigio; ogni pezzo viene lavorato singolarmente, ad ogni borsa dedico il suo tempo, il tempo che mi chiede lei.”

 

Credits Immagini: Paola Di Domenico

Nel cuore di Milano, l’Hotel LaGare Rooftop inaugura il suo skyline

Nel cuore della splendida Milano, “LaGare Rooftop” inaugura il suo skyline mozzafiato.

Venerdì 6 maggio 2016, nel distretto più moderno e innovativo della città, la società “Public Relations by Capitanio Management Milano” (http://www.capitaniomanagement.it/) ha organizzato una serata glamour ed esclusiva per celebrare l’evento.

Tra vicoli storici e grattacieli futuristici del Quartiere Isola e di Porta Nuova, si sono ufficialmente aperte le porte della terrazza al 13° piano, durante una serata all’insegna di cocktail d’alto livello, ottimo cibo e il dj set di Gab Dez.

A più di 50 metri d’altezza, con vista d’eccezione sullo skyline meneghino, il tradizionale Risotto alla milanese è il protagonista della scena, preparato live show cooking dagli chef LaGare nell’isola centrale della terrazza.

Durante la serata, sono servite delizie sotto forma di finger food e mini-pietanze al passaggio prodotti con le migliori materie prime e ingredienti d’eccellenza: insalatina di farro con verdure primaverili in bicchierino, mini-sandwich in pane nero con prosciutto di tacchino e caprino alle erbe, cubotti di quiche vegetariane, polpettine fritte di manzo, spiedini, focacce e pizzette artigianali.

Ristrutturato secondo i più alti standard qualitativi e di sostenibilità ambientale, tanto da ottenere la prestigiosa certificazione LEED Gold, l’hotel LaGare vanta uno stile contemporaneo e un design d’avanguardia: è questa la cornice perfetta per divertenti serate caratterizzate da cocktail ricercati, calici di vino, finger food servito al passaggio e show cooking e dj set per un lounge bar d’eccezione.

Con questa formula il LaGare Rooftop prosegue le sue serate per tutta l’estate, con eventi, party, music live e animazione.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press office

Alex Belli si racconta – Tanti obiettivi ma una sola certezza: essere felice

Attore, produttore, modello, fotografo, musicista e marito, Alex Belli si racconta oggi alla nostra rivista, pieno di positività e voglia di fare.

E’ spesso oggetto di gossip e rumors, ma il suo unico obiettivo è la continua ricerca della felicità.

Sfogliate la gallery per scoprire tutte le curiosità su Alex Belli.

 

Credits Immagini: Alex Belli Official Page

Henry Beguelin presenta una limited edition in esclusiva per “La Tenda Milano”

In occasione della Milano Design Week 2016, Henry Beguelin presenta una limited edition in esclusiva per “La Tenda Milano”.

Il brand sceglie di collocarsi nel panorama milanese mostrando un forte interesse verso la creatività e il mondo dell’arte.

Ad essere omaggiata è l’Africa, una terra che da sempre affascina e influenza, con la sua cultura e i suoi colori, il mondo del Design e della Moda.

L’obiettivo de La Tenda Milano è infondere e trasmettere l’istintiva passione visiva e materica di questo paesaggio, attraverso la capsule collection “Olduvai Inspiration”.

La linea, oltre a racchiudere magnifiche borse decorate con collane dell’antica tradizione Masai, riesce a far trasparire tutto il sapore dell‘handmade: sapere, gesti, strumenti, ritualità.

 

 

Credits Immagini: Courtesy of Press office

Milano Design Week 2016: Veuve Clicquot celebra il bicentenario della Table de Remuage

Per celebrare il bicentenario dell’invenzione più rivoluzionaria di Madame Clicquot, ovvero la table de remuage, la maison Veuve Clicquot sceglie la settimana del design. La Milano Design Week punta da sempre sullo spirito di innovazione, elemento che caratterizza Veuve Clicquot sin dai suoi esordi.

“Una sola qualità, la migliore”Madame Barbe-Nicole Clicquot Ponsardin.

La ricerca continua dell’eccellenza ha portato a questa grande innovazione: un tavolo forato in modo da poter accogliere un gruppo di bottiglie inclinate. Il suo scopo era agevolare il processo di sboccatura e ridurne i tempi.

