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PARIS FASHION WEEK SS17: Un viaggio nel tempo

Dagli anni ’70 a oggi. Un viaggio nel tempo, gli ultimi stralci della Paris Fashion Week ci raccontano questo.

Per Kenzo, con la sua nuova collezione primavera-estate 2017 è stato in effetti proprio come fare un tuffo negli anni ’70, gli anni delle grandi spalline nelle giacche femminili, gli anni dei lustrini e della disco music.

Musa ispiratrice qui forse anche la famosa “pantera nera” di quegli anni, la cantante Grace Jones. Pantaloni in camouflage morbidi, giacche oversize impermeabili, giubbotti in denim larghi nelle spalle ma corti e stretti in vita e che si abbinano al colore metallico dei sandali aperti, rigorosamente con tacco a spillo. Ma riecheggiano anche vibrazioni degli anni ’80 con le tute in nylon dai colori sgargianti come il rosso fuoco che si alternano ai minidress composti da top lamé e gonne decorate con lustrini e stampe graffitate nei toni del blu e del rosa.

Dagli anni ’70 si passa alla visione “futuristica”, se così si può definire, di Chanel. «This is technology. But with the lingerie, it’s intimate technology!» Karl Lagerfeld esordisce così per descrivere la sua nuova collezione. Un frase ad effetto tanto quanto i suoi due “alieni” che indossano abiti Chanel e che aprono la sfilata.

Colori cristallini e materiali come la plastica, alternati alla seta si abbinano perfettamente ai morbidi e vaporosi chiffon degli abiti prendisole, il tutto nei toni dei colori che ricordano l’estate. Tra gli elementi in aperto contrasto al classico e inconfondibile tweed di Chanel, i grandi medaglioni stile hip hop delle collane, i cappellini con la visiera indossati di lato e le “Chanel robot bag” in 3D.

Si ritorna poi al passato con Valentino e qui Piccioli si è dimostrato all’altezza delle aspettative, guidando la maison in un’epoca passata ma sempre interpretata in chiave moderna, l’epoca del Rinascimento. In effetti, il nuovo direttore creativo è un grande esperto delle forme e delle tecniche della couture di quel periodo e ha trasmesso questa sua passione anche nella nuova collezione.

Come la serie dei fazzoletti raffinatamente ricamati, e gli abiti leggeri e dalle stoffe trasparenti nelle tonalità del rosa e del rosso, delicatamente stampati o arricchiti da fantasie che richiamano la flora e la fauna delle fiabe. Sandali in velluto o slippers in suède rosa si abbinano poi ai pantaloni dal taglio maschile e alle camicie bianche, dall’aria estremamente moderna grazie ai cappotti e trench color corallo, poison-green o beige.

Per Alexander McQueen invece è stato il nord della Scozia la fonte d’ispirazione per la nuova collezione. Paesaggi drammatici, tappeti di fiori fotografati, stormi di uccelli in volo nei cieli grigi e spiagge desertiche. Gli abiti in lana dalle linee morbide e sinuose, gonne con toppe ricamate sopra sono il risultato dell’arte sartoriale realizzata in Italia che ha comunque l’influenza della haute couture inglese.

Interessanti gli accostamenti delle stampe floreali nelle toppe dei jeans e degli abiti. Le modelle di questa nuova collezione firmata McQueen ricordano molto il regno fantasy, dove sirene o divinità del mare, nate dalle profondità delle acque riemergono, pronte a sfilare nelle passerelle parigine.

Di tempi attuali e più vicini a noi è Agnes B. La sua collezione ha, infatti, molto a che vedere con il mondo contemporaneo e la vita in città. La donna a cui fa riferimento è sicura di sé, ha poco tempo da perdere, sempre di fretta e pronta a spostarsi da un punto all’altro della città. Elementi come il casco della moto sottobraccio della modella o sfilare in bici fanno pensare un po’ a questo.

Ma anche la praticità dei suoi abiti, dai giubbotti in pelle dalle linee morbide, ai cappellini avvolgenti, passando per i completi basici e dai colori metallici in giacca e pantalone in abbinato alle sneakers basse. Tutto si rifà a quel concetto di praticità e quindi comodità, senza dimenticare però che alcune scelte stilistiche che sembrano dei chiari riferimenti agli anni ’90.

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: Vogue IT, Elle IT

PARIS FASHION WEEK: la femminilità prima di tutto

Una donna del futuro che cammina a testa alta sulle passerelle parigine. Sicura di sé, decisa e protratta in avanti. Del resto è pur sempre la donna del futuro. Forse anche un po’ spavalda, con i suoi stravaganti copricapi dai materiali insoliti, il trench fatto ad abito e le sneakers a contrasto con l’organza e gli chiffon dei parka.

Quando l’eleganza si fonde allo stile sportivo in una ricerca continua di innovazione e cambiamento non può che uscirne fuori una collezione futuristica. È così è successo a John Galliano che ha rivisitato i canoni estetici della donna proiettandola nel futuro e traducendola poi nella nuova collezione firmata Maison Margiela per la Paris Fashion Week primavera/estate 2017.

C’è chi invece ha esplorato i confini della sensualità e dell’intimità, delineando forme sinuose che avvolgono l’intera silhouette femminile esaltandone i confini e le linee. È stata forse questa la chiave vincente per il debutto di Bouchra Jarrar, nuovo direttore creativo di Lanvin.

