Must-have Fall 2016 – DiorUmbrage

L’autunno si avvicina, e se siamo restii a togliere tshirt e bikini e tirare fuori i maglioni, ci sono cose che possono rendere la stagione fredda più accattivante. Come alcuni accessori. Come i nuovi DiorUmbrage.

Notati durante la sfilata Dior A/I 2016/2017, gli occhiali da sole della maison francese si caratterizzano per il mix contrastanti di materiali e pattern diversi. Eccentrici e colorati, i  DiorUmbrage  presentano un design morbido, grazie alle linee arrotondate, in acetati color avana, mentre le aste slim in metallosonorese preziose da dettagli unici.

Le lenti sono specchiate e realizzate esclusivamente per Dior. Sensuali e femminili, i  DiorUmbrage prendono di diritto il loro posto tra i must have di stagione ( per acquistarli cliccate qui).

https://www.youtube.com/watch?v=suEYzlsjwwg

Cristina Izzo

Credits Immagini&Video: Courtesy of Press Office

#KNOTONMYPLANET: la nuova campagna di TIFFANY & CO.

Ernest Hemingway disse che “La terra è un bel posto e per essa vale la pena di lottare”, e molti sono i brand e le personalità di spicco che si muovono ogni anno, ogni giorno, in tal senso, chi per la difesa dell’ambiente, chi a tutela di specie in via di estinzione.

All’elenco si aggiunge Tiffany & Co. Il noto brand di alta gioielleria è membro del U.S. Wildlife Trafficking Alliance e, come tale, ha annunciato la campagna #KnotOnMyPlanet: con questa, Tiffany si schiera in prima linea per la raccolta di fondi a sostegno della fine del bracconaggio di elefanti e per fermare il traffico globale e quindi la richiesta di avorio.

Apparsa sulle piattaforme social media, la campagna vede in primo piano alcuni fedelissimi della maison quali Doutzen Kroes, Imaan Hammam, Raquel Zimmerman e Fernanda Ly: tutte indossano, insieme ad un nodo, una spilla a forma di elefante realizzata in oro giallo e smalto, parte della collezione Tiffany Masterpieces 2.

La campagna pone l’attenzione sulla sostenibilità, ricordando a tutti, umani, animali, e ambiente, che siamo parte integrante di un sistema; Tiffany, inoltre, invita a fare una donazione all’Elephant Crisis Fund.

Al lancio della campagna, durante la New York Fashion Week, erano presenti Frederic Cumenal, CEO di Tiffany & Co., Doutzen Kroes e lo scrittore Derek Blasberg.

 

E’ il momento di prestare attenzione ai reali problemi del pianeta, e come Tiffany & Co. ci ricorda, non è il momento di distogliere l’attenzione.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy Of Press Office

Matilde Gioli, vincitrice del Premio L’Oréal Paris per il Cinema 2016

Quando al talento si aggiunge la bellezza, il connubio non può che risultare vincente. Il premio L’Oréal Paris rafforza il legame speciale che ha con il mondo del cinema e tratta proprio del talento inteso in questi termini. La maison, per nove anni di fila, ha da sempre premiato promettenti e giovani attrici, oltre ad essere lo sponsor e il make up ufficiale della 73esima Mostra Internazinale di Arte Cinematografica di Venezia.

Quest’anno, la vincitrice del prestigioso Premio L’Oréal Paris per il Cinema, con il supporto della Direzione Artistica della Mostra di Venezia, è stata Matilde Gioli. Lo scorso 7 settembre al Lido di Venezia, la giovane attrice italiana è stata premiata da L’Oréal Paris, che fa di questo premio un tributo alla bellezza e al talento.
«Sono estremamente orgogliosa che quest’anno L’Oréal Paris abbia deciso di riconoscermi questo premio. Sono felice di dare il volto e voce a un evento che celebra il magico incontro tra arte e bellezza. Ci tengo, inoltre, a dedicarlo a tutte le donne e alla loro incredibile energia», dichiara Matilde Gioli.

Classe 1989, la giovane attrice ha talento da vedere. Lo conferma il suo esordio ne “Il Capitale Umano”, il film diretto da Paolo Virzì, che le ha fatto vincere numerosi premi, tra cui il Premio Guglielmo Biraghi per i Nastri d’argento 2014 e il premio Alida Valli per il Bari International Film Festival. Dal set della serie tv “Gomorra” nel 2014, Matilde Gioli, lo scorso gennaio, ottiene anche il Premio Afrodite come miglior attrice emergente.

Tra le candidate, anche Stella Egitto, Greta Scarano e Laura Adriani, tutte unite dal talento e dalla bellezza.

Presente in tutti i settori della bellezza, dal make up ai trattamenti per la pelle, i capelli e lo styling, il marchio L’Oréal Paris si è sempre distinto per aver rappresentato la bellezza sia maschile e femminile, di tutte le età e di tutto il mondo. In un’occasione come questa della 73esima Mostra del Cinema di Venezia, del resto,non poteva essere da meno. «Per il nono anno è un onore per noi essere il Make-up Ufficiale della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il Cinema e L’Oréal Paris hanno in comune la passione per l’arte e la bellezza.Il riconoscimento per il talento e la creatività. Forte inoltre è l’impegno nel mondo di L’Oréal Paris a valorizzare le donne e a incoraggiarne l’emancipazione attraverso l’affermazione della propria personalità e femminilità» così conclude Olivier Pequin, il Direttore di marca di L’Oréal Paris Italia.

