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Klimt, il Bacio

Klimt, il Bacio

Alla Pinacotheke de Paris  la mostra “Klimt e il suo tempo. La Secessione viennese.” (dal 12/02 al 21/06) curata da Alfred Weidinger, curatore del Museo Belvedere di Vienna, racconta il percorso artistico di Klimt a partire dai primi anni di studio, fino alle grandi opere del suo periodo d’oro, presentando i capolavori della sua ricerca artistica come Judith I del 1901 o il Fregio di Beethoven, dedicata alla Nona Sinfonia, un’opera monumentale, ricostruita in scala esposta per la prima volta in Francia.

Le opere di Klimt, i suoi effetti decorativi, le dorature, la ricerca dell’eleganza e della bellezza diventano tratti distintivi della Secessione, movimento sviluppatosi  a Vienna all’inizio del XX secolo, il cui programma rivoluzionario si contrapponeva all’imperante accademismo e sosteneva che l’arte doveva essere figlia del proprio tempo, espressione della ricerca del bello, libera da ogni costrizione e da ogni programma ideologico.

Nelle sue opere più famose, Le tre età della donna, Il Bacio, ed anche nei suoi paesaggi é evidente il legame con i simbolisti francesi, e contenuti letterari e simbolici animano molti dei suoi quadri.

Klimt, artista colto e raffinato, coglie il fascino della borghesia viennese nel momento del tramonto (muore nel 1919, con la caduta dell’impero Asburgico) .

Scrive Giulio Carlo Argan che Klimt “associa l’idea del bello a quello della decadenza, del dissolversi del tutto, del precario sopravvivere della forma alla fine della sostanza.”

La Pinacothèque de Paris, in collaborazione con Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, esamina questo aspetto essenziale dell’ Art Nouveau, ed affianca a Klimt importanti capolavori della Secessione e dell’avanguardia austriaca, come le prime opere di Egon Schiele e Oskar Kokoschka, 180 opere provenienti dal museo Belvedere di Vienna e da collezioni private.

Immagine: pinacotheke.com