La sua nuova collezione è stata pensata seguendo i principi base dell’armonia e dell’essenzialità. È il corpo a decidere dove e come l’abito deve esser indossato. Così che la seta, la crepe de chin, il pizzo, georgette di seta e raso possano giocare tra loro in un perfetto equilibrio. Un ruolo da protagonista per l’abito Lavallière, accompagnato dal cappotto senza maniche, lo scialle cappotto, la giacca Lapple e lo smoking gessato.

E dalla intimità si passa alla fluidità. Fluidità che conferisce grazia alla donna pensata da Rochas, caratterizzata da una iper femminilità tra le sete e l’organza che la avvolgono, in abiti fluttuanti e leggeri scegliendo colori forti e a volte metallici come il viola, il verde bottiglia, il giallo senape e l’azzurro scuro.
Ma non è tutto etereo ciò che si vede qui a Parigi.

Il contrasto è quello che accompagna il debutto di Anthony Vaccarello che firma una collezione di Saint Laurent dalle linee dure, decise. Mini abiti neri in pelle, un’aria un po’ vintage, stile anni ’80, scollature profonde a cuore dei corpetti trasparenti, spalline morbide e grandi. Non mancano i parka neri, le tute e i pantaloni stretti a sigaretta stile Olivia Newton-John di “Grease”.

Più classica e sobria la donna di Dries Van Noten, che veste abiti essenziali, dalle linee semplici, colori basici come il bianco e il nero arricchiti da qualche dettaglio colorato come le piccole fantasie sui toni del giallo e arancio di alcune camicie, gonne o maniche che ricordano tanto le stampe dei ventagli giapponesi. Tutto però sempre molto sobrio e delicato, come la giacca in doppio petto banca o la camicia nera dal collo e maniche stile vittoriano.

Stile retrò anni ’60 per Vionnet, invece, con i pantaloni a rouches a zampa, grandi poncho stilizzati e fluttuanti, lunghe bluse smanicate e asimmetriche, alternate a gilet sempre lunghi e senza maniche a doppiopetto.

Originale la borsetta allacciata al petto e i long shorts in jeans stracciati a contrasto con le mantelle e le maglie dalle linee più delicate. Come per Dries Van Noten, anche qui i colori basici come il bianco sono alternati a dettagli o righe arancioni, rosa e celeste pallido, sempre in equilibrio e in armonia tra loro.

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: MarieClaire IT

Matilde Gioli, vincitrice del Premio L’Oréal Paris per il Cinema 2016

Quando al talento si aggiunge la bellezza, il connubio non può che risultare vincente. Il premio L’Oréal Paris rafforza il legame speciale che ha con il mondo del cinema e tratta proprio del talento inteso in questi termini. La maison, per nove anni di fila, ha da sempre premiato promettenti e giovani attrici, oltre ad essere lo sponsor e il make up ufficiale della 73esima Mostra Internazinale di Arte Cinematografica di Venezia.

Quest’anno, la vincitrice del prestigioso Premio L’Oréal Paris per il Cinema, con il supporto della Direzione Artistica della Mostra di Venezia, è stata Matilde Gioli. Lo scorso 7 settembre al Lido di Venezia, la giovane attrice italiana è stata premiata da L’Oréal Paris, che fa di questo premio un tributo alla bellezza e al talento.
«Sono estremamente orgogliosa che quest’anno L’Oréal Paris abbia deciso di riconoscermi questo premio. Sono felice di dare il volto e voce a un evento che celebra il magico incontro tra arte e bellezza. Ci tengo, inoltre, a dedicarlo a tutte le donne e alla loro incredibile energia», dichiara Matilde Gioli.

Classe 1989, la giovane attrice ha talento da vedere. Lo conferma il suo esordio ne “Il Capitale Umano”, il film diretto da Paolo Virzì, che le ha fatto vincere numerosi premi, tra cui il Premio Guglielmo Biraghi per i Nastri d’argento 2014 e il premio Alida Valli per il Bari International Film Festival. Dal set della serie tv “Gomorra” nel 2014, Matilde Gioli, lo scorso gennaio, ottiene anche il Premio Afrodite come miglior attrice emergente.

Tra le candidate, anche Stella Egitto, Greta Scarano e Laura Adriani, tutte unite dal talento e dalla bellezza.

Presente in tutti i settori della bellezza, dal make up ai trattamenti per la pelle, i capelli e lo styling, il marchio L’Oréal Paris si è sempre distinto per aver rappresentato la bellezza sia maschile e femminile, di tutte le età e di tutto il mondo. In un’occasione come questa della 73esima Mostra del Cinema di Venezia, del resto,non poteva essere da meno. «Per il nono anno è un onore per noi essere il Make-up Ufficiale della Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Il Cinema e L’Oréal Paris hanno in comune la passione per l’arte e la bellezza.Il riconoscimento per il talento e la creatività. Forte inoltre è l’impegno nel mondo di L’Oréal Paris a valorizzare le donne e a incoraggiarne l’emancipazione attraverso l’affermazione della propria personalità e femminilità» così conclude Olivier Pequin, il Direttore di marca di L’Oréal Paris Italia.

Un grande onore quindi per Matilde Gioli che si aggiunge all’elenco di altre talentuose attrici premiate negli anni precedenti come Cristiana Capotondi (2008), Carolina Crescentini (2009), Vittoria Puccini (2010), Nicole Grimaudo (2011), Giulia Bevilacqua (2012), Eugenia Costantini (2013), Valentina Corti (2014), e l’anno scorso Valeria Bilello.

