L’imitazione nella moda: plagio o ispirazione?

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L’unica via per noi di diventare grandi è l’imitazione degli antichi. Così scriveva Johann Joachim Winckelmann, archeologo e storico dell’arte tedesco nella prima metà metà del 1700, quando di polemiche sul bello e sul concetto di imitazione se ne facevano davvero molte, e c’era chi sbatteva la testa al muro a forza di speculazioni.

Beh, i tempi sono cambiati, ma pare che certe cose cambino solo l’oggetto a cui si riferiscono. Infatti, oggi, l’imitzione si chiama plagio, e il desiderio di raggiungere il bello a tutti i costi, passa spesso, per la contraffazione. Avrete capito che sto parlando di fashion system, ovviamente. Il caso più eclatante è quello delle catene della grande distribuzione, che puntualmente, ogni anno, propongono, poco dopo le settimane della moda, capi che rimandano, palesemente, a quanto visto visto sulle passerelle, frutto del lavoro dei grandi stilisti. Il tutto si riduce sempre al fatto che quegli stessi capi siano solo ispirati alle collezioni, di cui invece spesso sono fotocopie vere e proprie. Il successo, ogni anno, è assicurato e questo perché i pezzi sono vantaggiosi, e spesso anche la vestibilità non è niente male.

Certo, per gli stilisti è un duro colpo da incassare, ma si tratta anche di una sorta di pubblicità, oltre che di un danno di vendita minimo. Le utenti che comprano low cost, nella maggior parte dei casi, non potrebbero permettersi capi di haute couture. Ben diverso è il caso di stilisti che vedono riproporre i propri modelli da colleghi, che li ripropongono nelle loro collezioni. Ad esempio Stefano Gabbana ha ricriminato in maniera sottile, velata e garbata, a Chanel di aver fatto sfilare un modello di scarpe che avevano calcato le proprie passerelle nel 2014. Il tutto, mantenendo la classe che da sempre contraddistingue la maison Dolce & Gabbana.

Ben più buffo è il caso che vede coinvolto il colosso svedese IKEA e BalenciagaIl brand del lusso ha lanciato un modello di borsa capiente, ribattezzata comunemente big bag che ha come colpa quella di assomigliare a FRAKTA, la borsa portaacquisti da 0,60 cent. in vendita proprio da IKEA. Il capo di Balenciaga, invece, è in vendita al pubblico  al prezzo di 2.145 dollari.

Ma il punto della questione è: si tratta di somiglianza o d’imitazione? Di plagio o d’ispirazione tratta da quanto ci circonda?

Credits Immagini: TPIit, Teenvoguecom

Elisa Ricci

Lifestyle Editor, Fashion Collaborator

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