Un grande onore quindi per Matilde Gioli che si aggiunge all’elenco di altre talentuose attrici premiate negli anni precedenti come Cristiana Capotondi (2008), Carolina Crescentini (2009), Vittoria Puccini (2010), Nicole Grimaudo (2011), Giulia Bevilacqua (2012), Eugenia Costantini (2013), Valentina Corti (2014), e l’anno scorso Valeria Bilello.

Premio L’Oréal Paris per il Cinema: un premio che omaggia, la bellezza, il talento e la creatività.

 

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office, iodonna IT, Drepubblica IT

Chiara Biasi per L’Oreal Professionel Smartbond

Prende ufficialmente oggi il via la Milano Fashion Week, settimana ad alto tasso di glamour, e non solo in fatto in look.

L’Oreal Professionel ha deciso di rifare l’hair style ad una tra le più note influencer italiane, Chiara Biasi. Proprio durante la settimana della moda, L’Oréal Professionnel collaborerà con la Biasi per due cambi di look, utilizzando una nuova tecnologia L’Oreal: la sua chioma scura sarà trasformata due volte nei prossimi mesi grazie al lavoro di un Colorista Certificato L’Oréal Professionnel, e il tutto sarà possibile grazie a Smartbond.

Ma cosa è Smartbond? Questo nuovo prodotto professionale si aggiunge alla colorazione e alla decolorazioni e dona alle donne la libertà di cambiare come, quando e tutte le volte che vogliono senza dover temere per la salute dei propri capelli. La decolorazione, si sa, rende estremamente sensibile il capello, la struttura del cuoio capillare e la sua base; esistono varie tipologie di legami capillari (forti e deboli), che contribuiscono al mantenimento della coesione della struttura del capello.

Smartbond permette di preservare questi legami e contribuisce a rinforzare la fibra capillare grazie ai componenti smart della sua formula, come l’acido maleico.  Tre sono gli step per utilizzare Smartbond: l’additivo da aggiungere alla tintura e lo shampoo da applicare successivamente. Entrambe queste due fasi sono ad uso esclusivo del parrucchiere, mentre la terza è possibile seguirla a casa.

Grazie all’ausilio di Grazia Cassanelli, la Colorista Certificata L’Oréal Professionnel che la segue in questa avventura, la Biasi ha optato per  un fuxia grintoso, freddo, che ben si sposa con i suoi capelli scuri.

Per scoprire come, non perdete di scoprire la Gallery.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy Of Press Office

LFW – I volti del Front Row e dello Street Style

Abbandonando la grande mela, le celebs, gli stilisti e le modelle approdano a Londra.

Alla scoperta delle nuove collezioni Spring/Summer 2017, in prima fila troviamo come sempre i grandi nomi del fashion, accompagnati da influencer e fashion addicted.

Sfogliate la gallery per scoprire i volti del Front Row e dello street style che hanno invaso la London Fashion Week 2016.

 

 

Rossella Alfani

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Vogue IT

See now-buy now – lo show evento di Burberry

Era la sfilata più attesa della London Fashion Week, quella con le piú alte aspettative e, come c’era da aspettarsi, non ha deluso.

La sfilata di Burberry é andata in scena nella nuova location di Maker House, nel cuore di Soho, Londra: un’atmosfera carica di suspense e storia, con in sottofondo le intense melodie di un’orchestra che ha suonato live durante lo show.

Christopher Bailey, CEO e Creative Director di Burberry, ha descritto così il periodo di intesi cambiamenti del brand inglese: “La sfilata di questa sera ha rappresentato per noi un momento molto speciale: è stato il punto d’arrivo di una serie di importanti cambiamenti che abbiamo fatto con l’obiettivo di portare le nostre collezioni più vicine ai nostri clienti. La collezione è stata influenzata dal romanzo Orlando di Virginia Woolf, una lettera d’amore al passato e alla storia inglese, e una specie di baule di abiti da visitare e rivisitare. Grazie a questa ispirazione, la sfilata di questa sera celebra anche l’inizio di una splendida collaborazione con The New Craftsmen. Insieme, stiamo aprendo le porte di Makers House, uno spazio dove i visitatori possono venire a conoscenza della tradizione del design inglese, che fa profondamente parte di noi e di tutto ciò che facciamo, e dove hanno anche la possibilità di immergersi nel lavoro di alcuni dei nostri più entusiasmanti creatori, e nell’innovazione e nell’ispirazione che stanno dietro il loro lavoro’.

La collezione affonda le radici nella letteratura inglese, nei magnifici giardini di Nancy Lancaster, e confonde i confini tra maschile e femminile ( essendo la prima che presenta per intero le collezioni womenswear e menswear), il casual e il formale, la notte e il giorno. Ne vengono fuori combinazioni stupefacenti di denim e cashmere, felpa e cashmere, e seta per pigiami per attillati pantaloni.