Premio L’Oréal Paris per il Cinema: un premio che omaggia, la bellezza, il talento e la creatività.

 

 

Stefania Andolfo

Credits Immagini: Courtesy of Press Office, iodonna IT, Drepubblica IT

NYFW SS17 – il futurismo in passerella

Il giorno e la notte si confondono , le stagioni non esistono più e si mescolano fra loro, il futuro è alle porte, sembra di essere stati catapultati in un universo parallelo tipo quello del film “Star Trek” ma si respira comunque un’aria di nostalgia per i tempi passati in cui tutto era più semplice, ed ecco la voglia di ritornare a casa accompagnata da quell’idea di romanticismo e spensieratezza che invade i pensieri tra fiori e colori primaverili. La fine del mondo?

No, è “solo” la New York Fashion Week. Tanti i temi contrastanti tra loro che abbiamo visto sfilare in questi giorni nelle collezioni ready to wear  per la prossima primavera. C’è chi come Zac Posen dichiara che l’autunno è stata una grande stagione e ha deciso di optare per qualcosa che non ce lo facesse dimenticare troppo. Quello che ne è uscito fuori è un miscuglio di abiti e capi da giorno e da notte, con pantaloncini inguinali, sottovesti che avvolgono la silhouette femminile e si trasformano in mille altri abiti,e pantaloni e giacche in stile “motorbike” alternandole però a stampe floreali e gonne svasate. E se il giorno e la notte si confondono, c’è chi invece confonde le stagioni.

È la filosofia di Rag&Bone che miscuglia e sconvolge l’autunno con l’estate e la primavera con l’inverno. Non bisogna quindi sorprendersi se la sua collezione saluta i climi miti e tropcali con capi leggeri e primaverili ma allo stesso tempo presenta una grande varietà di giacche, maglioncini e pantaloni in pelle. Anche qui in stile motorbike, ma anche traendo ispirazioni dalle divise degli studenti delle scuole pubbliche inglesi o ancora dal vintage degli anni ’90 con felpe oversize con la tipica pallina da 8 stampata, cricket sweaters e jeans affusolati.
Dal miscuglio del giorno e della notte e delle stagioni, si passa al tema futuristico.

DKNY e i suoi abiti in gessato, gli elementi colorati e le atmosfere delle strade di città si riflettono nella nuova collezione, immergendoci in un set tipo quello di Blade Runner o Star Trek. E via quindi con felpe e grandi cappucci, occhiali enormi da sole tondi, anorak e tutti capi che annullano l’individualità e ispirano invece all’uniformità. Una sorta di estetica per tutti, così può esser definita. I colori non potevano che essere scuri. Scelta cromatica che ha seguito anche Vera Wang.

Per lei la primavera è decisamente black. E su questo non c’è dubbio. La sua collezione si apre con una serie di giacche morbide e cascanti nelle spalle ma che si stringono e fasciano i fianchi e il punto vita . Le maniche abbandonate a se stesse e quasi prive di vita scendono lungo il corpo femminile e superano la lunghezza delle braccia, coprendo mani e dita. Si alternano short e long skirt a gorgette, il tutto pensato in un gioco di volumi e proporzioni.

Chi ama invece il passato e quell’idea di romanticismo è Tory Burch, che in un sentimento pieno di nostalgia s’ispira alle atmosfere di una volta. Un ritorno al classico cardigan verde di Kelly, morbide e perlinate gonne, maglioncini stile “marinal”. Dal romanticismo di Tory Burch si passa a quello di Rodarte, ma con una differenza. Per lui è anche sinonimo di contrasto, tradotto nell’unire elementi talmente distanti tra loro in un unico capo come il tutte e il pizzo stile rinascimentale degli abiti o dei crop top e la pelle nera dei giubbotini da biker. Le borchie e le perline. Colori tenui e pastelli a contrasto con abiti e accessori in pelle neri. Un romanticismo decadente, o una forma di ribellione? Quel che traspare è comunque una grande aria e desiderio di contrasto e allo stesso tempo di rinnovamento.

Del resto, anche questo è la New York Fashion Week SS17.

 

Credits Immagini: Vogue UK

73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica: i film in gara

Dal 31 agosto al 10 settembre, come consuetudine, si sta svolgendo la 73° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzata dalla Biennale di Venezia al Lido di Venezia e diretta da Alberto Barbera.

La Mostra, da sempre, vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in uno spirito di piena libertà e dialogo. Il cinema da sempre è una guida per l’uomo contemporaneo, che permette di dare la propria visione della realtà fornendo tutti gli strumenti per farlo.
La Mostra organizza retrospettive e omaggi a personalità importanti, il tutto per favorire al pubblico una migliore conoscenza della storia del cinema. «Abbiamo visionato 3.200 film e ne abbiamo rifiutato 1.450 per scegliere i 55 ammessi», ha raccontato Barbera. Ecco i film in gara e protagonisti di queste prime giornate di festival.

In concorso per il Leone d’oro, tre film italiani, “Piuma” di Roan Johnson, il documentario “Spira Mirabilis” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e “Questi giorni” di Giuseppe Piccioni. In gara anche i grandi maestri Wim Wenders, Emir Kusturica e Terrence Malick, Tom Ford, François Ozon e Denis Villeneuve.

Fuori concorso, invece, il western remake de I magnifici 7, diretto da Antoine Fuqua con Ethan Hawke, e il war movie Hacksaw Ridge di Mel Gibson.