Anche il team di giovani talenti creativi di Fabrica è stato ispirato dalle table da remuage, le quali sono state esposte nelle cave di gesso ricostruite nel Padiglione Reale della Stazione di Milano Centrale il 14 aprile.

Alcuni performer hanno ricreato la gestualità affascinante del remuage, che nella Maison Veuve Clicquot viene ancora effettuato rigorosamente a mano per La Grande Dame – la Cuvée de Prestige – e per i grandi formati.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press office

Chiara Ferragni aprirà la sua prima boutique a Milano

28 anni, cremonese, del segno zodiacale del toro…di chi stiamo parlando???

Di Chiara Ferragni ovviamente!

Con The Blonde Salad, il blog di moda aperto nel 2009, ha indubbiamente spiccato il volo.

Da qualche tempo si vocifera che la star del momento, aprirà un flagship store a Milano il prossimo anno. La Ferragni attualmente conta  5,6 milioni di follower su Instagram, negli ultimi tempi ha lanciato una linea di calzature già presente in 300 negozi in tutto il mondo mondo e nel 2015 ha ottenuto ricavi per 10 milioni di dollari. Uno store milanese è dunque necessario.

Al momento Chiara ha ben 27 copertine di magazine di moda, e il suo volto è diventato testimonial di molti brand, tra i più recenti anche Pantene e Amazon Fashion.
Appoggiata dalla sua indispensabile crew, tra cui Riccardo Pozzoli, ex fidanzato della Ferragni, il prossimo anno ci sarà il restyling del sito (previsto per giugno) e il lancio dell’e-commerce (previsto per settembre), piattaforma dove verranno venduti oltre 30 brand (tra cui anche quello della Ferragni).

Che dire: chapeau!

 

Credits Immagini: Official Facebook Page

The Best&Worst Street Style at Fall 2016 Fashion Weeks

La Paris Fashion Week è giunta al termine, è dunque tempo della resa dei conti.

La ville lumière si porta via stilisti, passerelle, modelli e modelle, abiti mozzafiato ma soprattutto il meglio e il peggio dello street style. Giornalisti, reporter, addetti ai lavori, fashion blogger e stylist ci hanno mostrato, durante le quattro settimane della moda, i loro look glamour e più stravanti.

Nella gallery il best e il worst dello street style secondo The Auburn Girl.

Ai posteri l’ardua sentenza!

 

Credits Immagini: Vogue, Vanity Fair

Intervista a Fabio Curto, vincitore e “lambersexual” di The Voice of Italy 2015

E’ cominciata ufficialmente la nuova stagione di The Voice of Italy 2016, in onda su Rai 2 ogni mercoledì. I team di quest’edizione sono capitanati da: Dolcenera, Emis Killa, Max Pezzali e Raffaella Carrà.

In attesa del nuovo vincitore e per chi se la fosse persa, ecco l’intervista a Fabio Curto, vincitore dello scorso anno.

Fabio Curto è il vincitore della terza edizione di “The Voice of Italy”. Nato ad Acri il 24 settembre 1987 è un cantautore e polistrumentista, nonché artista di strada.

Si trasferisce a Bologna nel 2007 per studiare Scienze Politiche e dopo la laurea si trova ad un bivio: scegliere se continuare a studiare criminologia o diventare un musicista a tutti gli effetti. Una decisione non semplice, quella di Fabio, che nel 2012 lascia tutto e parte in solitaria per un viaggio nell’Est Europa, un’esperienza che gli permette di crescere a livello umano e professionale.

Approda a “The Voice” nel 2015, interpretando sul palco il brano “Take me to the church” di Hozier, portandosi a casa il “poker d’assi” da parte dei giudici, preferendo il Team Fach, di Roby e Francesco Facchinetti.
I coach portano Fabio alla finale, battendo Roberta Carrese con il 72% dei voti.

L‘intervista con il vincitore dell’ultima edizione di The Voice si svolge per le vie del mercato di Bologna e tra una domanda e l’altra Fabio conduce tranquillamente il suo shopping..
Un’ambientazione insolita, che la dice lunga sulla singolarità del personaggio. Ciò che traspare è la sua semplicità, la sua spontaneità, al punto che viene da pensare “nulla di costruito, Fabio è fatto così.”