Il trench coat, immancabile simbolo di riconoscimento del brand, viene destrutturato, si fa spazio a mantelle in stile regimental, cappotti e giacche (fra cui The Cavalry Jacket, The Military Tailcoat e The Parade Jacket), giacche militari strette in vita (fra cui The Floral Field Jacket), giacconi, pantaloni in stile pigiama, pantaloncini e camicie con il colletto arricciato. Il tutto accompagnato dalla The Bridle Bag, un nuovo modello di borsa di sfilata da uomo e da donna ispirato ai classici modelli equestri inglesi e alla tradizione Burberry di capi outdoor.

Generalmente,si guarderebbe la collezione e  si vorrebbe poter indossare tutto subito e non dover aspettare la stagione successiva, ora non piú. Mai come ora si è grati della nuova filosofia del brand, see now buy now ( vedi ora, compra ora): la collezione è già disponibile sul sito ufficiale del brand e negli store Burberry. Non c’è un look che non si voglia indossare. Pronte per lo shopping?

 

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

L’Oréal e Ellnet alla Milano Fashion Week: come provare le acconciature più trendy

A partire da domani, 21 settembre, fino a lunedì 26, a Milano, sarà possibile provare sulla propria testa, è il caso di dirlo, le acconciature più in voga per la prossima stagione.

Infatti, grazie a L’Oréal Paris, sponsor e hairstylist ufficiale della Milano Fashion Week, che metterà a disposizione i migliori membri del proprio staff, presso il Fashion Hub di CNMI Unicredit Pavillion, in Piazza Gae Aulenti, ci sarà la possibilità di farsi acconciare i capelli, in occasione della settimana della moda.

E’ già attivo da ieri il numero telefonico per prenotare un appuntamento, 02/81.83.89.45.02, e sarà operativo fino al 23 di settembre, dalle 14:00 alle 18:00.

L’orario di apertura del servizio di hairstyling è alle 10:00 fino alle 19:00.

Si tratta di una beauty experience che L’Oréal mette a disposizione insieme alla lacca Elnett, la Dea d’oro, che negli anni ha fatto compagnia intere generazioni di donne, e che i parrucchieri del marchio adorano.

Il legame tra i due nomi del beauty per capelli è un’affinità che dura ormai da 50 anni.

La lacca Ellnet e L’Oréal sono diventati elementi immancabili nei backstage delle sfilate.

 

Elisa Ricci

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

LFW – gli highlights del super Monday

Penultimo giorno di sfilate, ieri a Londra. Il super Monday ha riservato molte sorprese e ha continuato su quell’alto profilo messo in scena nei giorni passati.

C’è chi pensa alle passerelle come un teatro, un palco dove mettere in scena uno spettacolo bizzarro o semplicemente divertente, dipende dai gusti del pubblico. Capita così di assistere a sfilate dove modelle indossano costumi di frutta giganteschi, inframezzati da modelle che indossano abiti da l mood vintage che è facile pensare di averli visti indossati a Jackie Kennedy o Grace Kelly, con grosse collane di perle e turbanti glam (Charlotte Olympia).

Finzione o sana autoironia? Al pubblico la scelta.

Ma c’è anche audacia senza esagerazione, con abiti smanicati e al ginocchio dalle stampe fantasiose portati con pantaloni dal profilo sfilacciato, lunghi corpetti indossati sopra abiti semplici ma sbarazzini, completi luminescenti che sembrano essere realizzati con pezzi di cielo ( Antonio Berardi), coloratissime tuniche lunghe smanicate abbinate a gonne lunghe, in un mix ordinato di righe e colori (Pringle of Scotland).

Per le audaci più rock and roll, spazio ad attillatissimi body coperti da bolerini luccicanti e dalle lunghissime frange. E se le frange non bastano, ci pensano delle corte pellicce colorate a rallegrare (FELDER FELDER).

Il Super Monday non è fatto solo di spettacolo.

Non manca certo il glamour di abiti fluidi e scanalati, abiti midi color cammello in seta mixati a top a costine dal mood decisamente sportivo e abiti chartreuse in seta ( Roksanda), il romanticismo di svasati cappotti blu decorati con piccolissima margherite  che sembrano pois, legati da catene abbellite anch’esse con margherite, lunghi abiti languidi in deliziose sfumature di rosa salmone, blu scuro e senape ( Paul Smith), e di strutturate giacche a balze in tulle colorato abbinati a camicie pantaloni dal mood androgino (OSMAN), l’eleganza antica di pantaloni con jacquard floreali e giacche elegantemente cucite con fiocchi a chiuderle, abiti da giorno seducenti che lasciano le spalle scoperte e abiti da sera in pizzo declinati in giallo scuro e cremisi (Erdem), l’eclettismo artistico di grosse margherite dall’effetto cartoon applicate su deliziosi cappottini sagomati, gonne fascianti abbinate a maglie trasparenti con intermezzi artistici contemporanei sul davanti, e semplici abiti con volant dai disegni astrati stampati sopra (Christopher Kane), e il casual sporty-chic di trench  dalle linee morbide, così come quelle di immacolati pantaloni bianchi con profili neri a contrasto, delicate applicazioni e stampe che conferiscono rilassatezza ad abiti sottoveste (Victoria, Victoria Beckham).

E poi dicono che il lunedì sia traumatico.

 

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Best Dressed Of The Week

Nuova settimana, nuovo Best Dressed, questa volta centrato interamente sul mondo del cinema e delle serie tv.