Quali di questi film convincerà i gusti delle tre Giurie internazionali (Venezia 73,Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”)?

Sempre Barbera, in un twitter, ha annunciato che è lecito aspettarsi qualche sorpresa dalla selezione dei film in programma. Intanto, sarà per i recenti fatti, ma dei 20 titoli in concorso otto sono made in Usa e nessuno invece britannico.

Le pellicole in concorso sono venti, tutte molto differenti fra loro e alcune portano la firma di registi importanti a livello internazionale. Si va dall’antropologia con “The bad batch”, storia di cannibali diretta da Ana Lily Amirpour, al documentario sulla nascita dell’universo “Voyage of time” di Terrence Malick, con Cate Blanchett, passando per i segreti della Casa Bianca, nell’attesissimo “Jackie” di Pablo Larraín, con una Natalie Portman nei panni di Jackie Kennedy. Ma vediamo nel dettaglio cosa è successo fino ad ora.
Il primo giorno è stato aperto dal film, opera del regista statunitense Damien Chazelle, “La La Land”. Un musical tra sogno e realtà ambientato nella città californiana L.A. dove i protagonisti sono Emma Stone e Ryan Gosling.A detta dei critici, film riuscitissimo e perfetto per l’ apertura della mostra.

Il secondo giorno protagonisti il melodramma e le creature fantascientifiche, con “Light Between Oceans” di Derek Cianfrance con la coppia Michael Fassbender e Alicia Vikander, freschi da Oscar, e l’attesissimo il film fantascientifico “Arrival” di Denis Villeneuve. Entrambe le pellicole sono in concorso. Poi c’è il ritorno di Gabriele Muccino a Venezia con il suo “L’Estate Addosso” nella 21° edizione del Cinema In Giardino; e Wim Wenders, che torna in concorso con “Les Beaux Jours d’Aranjuex”.

La terza giornata vede Tom Ford con il suo “Nocturnal Animals”, altra pellicola in concorso tratta da un romanzo ovvero ”Tony & Susan” dello scrittore americano Austin Wright. Seguono altre due pellicole fuori concorso: “The Bleeder” di Philippe Falardeau che racconta la storia del pugile che ispirò Rocky, e la seconda invece parla della storia vera del manuale di bombe fai-da-te più usato dai terroristi e dai sovversivi, tratto dal romanzo di William Powell, “The Anarchist CookBook”. Il documentario “American Anarchist” è diretto da Charlie Siskel produttore da Oscar di “Bowling for Columbine” di Micheal Moore.

Ma c’è anche il regista Christopher Murray che si presenta con il suo “El Cristo Ciego(Il Cristo Cieco)”, pellicola in concorso di grande impatto visivo, testimonianza di come sia promettente il cinema cileno.

Sabato poi è stata la giornata delle serie tv con Paolo Sorrentino e la sua ambiziosa serie targata HBO “The Young Pope”. A seguire, prensentati il western “Brimstone” di Martin Koolhoven.

Altri titoli interessanti, il già citato, “The Bad Batch” di Ana Lily Amirpour, la pellicola del regista francese Francois Ozon che si presenta alla sua terza volta al festival con “Frantz”, opera tratta da uno spettacolo teatrale di Maurice Rostand che rinuncia ai colori, in bianco e nero e gira in tedesco.

O, ancora, Lily Rose Depp (figlia di Vanessa Paradis e Johnny Depp) protagonista nel film fuori concorso “Planetarium” di Rebecca Zlotowski.
E se vogliamo parlare in termini di “critica” e di “disappunto”, rimane impresso lo scomposto atteggiamento di tre persone che a fine proiezione della pellicola “Piuma” di Roan Johnson, hanno apostrofato il film con un paio di “Vergogna” e qualche timido “buuu”, abituati forse alla sua brillante comicità non ritrovata (a detta loro) in questo film.

Del resto, la Mostra del Cinema di Venezia, ultimamente, ha abituato il suo pubblico a verdetti improbabili e molte volte spiazzanti, proclamati dai giurati e dai loro gusti. Chissà quest’anno quale sarà il verdetto di Sam Mendes, regista di Spectre, vincitore dell’Oscar per American Beauty e presidente di una giuria glamour, composta tra gli altri dall’attrice Chiara Mastroianni, la cantante e regista Laurie Anderson e lo scrittore di “Romanzo Criminale” Giancarlo De Cataldo. Quale sarà il loro Leone d’oro? Non  ci resta che aspettare.

 

Credits Immagini: gioia.it/ cinema.sky.it/urbanpost.it/.Repubblica.it/panorama.it/

Il look per il rientro a lavoro dopo le vacanze

Il fatidico giorno è alle porte. Non c’è rischio di sbagliare e anche il calendario segna che ormai le ferie sono finite ed è giunto il momento di ritornare alla vita normale e quindi al lavoro. Un ritorno non sempre facile, anzi. Soprattutto se giunge poi alla mente una chiara e sintetica domanda: “e ora, cosa mi metto?”.

In effetti, con ancora 40° gradi fuori non è semplice scegliere il capo perfetto dal guardaroba. Ma niente paura. Ecco alcuni piccoli ma semplici consigli per un look pensato per il rientro al lavoro dopo le ferie estive.
Una volta tornate in ufficio, è importante curare ogni abbinamento che facciamo e renderlo chic al punto giusto pur mantenendo sempre un aspetto sobrio ed elegante. Non dobbiamo mai dimenticarci che siamo in ufficio, o comunque sul posto di lavoro, e non sdraiate al sole in spiaggia.