Certo, non gli manca quel tocco di presunzione, ma si parla di quella genuina, semplice che non nuoce a nessuno e che a dirla tutta può permettersi. D’altro canto, la buona notizia è che l’uomo del momento non ha ancora capito che con il suo look “grezzo” è automaticamente entrato a far parte della categoria più ambita del terzo millennio e preferita dalle donne: il Lambersexual, ovvero il taglialegna con la barba.
Primo indizio? La barba, volutamente e rigorosamente incolta, camicia e scarponi da montagna.

Origini calabresi, trasferito a Bologna, spesso in viaggio per l’Europa: ma chi è veramente Fabio Curto?
Partiamo dalle mie influenze musicali, numerose e tra loro diverse, questo perchè da bambino mio padre mi faceva ascoltare un sacco di musica, prima di capire che avessi il cosiddetto orecchio da musicista.
A quel punto non ha voluto insegnarmi più niente, per il terrore che diventassi un musicista e quando devi fare tutto da solo, diventi molto abile. E’ il motivo per cui, iniziando già a 5 anni, durante il mio percorso musicale ho imparato a suonare molteplici strumenti: il basso, l’armonica a bocca, la chitarra.
Dai 18 ai 21 anni ho suonato il basso per un gruppo black metal, dove mi son praticamente rovinato le corde vocali, dando vita al mio timbro graffiato…no in realtà è merito di una cisti congenita, me la porto dietro sin dalla nascita…(ride)
Dopodiché ho cambiato direzione, lanciandomi completamente nel panorama balcanico e lì a 22 anni ho cominciato a suonare il violino, vincendo una sfida contro tutti coloro che mi dicevano che non ce l’avrei mai fatta, in una band chiamata “L’Avanguardia”.
Con questo gruppo ho cominciato a girare l’Europa, abbiam comprato un furgone e da lì iniziato a suonare nelle piazze del continente, irrompendo addirittura nel silenzio tombale del nord Europa.
La scelta di suonare per strada non è stata facile, in primis perchè non ti arricchisce e bisogna inventarsi ogni giorno qualcosa di diverso per poter vivere decentemente e di sacrifici ne sono stati fatti davvero tanti, ma le soddisfazioni ricevute successivamente sono impagabili.

Raccontaci un aneddoto positivo e negativo della tua vita in generale
Scusa Rossella..mi son distratto a guardare una maglietta…
Allora un episodio negativo è stato il momento in cui mi hanno chiamato da “The Voice”, ti spiego perchè. L’anno scorso ho avuto modo di conoscere e approfondire il mondo della televisione e quello che riuscivo ad avvertire era solo l’antimusica, con tutte le telecamere puntate addosso non riuscivo a dare il massimo e quindi quando mi hanno chiamato mi son sentito malissimo.
Quello bello è che poi “The Voice” l’ho vinto..non so come ma l’ho vinto!!

Ti aspettavi la vittoria?
Mah diciamo che ad un certo punto del programma ho realizzato di potercela fare.
Quest’anno ci sono stati artisti meravigliosi, con delle voci bellissime, alcuni di loro mi hanno fatto davvero emozionare. Per contro però, non ho mai avuto veramente la pelle d’oca, sarà dovuto sicuramente al mio gusto personale, e come me anche tutti coloro che mi hanno votato hanno preferito la mia voce ad altre magari più tecniche e pulite.

La tua più grande delusione? E conquista?
La mia più grande conquista è stata indubbiamente il coraggio che ho dimostrato a me stesso, andando avanti senza mai fermarmi e soprattutto senza alcun sotterfugio..e poi il calore della gente, che ha continuato a scrivermi da tutta Italia e non solo, addirittura dal Messico; gente che magari mi aveva sentito suonare in chissà quale città dell’Europa..è stata davvero un’emozione fortissima.
In questo momento non mi sento realmente deluso da qualcosa, ammetto che ci sono state tante piccole delusioni, a volte da parte dei miei compagni di viaggio di The Voice, a volte da persone esterne, ma sicuramente piccole pressioni dovute al contesto, è sufficiente una giornata piena e stressante a far saltare i nervi e spesso venivo frainteso..questo ha portato a piccole delusioni, ma nulla che mi abbia in qualche modo ferito.