La scorsa notte, a Los Angeles, sono stati assegnati gli Emmy Awards. Nonostante le numerosissime nominations, il Torno di Spade porta a casa quelli come Miglior Serie Drammatica e Miglior Sceneggiatura, mentre il cast rimane a bocca asciutta. Dame Maggie Smith porta a casa l’Emmy come Miglior Attrice non Protagonista in una Serie Drammatica e Rami Malek come MIglior Attore per Mr Robot ( per scoprire tutti i vincitori cliccate su Emmy Awards). Sul red carpet, Kristen Bell si aggiudica il titolo di Best Dressed nel suo romanticamente floreale Zuhair Murad.

Si vola a Toronto per il Toronto Film Festival: l’edizione del festival di quest’anno è stata probabilmente la più interessante e glamour: dai film presentati (Wickstead, La La Land, Manchester by The Sea, Arrival) al red carpet, una parata di divi del cinema ha invaso la città canadese. Ryan Gosling, in Gucci, ha strappato flash e applausi, mentre le più glam sono state Amy Adams,in Alexander McQueen, e MIchelle Williams, scintillante nel suo Louis Vuitton.

E mentre a New York cala il sipario sulla Fashion Week (non perdete New York Fashion Week: Hit&Miss o tutte le collezioni direttamente dalle passerelle), occhi puntati su Londra, dove è stato peresentato il docu-film sui Beatles,  The Beatles: Eight Days a Week: un appuntamento da non perdere, non solo per i fan più accaniti della celebre brand britannica.

Ma per scoprire questi e molti altri look, non vi resta che sfogliare la Gallery.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Offices, Vogue UK

LFW – gli highlights del Day 3

Un cielo nuvoloso è stato il compagno del terzo giorno della London Fashion Week, ma ci hanno pensato le passerelle a fornire quel tocco di colore che ha fatto volgere la giornata al meglio.

Un giorno pieno di sfumature sul versante dei trends, in un mix ben studiato di passato e futuro.

C’è chi volge lo sguardo a quest’ultimo, dove la geometria domina su cappotti ladylike in neoprene, con o senza maniche, con fasce nei capelli, e costumi, con giochi di colore nei toni pastello a sottolineare il rigore delle linee e dettagli spiritosi che rendono più accattivanti il più classico dei cappotti (Anya Hindmarch).

Altri volgono lo sguardo al passato, interpretandolo in modi molto diversi tra loro: in maniera più letterale chi opta per uno stile più classico, un’eleganza senza sforzo, dove si presta attenzione all’alta sartoria, con abiti che cadono a pennello, culotte a vita alta si mixano a camicie portate fintamente stropicciate , e trench portati come fossero abiti (Margareth Howell), chi più arditamente sceglie mix di stampe tromp l’oeil e l’Antica Grecia su giacche e corpetti, gonne  lunghe con peplo in vita abbinate a giacche da boxer, e abiti da cocktail splendidamente ricamati (Mary Katrantzou), e chi punta su “uniformi senza uniformità”, con completi sartoriali dalle gonne con fiocchi come cinture in vita dominati da righe, e luminosi abiti in velluto (Mulberry).

C’è chi riesce a mixare entrambe, attingendo a leggende mistiche del passato e mette argentate stelle a cinque punte su abiti sottoveste con orli di chiffon, abito di paillettes bianco con bordi grezzi e un manicotto chiffon bianco, gonne a matita che sembrano d’argento con un pezzo di chiffon rosa fuori dalla vita, il tutto condito da motivi floreali molto naif ( Preen by Thornton Bragazzi).

La prossima stagione sarà certamente all’insegna del viaggio, e nelle valigie troveranno posto abiti di lino irlandese con balza aggiunta, top all’uncinetto, mini abiti asimmetrici di jeans sbiaditi con macramè e pom-pom e abiti metallici monospalla con orli scanalati (Peter Pilotto), abiti dal sapore gipsy con stampe coloratissime, top che lasciano le spalle nude abbinati ad ampie gonne,  e jumpsuits che sicuramente faranno capolino ai Festival musicali più boho della prossima stagione (Temperley London).

E per i viaggi on the road, spazio a giubbotti da biker in pelle, mini trench avvitati in viuta, tute da motociclista, denim dall’effetto usato magari abbinati a top in pelle (Belstaff).

Per la donna più urban sono pensati spacchi vertiginosi per abiti da cocktail, stampe zebrate per maglie indossate sotto abiti sottoveste, incroci su maglie e abiti impalpabili, cappotti e giacche oversize in colori sgargianti (Topshop Unique), seducenti abiti incrostati di paillettes che lasciano totalmente scoperti i fianchi e romantici abitini in pizzo bianco (Manuel Facchini). Non mancano graziosi abitini da sera colorati e gonne sbarazzine con sottili e leggiadri strati di tulle sopra per creare un tocco di mistero ( J. JS Lee), proposti anche in versione più dark e drammatica ( Phoebe English).

E dopo una domenica così, cosa riserverà il Super Monday?

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: BFC Official Youtube Channel 

Focus on Eudon Choi SS17 – Francesca

Tra i brand che hanno debuttato il primo giorno di London Fashion Week, ad attirare l’attenzione tra gli addetti ai lavori e non, si può sicuramente contare Eudon Choi.

