Si sono concluse le sfilate milanesi dedicate alla moda maschile per il prossimo inverno 2016-17.

Se da una parte non si è respirata l’aria di novità o modernità, dall’altra invece si è potuto assaporare un passo avanti all’insegna del buon gusto.

Dalle rockstar di Philipp Plein, Costume National agli sportivoni di Jil Sander, N°21, Diesel Black Gold e Neil Barrett per passare ai metropolitani di Versace e Fendi fino a giungere ai sartoriali e dandy di Etro, Roberto Cavalli, Dolce e Gabbana e Corneliani, l’uomo presentato è pulito, liberato dagli orpelli inutili e ringiovanito, spigliato.

Sembra quasi che ciò che conti di più, ora come ora, non siano più tanto gli abiti stessi ma che la moda in se sia un’insieme di emozioni e colori che variano e vengono espressi (dagli stilisti) nelle più svariate forme.

L’uomo del prossimo inverno saprà adattarsi, come un camaleonte, alla propria società e all’ambiente che lo circonda con abiti dalle tinte (e soprattutto dall’allure) più variegate che mai.

Sarà tecnologico e patito si selfie per Dolce e Gabbana oppure un nostalgico come per Neil Barrett e Corneliani o ancora un modernista come lo intende Jil Sander, Calvin Klein e Versace o infine pronto per raggiungere nuove mete (Damir Doma). Ciò che conta, è lui, il suo essere ed il suo carattere, mutevole e mutante come il nostro tempo che sembra che vada in una direzione mentre va in un’altra.

Immagini: VogueRunway.com