Quindi assolutamente bandite gonne strette, a tubino con spacchi inguinali o pantaloncini troppo corti e/o in jeans. Per quanto sia la scelta più istintiva da fare quando fuori fa caldissimo, è evidente che in questo caso non sarebbe proprio l’ideale. Non solo, approvati gli abiti a chemisier. Sinonimo di eleganza, sono abiti che arrivano sopra il ginocchio con bottoni e collo a camicia, e che siano a tinta unita o in stampa floreale e vichy non importa, è la lunghezza quella che ci permette di avere poi un outfit di tutto rispetto in ufficio. Anche lo stile minimal, che di solito si accompagna alla scelta di indossare delle chemisier in abbinato a dei pantaloni a campana o a culotte , ha il suo perché. Molto meglio se si scelgono colori come il bianco e il nero.

Ciò non toglie che se optate per un abito corto (ma non troppo) a righe, stile navy, o un minidress longuette in tinte sobrie come il blu, di certo non sbagliate e potete anche osare con i colori. Scelta azzeccatissima anche la scelta del blazer in lino (per le più nostalgiche, è comunque un rimando al mare): a parte la praticità del tessuto, è ineguagliabile in fatto di freschezza. Abbinatelo a un paio di zeppe, magari in corda.

Evitate poi pantaloni skinny, e preferite pantaloni in tessuti leggeri e larghi. Non prendete poi in considerazione i leggins, sia perché non sono adatti ma poi anche perché, diciamolo chiaro e tondo, i leggins non sono dei pantaloni.

Per quanto riguarda le scarpe, invece, qui potete variare tanto: dalle sopra citate zeppe ai flat shoes, i sandali alla schiava e scarpe con un minino di tacco. Ma attenzione. Non troppo. Sarebbe fuori luogo un tacco a spillo, non credete?
L’accessorio invece è sempre ben accetto, sempre però non esagerando.

Quindi forza e coraggio, e buona ripresa a tutte post ferie estive.

 

Credits Immagini: tgcom24.mediaset.it/ pianetadonna.it/

Vacanze: I 5 posti top da visitare in Sardegna

La Sardegna, un’isola che difficilmente si può scordare una volta che la si vede, ha tanto da offrire. Posti incontaminati dall’uomo dove la natura si rivela nella sua più semplice spontaneità. Bella da visitare, non solo d’estate ma anche nei mesi autunnali e primaverili. Ma quali sono i 5 posti top da vedere, se state progettando un viaggio nell’ isola situata nel cuore del Mediterraneo?

1) L’Arcipelago della Maddalena
Sono sette le isole maggiori che formano l’arcipelago della Maddalena, patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (dichiarato nel 1994) della Sardegna. Acque cristalline, il luogo ideale per fare delle escursioni di mezza giornata o anche intera, per raggiungere le piccole spiagge e calette raggiungibili solo via mare. Gli amanti della natura incontaminata apprezzeranno l’aspetto “wild” di questo arcipelago.

2) La spiaggia di Chia
Detta anche “baia” di Chia, dall’omonima torre (Parco Torre Chia), visibile da tutte le sue spiagge, questa spiaggia deve la sua bellezza alla limpidezza delle sue acque e della sua sabbia chiara. Nella zona si può visitare anche l’area archeologica di Nora, di origini puniche, considerata la più antica città della Sardegna. L’area di Chia si estende fino a Capo Spartivento, dove si trova il suggestivo Faro di Capo Spartivento, tuttora funzionante e adibito a guesthouse di lusso.

3) Alghero e Bosa

Due posti in Sardegna degni di essere visitati, situati nella costa nord occidentale, separate tra loro da circa 50 Km. Alghero dalle origini Catalane, vanta un suggestivo centro storico e meravigliose spiagge. Bosa è più piccola, ma ha quel fascino romantico tipico delle città di fiume con le case a schiera tutte colorate. Definita uno dei borghi d’Italia più belli.

4) La Penisolas del Sinis

Una delle coste più particolari e forse meno conosciute dell’Isola, l’ area marina protetta, presenta caratteristiche uniche. Dalla spiaggia di quarzo bianco e rosa di Is Aruttas si passa a pochi km di distanza alle coste rocciose della spiaggia di San Giovanni del Sinis, con le rovine greche di Tharros, fino ad arrivare a tante altre spiagge, ognuna con le proprie peculiarità. Qui sono stati ritrovati i Giganti di Mont’e Prama, visibili sia al Museo archeologico di Cagliari e sia in quello civico “Giovanni Marongiu” di Cabras, un suggestivo borgo vicino a queste coste, noto anche per la produzione della bottarga di muggine, oltre che per la sua bellezza. Uno dei prossimi eventi, interessante da vedere è la tradizionale Corsa degli Scalzi, ai primi di settembre. Per info: www.corsadegliscalzi.it

5) La gola di Su Gorroppu
Il canyon più profondo dell’Isola e uno dei più profondi in Europa, si trova in Ogliastra, la parte sud-orientale della Sardegna. Un posto unico nel suo genere, dove è possibile visitare e ammirare le terre dei centenari. Una leggenda narra che in questa regione sarda vi sia una porzione di terra magica: il fortunato che vi passa sopra, avrà una lunga vita. Ma nessuno sa dove sia. In questa parte più selvaggia della Sardegna c’è, per chi volesse, un percorso escursionistico interessante da fare.