Il designer coreano, trapiantato a Londra sin da giovanissimo, è ritornato alle sue antiche passioni, tra cui la fotografia, ma non abbandonando le nuove, come la continua ricerca ed esplorazione dell’estetica femminile tramite la conoscenza di artiste.

Per questa collezione Spring/Summer 2017, Choi ha fatto cadere la sua attenzione sul lavoro della fotografa americana Francesca Stern Woodman, meglio nota come Francesca Woodman. La Woodman era nota per i suoi “ritratti” propri e di giovani donne, nude e offuscate, o con le facce oscurate, capaci di fondersi con l’ambiente circostante.

Questi ritratti in bianco e nero hanno influenzato l’estetica di Choi, che ha traslato il tutto in una collezione che gioca con le silhouette e le proporzioni femminili. Prendono forma così camicie sotto abiti sottoveste a maniche lunghe che lasciano le spalle scoperte, semplici tshirt sotto giacche dallo stile militare e il più classico dei trench.

Una collezione portabile e che immancabilmente centra il punto della moda moderna di alcuni artisti: creare un ponte tra il quotidiano e l’arte.

 

Cristina Izzo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office

LFW – uno zoom sul Day 2

Il secondo giorno della London Fashion Week può essere essere a ben ragione definito come una girandola di emozioni. Un giorno pieno e ricco di contrasti, ma soprattutto sfilate.

Fra i tanti brand in passerella, alcuni si sono fatti notare più di altri. Come Emilia Wickstead, con la sua collezione femminile ed eterea, ricca di colori tenui come il bianco e l’azzurro chiaro, con un accenno di colore qui e là, per top e tshirts abbinati a gonne lunghe, fruscianti ed impalpabili, scollature bon ton e rotondeggianti per abiti da giorno.

C’è ricercatezza, c’è delicatezza, c’è provocazione, senza alcuna carenza di buon gusto.

Anime contrastanti invece sono in passerella da Simone Rocha e Molly Goddard. Se per la prima, accanto ad abiti apparentemente da collegiale con tanto di colletti inamidati, si affiancano abiti provocanti tutti basati sulle trasparenze e le stampe floreali,  con trench color sabbia portati a mo di cappa su una spalla a completare il look, Molly Goddard porta il contrasto all’interno di uno stesso abito, dalle linee pulite ma giocato su balze e trasparenze, e ogni tanto fiocchi e dettagli frou frou spuntano qui e là, ma senza eccesso.

Geometrie semplici basate su giochi di colore animano la collezione daywear di Edeline Lee: t-shirt, abiti con spalline sottili e trench con profili a contrasto.

Tra i trend di stagione più apprezzati, si annoverano certamente le righe: se palmer//harding le vede su camicie con orli svolazzanti lungo i fianchi e abiti annodati in vita con piccole mantelle che compaiono, Markus Lupfer le propone più audaci, su jumpsuits da rocker e abiti con gonne con il taglio sotto la vita abbinate a giubotti impalpabili di pizzo.

Fuori dagli schemi e gotico, come sempre, è Gareth Pugh. Le sue donne sono regine dark, con imponenti copricapi in testa, che vestono regali abiti dalle stampe che mischiano passato e futuro, e righe bianche e nere che rapiscono lo sguardo in un vortice senza fine.

Combattive e audaci sono le donne di Versus Versace. Come fossero soldati, vestono pantaloni skinny e giacche di pelle, gonne e mini abiti dallo stile militare. Ogni tanto, fanno capolino qui e là dettagli luminosi, ma aggiungono solo più grinta ad una collezione decisamente strong.

Un giorno denso, che spiana la strada ai giorni a venire e fa ben sperare per le prossime collezioni.

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: British Fashion Council Official Youtube Channel

LFW – gli highlight del Day 2

La moda britannica non teme l’effetto Brexit, e continua a testa alta lungo il suo cammino di sperimentazione.

E’ difficile rinunciare ad un effetto “cartoon”, ma visti i tempi, lo si propone con toni alquanto smorzati. Non si rinuncia a colori shocking come il rosa con stampe angeliche su vestiti a manica lunga, felpe e maglioni oversize con scritte stampate e stampe che ricordano i pixel di un videogame (Ashley Williams), oppure mix di colori, accesi e vibranti, che non possono non colpire lo sguardo, il tutto declinato su crop top lucidi incrociati sul davanti,  gonne morbide longuette a pieghe e abiti patchwork, anche abbinati ad immacolate camicie (Sadie Williams).

Ma osare è il verbo dominante nella capitale britannica, quindi spazio anche ad eccessi come slip dress “effetto Barbie” con dettagli in pizzo nero a contrasto, stampe animalier su abiti dall’aria finta castigata, reti colorate su gonne e tshirt indossate come fossero abitini, abiti fluo con top sfrangiati posti sopra (Fashion East), o stampe che ricordano il mare e le sue profondità mixate a gonne in denim e camicie in tulle (Faustine Steinmetz).

Eccesso o sperimentazione? Difficile dirlo, difficile pensare di vedere look simili in giro per le strade.