Progetti futuri e aspettative?
Stiamo per incidere i prossimi singoli (tra cui “L’ultimo esame”), che usciranno a luglio nel disco di The Voice e poi ad ottobre comincerà la collaborazione con la Universal.
E poi c’è Sanremo..diciamo che più che un’aspettativa sarebbe un sogno e un grande traguardo.

Domanda per le tue ammiratrici: Fabio Curto ha trovato l’amore?
Ahahhahaha mia cara amica io sono sempre innamorato, questa mattina mi sarò innamorato almeno dieci volte ma tra l’innamoramento e il coinvolgimento scorre un intero oceano.
Al momento non sono fidanzato ma non sono neanche in cerca di una relazione, non potrei garantire la mia presenza, sarebbe ipocrita e difficile.
Comunque non ho preferenze, le donne sono belle tutte..forse sull’abbigliamento non abbino determinati colori, ma con le donne è diverso.

In tema di abbigliamento..qual è il look di Fabio Curto?
Direi al momento etnico, quando arriva l’estate col caldo assumo un aspetto un po’ peruviano.
Mi piacciono molto i colori di terra, tessuti che ricordano il grezzo e che potrebbero richiamare tutto un mondo antico, ma poi anche jeans e maglietta con cinturone è perfetto, io col rock ci sono cresciuto quindi..

Termina così l’intervista a Fabio Curto, che si conclude con la sua “idea” di stile Look etnico in estate perchè fa caldo”???? Caro Fabio, qui tocca intervenire: nella gallery la nostra proposta per Fabio Curto e per un look che si adatti alle temperature più calde.

 

Credits Immagini: Official Facebook Page

Come vivere a Parigi in stile “Parisienne”

Intrigante, affascinante, emozionante, la ville Lumière è stata fonte d’ispirazione dei più grandi poeti, scrittori, artisti di ogni epoca. Quando approdiamo a Parigi, diventiamo inevitabilmente protagonisti di una favola o di una una fotografia di Robert Doisneau, ma noi veterani del luogo cessiamo di essere turisti e si trasformiamo in parigini doc.

Mangiamo croissant e pain au chocolat, sorseggiamo calici di champagne, passeggiamo lungo la rive gauche, ci immergiamo del tutto nell’atmosfera che rende la capitale francese una delle mete turistiche più apprezzate nel mondo.

Ma cosa fa una parigina? Quali posti frequenta? Come si veste?

Il look made in Paris non è particolarmente difficile da imitare, la parigina gioca e si diverte con la moda.

Evita i coordinati, non è appariscente, ama la qualità e soprattutto s’ispira ad idoli poco conosciuti; dunque, l’arma vincente per essere una di loro è decontestualizzare!

Aggiungete dettagli “assurdi” ad un look sobrio e cercate di trasformare gli errori di stile in un tocco di classe..c’est facile!

Ricordate: non tutti i parigini trascorrono il loro tempo da Dior, Chanel, Vuitton ed Hermès, la maggior parte di loro è alla continua ricerca di piccole ed originali boutique.

Da visitare:

-Au petit Matelot

-Maje

-Soeur

Per essere una parigina perfetta, bisogna tener bene a mente che la moda non è tutto (o forse si!). Lo stile è la cosa più importante, vivere la città in modo personalizzato e verace.

Frequentare vecchie librerie, vagare per i quartieri in cerca di differenti culture, visitare musei (a Parigi di certo non mancano) sono solo alcune delle cose che rendono una parigina davvero parigina. Così come per le boutique, l’essenziale è andare alla scoperta di posti nuovi e disparati.

Da visitare:

-Il Museo Marmottan

-La libreria Galignani

-La sala da tè della moschea di Parigi

Dopo una giornata frenetica, non resta che fare una pausa, magari mangiando o sorseggiando qualcosa. Dal classico bistrot ai restaurants più rinomati, Parigi è piena di café e locali adatti anche per la colazione e l’aperitivo.

Da visitare:

-Cafè de Flore

-Au pied de fouet

-Le loire dans la théière

Se non siete del tutto esausti e avete ancora voglia di divertirti, fate un salto al Caveau de la Huchette, quello che nel XVI secolo era un rifugio segreto, oggi è un jazz club che vi farà scatenare e ballare per tutta la notte.

Che altro dire? Bon voyage à Paris!!!