Questi sono solo alcuni dei posti da visitare se ci si trova in Sardegna, ma in realtà ogni volta che ci si viene in vacanza, è un’occasione unica per visitare qualcosa di nuovo che questa terra centenaria ha da offrire sempre e comunque, con le sue tradizioni e usi che restano tutt’oggi, radicati nella cultura sarda.

 

Credits Immagini: museodicabras.it/tripadvisor/wikipedia/agriturismocaposanmarco.wordpress.

 

 

Tendenze moda mare 2017: vince lo “shapewear”

Qualcuno cantava “l’estate sta finendo, e un anno se ne va”. In realtà siamo in pieno agosto e il mare fortunatamente ci farà compagnia ancora per un bel po’, ma la moda si sa, non si ferma mai ed è sempre un passo in avanti con i tempi. Una vera “trend hunter”, giocando d’anticipo, sta già individuando quali saranno le tendenze della moda mare per il beachwear, estate 2017.

E questo lo può fare dando un’occhiata all’ indagine realizzata dal salone beachwear Maredamare, in collaborazione con i fashion hunter, cacciatori di tendenze, di 5FORECASTORE, tenutosi dal 23 al 25 luglio scorso, all’interno della Fortezza da Basso di Firenze, rivelandoci qualche anteprima e novità.
Per l’estate prossima ormai è chiaro che trionferà lo “shapewear” da spiaggia. L’ideale per chi ha qualche curva in più o non si sente mai del tutto a suo agio in costume. Ci saranno, infatti, meno bikini ma più culotte o slip a vita alta, mentre torna in auge il costume intero e tutti quei beachwear modellanti.

Alla fiera, hanno partecipato 200 brand del settore internazionale, e le loro previsioni annunciano un leggero calo di vendite del bikini a favore del modello “meno micro-slip”, preferendo lo shapewear. I tessuti saranno sempre più tecnici. Addio poi al modello trikini, accompagnato dal pareo, che verrà sostituito da abitini, poncho e kaftani.

Per quanto riguarda invece disegni, tagli e materiali sono quattro i temi chiave. Il primo è il bourgeoise, i modelli si ispirano alle atmosfere dell’alta società francese e le loro feste in giardino o a bordo piscina, riportandoci indietro nel tempo tra gli anni 60 e 90. Il secondo è, invece, il tema flamboyant, un mix di materiali, colori e stampe ispirati all’energia dei Paesi del sud. Segue, impression, ovvero i costumi che si ispirano al mondo dell’intimo e dello sport. Infine il tema survivalist, che s’ispira all’acqua e propone un design futuribile. I tessuti sono tecnici e innovativi, come il tessuto Barracuda del Maglificio Ripa, a microsquame o quello del Bellagio della Tessitura Taiana, che modella e tonifica il corpo.

Quindi, segnatevi queste piccole anticipazioni e non lasciatevi trovare impreparate per l’estate 2017.

 

Credits Immagini: Elle.it/ ansa.it

Vacanze in barca – How to wear

L’estate significa mare, spiaggia, abbronzatura, divertimento ma anche viaggi. È il periodo dell’anno in cui si può staccare la spina e decidere di cambiare rotta anche se per pochi giorni. E se lo si fa in barca a vela, non bisogna farsi trovare impreparati riguardo il come vestirsi e cosa portare in valigia. Niente paura donne! Bastano un paio di consigli e di linee guida e il gioco è fatto.
Primo
Ricordarsi che in barca c’è poco spazio. Una banalità questa ma che può risultare molto utile specie per chi è abituata a grandi valigioni e non pensa che la praticità in questi casi sia d’obbligo. Quindi donne optate per una borsa da viaggio morbida e comoda.
Secondo
Il capo di abbigliamento obbligatorio è, senza ombra di dubbio, il costume! Portatevi tanti costumi: dai bikini, ai modelli a fascia o, ancora, a quelli interi. Occupano poco spazio, quindi abbondate!
Viene da sé, che se fate una vacanza estiva in barca passerete la maggior parte del tempo a prendere il sole, perciò scegliete parei o kaftani comodi, colorati e, soprattutto, leggeri.
Terzo
Un altro consiglio che può risultare scontato ma di estrema importanza è questo: scegliere il guardaroba in base al vostro itinerario. Se avete in programma di scendere dalla barca e fare vita mondana, ricordatevi di prendere qualcosa per la sera, dagli abiti freschi e lunghi, ai pantaloni stile capri, agli shorts in abbinato a dei top, per le occasioni più eleganti.
Quarto
Per quanto le donne, si sa, amino i tacchi, in barca questi sono sconsigliati per motivi non solo pratici ma anche di sicurezza. Nulla vieta di portarne un paio (o più) se avete intenzione di indossarli per la serata a terra. In barca però, sempre scarpe comode come slip on, sandali bassi, espadrillas. L’ideale è che tutte abbiano la suola in gomma in modo da evitare di scivolare e rovinarvi la vostra vacanza.
Quinto
Un panama o un bel cappello a falda larga. Fa un po’ vip ma in realtà è indispensabile se non volete prendere brutte scottature o insolazioni.