A tanto eccesso si contrappone una voglia di eleganza semplice ma ricercata, fatta di abiti a righe e completi top-pantalone colorati dal vago sapore sporty (Fashion East), abiti bon ton, morbidi, costruiti da gonne ampie con tasche e top accollati con sottili colletti , tagli in vita accentuati da cinturini, abiti con stampe effetto denim con profili a contrasto, leggere trasparenze su abiti con delicate stampe floreali ( Jasper Conran), e abiti più basici, monocolori, con qualche scollature, fatti per un daywear che predilige il confort prima di tutto (Barbara Casasola).

Mixare eccesso e basic non è mai facile, ma bisogna pur tentare, e allora perché non pensare a completi oversize che mischiano colori, ruches che delimita il profilo di mini abiti, e bluse accollate dai colli alti portati volutamente in maniera disordinata ( Mother of Pearl)?

Non può mancare la seduzione, o il glam da red carpet, vista l’alta frequenza di red carpets nella capitale britannica. Spazio quindi a mini abiti che sembrano essere fatti di luci, giochi di incroci e trasparenze, scollature vertiginose e orli che creano seducenti giochi di movimento (Julien Macdonald), grosse paillettes colorate, molto anni ’80, che ricoprono abiti e crop top, abbinati pantaloni o pantaloni che sembrano d’oro fuso (House of Holland).

Mix and match: è questo il segreto.

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: British Fashion Council Official Youtube Channel

Straight-to-consumer – la grande attesa per Burberry

Così come il mondo cambia e va veloce, anche la moda cambia e va veloce. Non accettare questa verità, piacevole o no, può comportare molti rischi.

Si pecca di creatività? Non è detto. Troppe collezioni in un solo anno? Probabile. Ma è pur vero che a dettare legge non possono essere solo le case di moda, ma anche i consumatori, ed è a loro che Burberry rivolge la sua nuova strategia.

Straight-to-consumer è la prima collezione Burberry che andrà in scena in una nuova location londinese, Makers House, e sarà possibile vederla live su diverse piattaforme: da Facebook Live a YouTube, fino a WeChat.

La collezione che sarà presentata conterà 83 look, sia per lui sia per lei, e saranno immediatamente disponibili all’acquisto al termine della sfilata, sia nei negozi Burberry che online. Straight-to-consumer è quindi una collezione senza differenze di genere, menswear e womenswear sono sullo stesso piano e si confondono, e va al di là delle stagioni.

Inoltre, come accade da molto tempo a questa parte, Burberry permette la personalizzazione dei capi, rispondendo con l’attenzione per il dettaglio e l’unicità alle critiche di chi afferma che così si perde tutto il valore di una collezione.

https://www.youtube.com/watch?v=vg8KA1acaSQ

Maker House è situata all’1 Manette Street a Soho, nel cuore di Londra, e resterà aperto al pubblico per una settimana; inoltre, in associazione con The New Craftsmen, sarà aperta una mostra e una serie di attività (fra cui una presentazione delle collezioni uomo e donna di Settembre, una serie di brevi letture teatrali eseguite quotidianamente da attori, curate da Burberry e da Pin Drop, con enfasi posta sul romanzo ‘Orlando’ di Virginia Woolf, dimostrazioni di sculture, sand casting, serigrafia, pittura tradizionale con lacca, cucitura e ricamo, decorazione, calligrafia, ritratti in miniatura, passamaneria e patchwork, una lezione di storia della moda con il gruppo che si occupa degli archivi della Tradizione Burberry, che rifletterà sui momenti chiave dei 160 anni di storia del brand) a ingresso gratuito celebreranno l’artigianalità e l’ispirazione che stanno dietro la collezione.

Chi non vuole scoprire il dietro le quinte di una collezione prestigiosa come quella di Burberry?

Cristina Izzo

Credits Immagini&Video: Courtesy of Press Office

LFW SS17 – il meglio del Day 1

Si accendono i riflettori sulla London Fashion Week, la settimana della moda che più presta attenzione ai nuovi talenti. Cosa aspettarsi dunque dalla capitale della moda più estroversa ed eclettica?

Innanzitutto fiori: per gli inglesi, la season è la stagione dei divertimenti all’aria aperta e degli svaghi mondai si spazia  da romantici fiori colorati che animano gonne abbinati a sensualissimi corpetti, pantaloni con immacolate giacche che disegnano la silhouette e top con ruches sull’orlo ( Teatum Jones), a fiori meno casti, più provocanti che sbocciano su abiti trasparenti, in un contrasto cromatico, o adornano semplici ma d’impatto abito monospalla, in colori vivi come il rosso, o fioriscono sulle maniche di bluse dal vago stile navy ( Aquascutum). Chi ha detto che la campagna è noiosa?

Per le signore dell’Upper class, non possono certo mancare abiti ladylike, lunghi ed accollati o con scollature velatamente sensuali, si rifanno ad uno stile più boho chic, con stampe floreali e a quadri, turbanti in testa, tessuti lucidi per completi da giorno, il tutto condito da collane lunghe a completare il look (DAKS).

Per le ragazze, mini abiti dai tessuti lucidi, con scollature provocanti, e fiocchi per dare un tocco bon ton (Paul Costelloe). Lady si, ma fino ad un certo punto. Per le più irriducibili del classic style, ma con un file di azzardo, spazio a cappottini bon ton in pelliccia con maniche a righe, castissimi quadri per abiti da gita in campagna, con qualche mix audace, come le maglie trasparenti a maniche lunghe abbinate a gonne, o lunghe maglie trasparenti con sotto pantaloni a contrasto (Shrimps).

