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Flo’Sophie, un angolo italiano alla Paris Fashion Week

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Al 16 di Rue Marignan, a Parigi, si parla italiano. Un piccolo appartamento parigino, tra gli Champs Elysées e Avenue Montaigne, dove Mirco Giovannini racconta il suo nuovo progetto, la capsule collection “Flo’Sophie” in occasione della settimana della moda parigina.
“Flo’Sophie” è una collezione di Knit Couture accessibile e giovane. Giovannini non è nuovo al mondo della moda, vanta un’esperienza più che ventennale, e per questa sua nuova avventura punta sul suo focus di sempre: la maglieria (nel video di “1+1”, Beyoncè indossa un top di sua creazione). Con il suo nuovo brand l’obiettivo è sempre quello di far sentire le donne ancora più belle e a proprio agio. All’entrata dell’appartamento, i maglioni, i cappotti e gli abitini in lana catturano l’attenzione: i colori sono pastello e candy, le creazioni sono decorate con applicazioni dorate, una pioggia di stelle.
I maglioni e i coat sono rigorosamente oversize, gli abitini attillati ma che si adattano a ogni silhouette. Maniche effetto baloon, grandi fiocchi sul collo, punti panocchia sono le caratteristiche dello knitwear della moderna Maria Antonietta, francese sì ma anche un po’ italiana, dall’animo dolce e deciso. Il progetto Flo’Sophie vuole essere quello di una couture accessibile, alla portata delle ragazze di oggi e del mercato della moda in continua evoluzione.
Nell’appartamento parigino, Mirco spiega e fa provare le creazioni ai suoi ospiti: non c’è modo migliore per capire il valore delle sue creazioni. Maglioni mordibi, comodi e allo stesso tempo “ubercool”, in grado di rapire il cuore della quarantenne come della ventenne hipster. Indossare qualcosa di bello ed esclusivo, ma allo stesso tempo affordable: è questa la sfida di Giovannini.
Cristina Legnini
Credits Immagini: Courtesy of Press Office

PFW: cambiano le tendenze ma lo stile resta

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La moda, si sa, fa sempre sognare ed evadere dalla realtà, ed è proprio questa sua tendenza all’escapismo che ne decreta il successo, poiché capace di collegare culture e tempi distanti tra loro.

Con la Paris Fashion Week si chiude il cerchio delle sfilate prêt à porter autunno/inverno 2017, e anche quest’anno gli stilisti hanno dettato i futuri canoni estetici della prossima stagione. Cambiano le linee, vengono modificate le strutture degli abiti, ma lo stile e la profonda essenza del marchio resta.

Pierpaolo Piccioli per Valentino reinventa il taglio del cappotto, che si divide in tre parti sul davanti, mantenendo sempre una collezione elegante e dai tratti romantici, fatta di colori accesi e rifacimenti all’epoca Vittoriana per quanto riguarda le linee.

Demna Gvasalia per Balenciaga, invece, allaccia i coprispalla diagonalmente decostruendoli e rimanendo legato all’eccentricità tipica del marchio e del suo fondatore Cristóbal Balenciga.  Il designer esaspera le linee e le dimensioni, come avviene per le grandi borse che vanno ad accompagnare gli abiti da couture, per creare una “raffinatezza moderna”.

Stella McCartney porta un po’ di joie de vivre nel suo brand, creando una collezione dall’eleganza british e dal sapore minimal, arricchita anche da stampe e illustrazioni di cavalli. La maggiore sorpresa sono stati i reggiseni conici e retrò che hanno aggiunto un dettaglio particolare agli abiti.

Anche Céline opta per uno stile minimal/essenziale e senza fronzoli per dar vita a una donna pratica e moderna. La collezione sembra adatta ad affrontare ogni tipo di situazione che si può presentare giornalmente. Stole, coperte e variazioni sugli impermeabili sono gli elementi che rivoluzionano l’espressione del marchio.

Le creazioni di John Galliano sono sempre sopra le righe e narrano un passato sovversivo. L’accessorio che più colpisce è il cappello dall’ispirazione napoleonica, poi frange e ricami arricchiscono gli abiti dalle linee morbide e drappeggiate, dall’allure romantico e ottocentesco.

 

Federica Bonetti

Credits immagini: Vogue Runway

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