Sesto

Visto che siete in barca perché non optare per qualche look in stile navy. Questa è l’occasione giusta per indossare le righe. Che sia un abito, pantaloni, maglia con scollo a barchetta o un qualsiasi accessorio, o anche gli stessi costumi, la regola è: righe!
Settimo
Concludiamo con un bel accessorio glamour, che sia un foulard da metter al collo o in testa per ripararvi dal vento, o che siano un bel paio di occhiali da sole, giocate con l’accessorio. Sentitevi un po’ chic. Del resto, non capita tutti i giorni di passare una vacanza in barca quindi perché non osare e godersela un po’?

 

Credits Immagini: donnaclick.it/ vogue.it/ elle.it/

Chopard: l’estate si colora con l’Happy Sport 36 mm

Giugno, luglio e agosto, i mesi caldi dell’estate non potevano che suggerire colori brillanti, decisi e dalla grande personalità. Ed è proprio da qui che Chopard prende ispirazione e si colora d’estate con il modello Happy Sport 36 mm, un orologio da polso con cinturino sostituibile in base al gusto e l’ispirazione del momento.
Dal 1993, Chopard garantisce qualità e originalità in ogni sua creazione dando vita a modelli i cui generi e i diversi materiali utilizzati come l’acciaio e i diamanti, si mescolano tra loro in un connubio perfetto tra eleganza e unicità. L’Happy Sport ne è la conferma: «un orologio dal carattere forte, un’autentica icona di stile. È prezioso, certamente, ma anche sportivo».

Un orologio che si adatta alla pluralità delle situazioni. Chopard ha infatti pensato il suo modello nell’ottica di una customizzazione di questo accessorio e in linea con la filosofia del Do It Yourself, ovvero, di dare la possibilità alle donne di cambiare ogni volta che lo desiderano il cinturino e di poterlo abbinare come vogliono in base al loro guardaroba. L’intero modello si basa, oltre sul cinturino e la sua possibilità di cambiarlo, anche e sopratutto sul colore. È questo il carattere dominante che conferisce personalità a questo modello e lo rende unico nel suo genere.

L’Happy Sport presenta una cassa in acciaio da poter poi abbinare ai cinturini in caucciù; il bianco e il nero sono i due colori consegnati insieme all’orologio. Quasi a rappresentare le basi da cui partire e poter far sbizzarrire la fantasia. Sul retro del cinturino è presente la dicitura “Be Happy” , una sorta di mantra portafortuna sempre “a portata di polso”. Non solo, Chopard si distingue per la sua eleganza anche nei modelli più sportivi come questo, posizionando i noti diamanti mobili che danzano tra i due vetri zaffiro, senza incastonatura, e che si muovono sullo sfondo del quadrante bianco liscio.

Un tocco classico ma dal gusto estremamente contemporaneo. Con il passare del tempo, Chopard rivelerà anche altri nuovi colori in base alle stagioni e alle tendenze dell’anno. E se i colori dell’estate sono il verde acqua, l’azzurro e l’arancio acceso, le future cromie protagoniste dell’Happy Sport 36mm saranno sicuramente in linea con quelle tipiche dell’autunno e dell’inverno che verrà.

 

Credits Immagini: Courtesy of Chopard

AltaRoma: Quattromani e la sua storia d’amore in Sardegna

Una storia d’amore nata sulla via della Paglia. Una strada le cui tracce, rimaste impresse sui campi, uniscono le porte di casa di due innamorati. Una strada da percorrere solo al crepuscolo però, di nascosto e senza farsi vedere da nessuno. E la mattina dopo, disfare tutto perché nessuno possa sapere dell’incontro fugace tra i due amanti. Ma “Sa Bia de sa paggia” in sardo significa anche “via Lattea”, un rimando al cielo stellato testimone delle notti d’amore tra i due giovani.

L’ispirazione nasce proprio da questa strada e prende vita e forma nelle creazioni di Quattromani, il marchio sardo che unisce la Barbagia e la Marmilla, il duo composto dai designer Massimo Noli e Nicola Frau. Da questa storia d’amore sarda Quattromani presenta ad AltaRoma all’ ex Dogana la sua collezione Primavera Estate 2017.

Abiti lunghi, in crepe, leggeri e delicati con intrecci, ma anche top in maglia e lurex alternati alle jumpsuites in popeline di cotone; ampie e impalpabili camicie in abbinato alle pencil skirt in tulle e organza barrè. Un lavoro di ricerca personale e neo-artigianale fanno da sfondo all’omaggio cromatico dei paesaggi sardi durante i mesi estivi. Dai campi dorati delle spighe di grano, al rosso intenso dei papaveri, agli aranci dei coralli fino alle infinite sfumature blu del mare. Tra gli accessori il mini e maxi bauletto, il secchiello e la mini clutch nelle nuances del giallo, rosso, rosa azzurro e nude che presentano particolari lavorazioni dei materiali con intarsi in pelle e ecopelle, in linea con il mood dell’intera collezione.

In passerella, quindi, la Sardegna e la sua tradizione, con la preziosità e i ricami dei tessuti. Ma tutto questo è solo un punto di partenza per i due giovani stilisti. Da qui la regola è: sperimentare. Nei loro abiti rivive la tradizione dell’argia, delle janas e dei miti dell’Isola ma in un modo affatto scontato. Per loro la moda <è una favola, una magia che permette alla donna di sceglier un abito e ritrovarsi in esso>. Ed è per questo che la donna di Quattromani è una donna che è capace di ascoltarsi, e che abbia un forte senso dell’ironia per non prendersi mai troppo sul serio.