Ma non solo romanticismo e seduzione, ma anche senso del gioco, del divertimento e del ridicolo. Come delle moderne regine in Alice nel Paese delle Meraviglie, ci si muove tra quadri dai colori sgargianti che rivestono abiti o lunghi cardigan, con ruches e dettagli frou frou che ricoprono abiti e gonne, in un eccesso continuo che spazia dall’oversize al mini (Ryan Lo).

E’ il gioco degli opposti. E’ la London Fashion Week.

Cristina Izzo

Credits Immagini: Vogue UK

Credits Video: British Fashion Council Official Youtube Channel

NYFW S/S 2017: Eleganza e Comfort

Le parole chiavi della New York Fashion Week 2016 è Eleganza e Comfort: i designer presentano sulle passerelle collezioni che esaltano la classe e l’Eleganza della donna senza rinunciare in alcun modo al Comfort.

Trend Casual e raffinato per Derek Lam, che sceglie una donna che ama esaltare la sua eleganza in qualsiasi momento della su giornata. Lunghi abiti con cinturone in vita alta, tonalità nude e bianco sono i colori predominanti, molto sobri per una lady che vuole mettere in luce il suo charm.

Trasparenze e tessuti fluttuanti sono i punti cardini della collezione Marchesa. Abiti lunghi per eventi da sogno, da passerelle incantevoli. Le trasparenze sono arricchite da inserti floreali, colori tenuti e alcune varianti in nero classico che esaltano le linee della silhouette della donna, una sensualità accennata ma visibile.

Leggerezza e comfort contraddistingue la collezione Hugo Boss. Colori vivaci come il verde e il rosso caratterizzano i capi della collezione SS 2017, abiti e gonne plisse cadono sulla donna esaltandone le forme.

Black&White sono le nuances della collezione Ralph Lauren. Uno stile Country rivisitato, frange e cappelli cowboy per le donne della prossima stagione estiva. Abiti lunghi con spacchi vertiginosi, alcuni abiti presentano drappeggi etnici per chi osa indossare dei capi un po più ricercati rompendo le regole dello style classico.

 

Credits Immagini: Elle.com, Vogue Uk

NYFW SS/2017: le mille sfaccettature della donna tra passato e futuro

E anche quest’anno con grande sconforto l’estate è voltata, e ancor prima di essa la primavera. Ma per fortuna a settembre ci sono le fashion week che ci proiettano nuovamente verso la bella stagione, facendoci sognare colline in fiore, climi caldi e tropicali.

Ad aprire le porte di questo periodo glamour vi è la New York Fashion Week, con le sue collezioni ready to wear Primavera/Estate 2017. Innovazione e rinnovamento sembrano essere i temi cruciali, e gli stilisti anche quest’anno si sono divertiti a reinventare stili spesso appartenenti ad un nostalgico passato ormai lontano.

La donna, protagonista indiscussa, viene rappresentata in varie declinazioni:  Chiara Boni La petite robe ha optato per una collezione iper femminile ed elegante con un forte richiamo al vintage, in particolare agli anni’80 per la voluminosa cotonatura dei capelli. Le linee semplici degli abiti sono arricchite dai dominanti colori pastello, rosa e turchese, intervallati dal nero.

Anche Michael Kors fa un riferimento al retrò dando vita ad una collezione fresca, caratterizzata da colori pastello e fantasie floreali. Ma a linee femminili d’influenza anni ‘40, lo stilista ne abbina altre dall’ispirazione mannish e dai colori più tenui in cui predomina il bianco. Kors, giocando così sui vari aspetti della donna, abbina in maniera equilibrata praticità e modernità.

Per la prossima stagione il mood floreale è tra i più proposti, anche se declinato in modi diversi: ne sono un esempio Delpozo e Coach.

Il marchio spagnolo sempre legato al suo stile architettonico fatto di giochi di linee e volumi, presenta una collezione ricca e delicata allo stesso tempo. Le forme scultoree sono corredate da applicazioni e fantasie floreali dai colori tenui. I tessuti preziosi e le vaporosità rigide degli abiti, danno una visione di donna contemporanea sofisticata e dall’allure sovrannaturale.

I fiori proposti da Stuart Ververs per Coach sono introdotti in uno stile tagliente e underground, reso ancor di più da un’ambientazione scenografica attorno a carcasse arrugginite di vecchie macchine d’epoca. Ispirandosi alla contro cultura americana, Verves cattura nella sua collezione dal look aspro una donna dallo spirito ribelle e sovversivo. Il tutto ha un’anima rock e un forte riferimento al grunge, al punk e alle gangs newyorkesi. Gli abiti femminili in tulle, decorati con borchie e frange sono accompagnati e guarniti da fiocchi, stampe  di Elvis Presley e trasparenze.

Accantonate le fantasie floreali ritroviamo il classico connubio bianco e nero, colori dominanti nelle collezioni di Brandon Maxwell e Narciso Rodriguez. Entrambi i designers optano per linee morbide e uno stile sobrio, minimal e sofisticato.  Nella collezione di Maxwell prevalgono gli abiti lunghi da sera o i pigiami- palazzo dalla grande fluidità, arricchiti da drappeggi e da giochi di folding che rendono le sue creazioni glamour, sensuali e femminili. Narciso elimina gli eccessi decorativi, esaltando la semplicità con picchi di eccentricità data dai colori accesi, quali il giallo e l’arancio quasi fluo, che vanno ad affiancare il bianco e il nero. Il designer plasma cosi una donna forte, sicura di sé e proiettata verso il futuro.