 

Credits Immagini: France, Dream Time

PFW – il fascino e l’eleganza di Christian Dior

Fascino, eleganza e charme.

Queste le caratteristiche della collezione firmata Christian Dior per l’autunno inverno 2016-2017, in occasione della Paris Fashion Week. Modello di punta indossato da Kendall Jenner, un mini dress-coat con risvolto sul collo in pelliccia, indubbiamente fine e ben valorizzato.

Storia e modernità s’incontrano e diventano un tutt’uno, dando vita a stivaletti stringati e decolleté simili alle francesine. Total black e colori neutri si riversano su numerosi cappotti e completi.

Nonostante l’assenza di Raf Simons, Serge Ruffieux e Lucie Meier hanno dimostrato di essere all’altezza del compito, dando vita ad una collezione da lasciare l’intero pubblico senza fiato.

https://www.youtube.com/watch?v=UkZvJ3QgZEg

Credits Immagini&Video: Courtesy of Press Office

BATMAN VS SUPERMAN: BEN AFFLECK VS HERNY CAVILL

Batman v Superman – Dawn of Justice, il crossover firmato Zack Snyder arriva nelle sala cinematografiche questo 23 marzo. L’impavido giustiziere della notte di Gotham City affronterà i superpoteri dell’eroe di Metropolis, in un epico scontro. Ben Affleck, nei panni dell’uomo pipistrello, e Henry Cavill, in quelli di Superman, sono pronti a sfidarsi a duello.

Tanto l’impegno di entrambi per render al meglio il loro ruolo: dalla fisicità dei loro eroi alla preparazione fisica estenuante, fino al rapporto che loro stessi hanno in relazione a questi due personaggi ben noti nel mondo dei supereroi. Questa primavera, quindi, i fan si troveranno davanti a un bivio: chi scegliere tra Batman o Superman? Meglio il tenebroso Ben Affleck o l’affascintante Herny Cavill? Ardua scelta tra due attori con stili completamente diversi.

Dal look trasandato e un po’ grunge di Ben Affleck, che lo vede senza alcun problema indossare berrettino in lana, un completo composto di giacca, camicia e pantaloni e barba di qualche giorno, si passa all’eleganza innata di Henry Cavill, 1.85 m di fascino british, lineamenti fini e un gran portamento, chi vincerà?

In attesa di vederli sul grande schermo, date una sbirciatina alla nostra gallery.

Credits Immagini: Style IT, badtaste.com, Melty

Credits Video: Warner Bros. Italia Official Youtube Channel

La donna Hogan tra sensualità e new generation

In occasione della Milano Fashion Week, il brand Hogan presenta la collezione Fall/Winter 2016-17, prolungando i festeggiamenti per i 30 anni di successo del marchio.

Per questa stagione, Hogan presenta un’evoluzione del lifestyle, con una collezione energica, forte e glam, dove la sofisticata sensualità incontra i desideri delle nuove generazioni.

Le sneakers sono abbinate a giacche tuxedo o doppio petto dal taglio sartoriale, portate con pantaloni cropped e camicie oversize. Morbidi maglioni con effetti grafici e biker jackets in pelle nera sono minimizzati da leggins e indossati su derby o stivaletti alla caviglia con maxi platform.

Nella collezione calzature troviamo due modelli di sneakers, una derby allacciata e un ankle boot con doppia fibbia. Raffinati pellami metallizzati, nappa, vernice gloss e camoscio vengono arricchiti da paillettes, pietre e micro borchie.

Al centro della scena, il nuovo modello “Traditional 20.15”, fedele all’essenza easy-chic di Hogan, che reinterpreta l’animo iconico e senza tempo del brand. I colori predominanti si riversano su una palette fortemente grafica e concreta: bianco, nero, argento e oro.

Credits Immagini e Video: Courtesy of Press Office

MFW – la donna di Lucio Vanotti tra eleganza e geometrie

A chiudere la settimana della moda milanese, grandi nomi della moda, tra cui Lucio Vanotti, che porta la sua collezione al The Mall in piazza Lina Bo Bardi.

Vanotti, per la collezione Fall/Winter 2016-17, continua a plasmare l’immagine minimalista del suo marchio portando sulla passerella una donna dall’eleganza estetica ma anche caratteriale.