Federica Bonetti

Credits Immagini: Vogue UK

Camicie per l’Autunno Inverno 2016: 8 stili e tendenze

Romantiche, minimali o sbarazzine. Fantasia, tinta unita o con trasparenze. La camicia si conferma un classico intramontabile (anche) nel guardaroba femminile e per l’Autunno Inverno 2016 viene reinterpretata.

Non più una divisa per l’ufficio o un privilegio maschile ma è svolazzante quando sbuca da abiti sottoveste o street, su jeans mommy e décolleté.

Qui sotto, 8 stili di camicie (per tutti i gusti) che indosseremo nei prossimi mesi.

Camicie con le rouches

La tendenza dell’estate ( quella appena passata ed a un primo sguardo alle sfilate in corso, anche della prossima) non ci abbandona. Anzi, torna ancora più voluminosa. Balze e volant sono protagoniste indiscusse: sarà per il tocco bon ton e bohémiene a cui è impossibile dire di no.

1

Da sinistra: Zara, Stella McCartney, Nordstrom

Camicie con il fiocco

Alessandro Michele ne ha fatto per Gucci il simbolo del genderless ma la sua versatilità non si ferma qui. In pizzo e trasparenze è romantica e sensuale, stretta al collo ha una malizia collegiale. Un capo passepartout che dona un tocco vintage a qualsiasi outfit.

2

Da sinistra: Zara, Gucci, Mango

Camicie fantasia

Ricoperta di fiori candidi o geometrie anni ’70, optical, animalier, checked, a pois… . E’ un tripudio di stampe e colori. Via libera alla creatività.

3

Da sinistra: Mango, Prada, Vero Moda

Camicie bianche

Come dimenticare, nel 1994, Uma Thurman in “Pulp Fiction” ondeggiare con pantaloni a sigaretta neri e camicia bianca, sulle note di “You never can tell” di Chuck Berry? La camicia bianca è un evergreen che non stanca mai. Da indossare 7 giorni su 7, nelle varianti over o nella classica stretch.

4

Da sinistra: Asos, Uma Thurman in “Pul Fiction”, M.H.I Jeans by Mytheresa

Camicie oversize

Sulla scia della tendenza genderless, la camicia da uomo passa al guardaroba femminile ma resta over. Trick dalle passerelle: indossarla mezza fuori e mezza dentro.

5

 Da sinistra: Zara, Vetements, Asos

Camicie pyjama

Dal nightwear al daywear: il pigiama prende la sua rivincita ed esce alla luce del sole. Elegante in un total look o casual sul denim, la camicia taglio pyjama invade le vie metropolitane.

6

Da sinistra: New Look, Antonio Marras, Boohoo

Camicie con maniche flashy

Che siano a sbuffo, ispirate agli abiti delle principesse nelle fiabe, strette al polso o a campana stile anni ’70 la regola è osare. Anche con grandezze maxi.

7

Da sinistra: La Redoute, Dsquared2, Zara

Camicie con scollo alla Bardot

Dedicato all’icona degl’anni ’60, che fu la prima a indossarlo, lo scollo alla Brigitte Bardot prende il posto del colletto. E le spalle nude mostrano tutta la loro femminilità.

8

Da sinistra: New Look, Ovs, Topshop

Martina Salvadeo

Aqua: reunion prevista. Sta tornando Barbie Girl

“Come on Barbie, let’s go party!”.

Chi di voi non saprebbe continuare questa frase di un celebre ritornello anni novanta?

Ebbene, la canzone in questione nel 2017 compirà 20 anni, e pare che ci sia aria di reunion pe gli Aqua, il gruppo che la rese famosa.

Non si tratterebbe della prima volta, in quanto i quattro membri, Lene Nystrøm, René Dif, Søren Rasted e Claus Norreen, dopo aver sciolto la band nel 2001, si erano riuniti nel 2009, per pubblicare una greatest hits, mentre nel 2011, avevano fatto uscire l’album Megalomaniac.

Pare che, secondo quanto ha comunicato il Sun, nel 2017 gli Aqua faranno un tour in Danimarca, mentre non ci sono ancora notizie su possibili date europee.

Barbie Girl fu un pezzo che negli anni novanta fece molto parlare di sé, nonostante le oltre 8 milioni di copie vendute, fu definito da Rolling Stone USA il singolo più fastidioso di quegli anni.

Inoltre, raggiunse una certa popolarità anche a seguito di una causa per diffamazione, intentata dalla Mattel alla casa discografica.

Il marchio contestava l’immagine poco elegante che emergeva della Barbie, guardando il video degli Aqua, ma la giustizia non gli diede ragione e la band vinse la disputa.

Nel 2017, ci aspettiamo dai musicisti qualche sorpresa che coinvolga la nostra tanto chiacchierata Barbie, ma del resto tutto pare lecito, purché se ne parli…

 

Elisa Ricci

Credits Immagini: Rollingstones IT

Share