In linea con il tema proposto per l’Uomo, ha costruito un guardaroba influenzato dalle geometrie e dai tagli netti e spesso maschili. Giacche e gilet sartoriali a doppio petto, sovrastano magliette allungate e gonne asimmetriche , richiamando in qualche modo una sorta di businessman. Il cappotto a doppio petto verde militare rimanda ad un’atmosfera militare, che fa da contrasto allo stato d’animo delle fluide tuniche lavorate secondo una palette di colori neutra, dal bianco al nero.

L’intera collezione esprime un senso di lusso, mai troppo eccessivo e ostentato, di una donna moderna e indipendente.

 

Credits Immagini: Le Figaro Madame

Adele sceglie Burberry per il suo tour

Fresca vincitrice di tre Brit Awards per il suo ultimo album, “25”, dopo quattro anni Adele ritorna con un mega tour mondiale e per farlo si affida ai migliori.

Da sempre icona, non solo del pop, ma anche della moda, Adele si affida al brand inglese Burberry per vestirla nelle varie del suo Tour 2016 ( per ulteriori dettagli le tappe, cliccate qui).

Una collaborazione esclusiva, e il direttore artistico e CEO di Burberry, Christopher Bailey, ha espresso così la sua soddisfazione:“E’ un grande privilegio lavorare con Adele. E’ un incredibile artista che ammiro enormemente per il suo approccio alla vita, il suo senso di divertimento, il suo stile innato, la sua potente e commovente voce e le sue performance”.

La notte prima dell’inizio del suo tour, la cantante inglese ha svelato l’abito di seta nero, realizzato su misura, con paillettes floreali ricamate a mano, e disegnato da Bailey in persona. Non è la prima volta che la cantante inglese sceglie Burberry per i suoi look, sempre molto eleganti e con attenzione agli accessori.

Il Tour, iniziato ieri a Belfast, proseguirà con oltre 100 esibizioni live e si concluderà nel Novembre 2016. Il meglio della musica unito al meglio della moda, tutto made in UK. Non resta che correre a comprare i biglietti, sperando che non siano già tutti sold out.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

La donna elegante e glamour di Giuseppe Zanotti Design per la MFW

Durante il fitto calendario della Milano Fashion Week, abbiamo assistito a numerose presentazioni, sfilate ed eventi.

Tra questi, la collezione di Giuseppe Zanotti design, che non delude mai e che ci racconta la sua donna come un’ elegante e raffinata frequentatrice dei club più esclusivi al mondo. Zanotti la immagina così, con il suo incedere sicuro e lo sguardo fiero, perfettamente a suo agio tra i fasti e il glamour de Le Palace Club de Paris, la musica del Paradise Garage, del Tunnel e della Danceteria di New York.

Si respira un’estrema ricercatezza nei dettagli. Gli accessori e i ricami si trasformano, si fanno grandi, ricchi, eccessivi, talvolta piacevolmente sproporzionati. I sandali diventano tele per cristalli e l’effetto è sempre nuovo e sorprendente.

Il metallo lascia senza timori il posto a pietre, glitter, paillettes e giochi di luce. Su platform e tronchetti colori funky, eclettici, in puro stile Vegas si alternano all’oro e all’argento. Ovunque si sprigiona energia.

Le forme sono guidate da un gusto unico e ricercato, proveniente dal passato. Nel gioco dei vuoti e pieni, si riscopre il valore di celare agli occhi. Morbidi e, avvolgenti, i thigh-high boots in camoscio vestono la gamba come un guanto.

Sulle nuove bebè e mary jane gli scolli si fanno più alti, mentre lacci e cinturini avvolgono e sostengono il piede.

 

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

Venezia >> Il futuro presentata al MAK di Vienna

Venezia >> Il futuro vola al MAK di Vienna in occasione della mostra handiCRAFT.

Il progetto Breaking the Mould , in collaborazione con Materiaterza è stato presentato per la prima volta alla galleria Subalterno1 per il Salone del Mobile 2015 di Milano.

La collezione comprende una serie di test controllati corse all’interno della prestigiosa fornace muranese Salviati .

Mercoledì, 14/12/2016 – Domenica2828, 09/04/2017
MAK – Austrian Museum of Applied Arts / Contemporary Art
Stubenring 5, 1010 Vienna, Austria

Rossella Alfani

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

 

Share