 

Credits Immagini: styleandfashion.blogosfere.it

ANDAM Fashion Awards 2016: vincono Wanda Nylon, Atlein e Tomasini Paris

La giuria della 27esima edizione del prestigioso concorso Andam Fashion Awards, fondato nel 1989 da Nathalie Dufour e che ogni anno cerca di individuare gli emergenti e talentuosi designers del futuro all’nterno della scena parigina, ha decretato venerdì scorso i tre vincitori.

Ecco i loro nomi e tutto quello che dovete sapere su questi tre giovani stilisti: Johanna Senyk e il suo brand Wanda Nylon, vincitrici del “Grand Prix”. Fondata nel 2012, Wanda Nylon, con un passato da fashion editor di giornali alternativi e casting director, ha poi collaborato con Printemps e La Redouteè.

Con la vittoria del Grand Prix dell’Andam Fashion Award, oltre a un premio di 250 mila euro, la stilista si è aggiudicata il tutoring per due anni di Geoffroy de la Bourdonnaye, Presidente di Chloé e 10mila euro in cristalli Swarovski per le sue collezioni.

L’Andam ha premiato anche Atlein con il premio “Premières collections”. Antonin Tron ha debuttato con il suo brand nel marzo 2016 dopo aver terminato gli studi alla Royal Academy of Fine Arts di Anversa e aver lavorato per nomi importanti come Louis Vuitton, Givenchy e Balenciaga. Il leitmotiv delle sue collezioni è il jersey. Con questa vittoria si aggiudica il mentoring esclusivo di Galeries Lafayette, una grande occasione per dare visibilità alle sue future collezioni.

Il premio “Accessoires de mode” va, invece, a Tomasini Paris, che si è aggiudicato la vittoria grazie alle sue borse di pelle, fusione di due culture diverse: quella italiana e francese. Sono creazioni made in Italy, realizzate in Abruzzo ma dal taglio inconfondibilmente parigino. Emmanuel Tomasini, dopo gli studi in economia e una specializzazione in Luxury Marketing, si è occupato di comunicazione nel settore moda e da lì ha poi fondato il suo brand nel gennaio del 2015. A lui vanno, con la vittoria nella sezione Accessori, 40mila euro e il mentoring di Longchamp.

Non fatevi sfuggire questi tre nomi, loro sono il futuro della moda e presto ne sentiremo di nuovo parlare.

 

Credits Immagini: Vogue IT, Fashionunited IT, Wonderlandmagazine

Paris Haute Couture 2016: Vauthier, Armani Privé, Mabille e Aouadi

Alexandre Vauthier e il suo “military haute couture”. La fantasia militare è, infatti, il leitmotiv dell’intera collezione, dal verde alle sfumature del marrone alternate al bianco e nero. La donna di Vauthier è una donna carismatica e i capi da lui disegnati hanno sicuramente un taglio deciso, dai pantaloni abbinati alle camicie un po’ abbondanti e legate in vita da lunghe cinture forate, a larghe fasce in tessuto annodate che risaltano i minidress in piume, per poi arrivare ai longdress avvolgenti e dai profondi spacchi laterali. Accostamenti forti ma di grande effetto.

Armani Privé, al contrario, con il suo inconfondibile stile propone una donna più classica e sofisticata, preferendo le nuances del ghiaccio, argento, celeste alternate al bianco e nero. Soprabiti dalle linee spigolose, pantaloni morbidi e avvolgenti, e la cura dei dettagli e degli accessori come gli occhiali da sole tondi e gli orecchini pendenti, conferiscono quell’atmosfera eterea all’intera collezione. Particolare attenzione anche nella scelta delle fantasie, dal pois al tartan e al pied de poul, sempre nei toni del bianco e nero e di dimensioni rivisitate.

Dai toni del celeste per poi spostarsi a cromie più pastello come il giallo, il rosa antico e lilla, parte Alexis Mabille, che gioca con i contrasti, proponendo i suoi longdress avvolti in vita da una simil giacca di taglio maschile. Una mescolanza di generi proposta per l’Haute couture, quasi volta a sdoganare quella che è la classica idea di abito da sera. I tessuti lucidi danno risalto alle forme decise degli abiti, alcuni accompagnati da voilè e tulle nei punti vita e al di sopra del décolleté o, ancora, con delle piccole mantelle pensate come dei mini strascichi che insieme ai corpetti finemente ricamati danno risalto alla silhouette.

Aouadi, al contrario, fa della sua collezione una sintesi tra l’Oriente e l’Occidente utilizzando i paesaggi di Douanier Rouseau rivistati grazie all’effetto di kaleidoscopi. Le linee degli abiti sono estremamente avvolgenti con giustapposizioni di ricami classici  e orientaleggianti ai diversi materiali più moderni che accentuano il contrasto: colori decisi come il verde, il rosso e il blu metallico che ricordano un po’ l’effetto 3D, grazie anche all’uso di tessuti come la seta e il satin. Interessante anche la sua prima collaborazione per quanto riguarda le calzature con Francesco Russo, che ha proposto un modello di sandalo da sposa, arricchito da una suola in pelle bianca e applicazioni di perline, da indossare con dei gambaletti bianchi.

 

Immagini: Vogue.uk

DOP – Il made in Italy fatto a gioiello

Un debutto tutto italiano quello di Giorgio Isabella, uno dei due fondatori di Gioielli Dop, il primo Food Jewelry Market, inaugurato lo scorso 9 giugno a Roma presso la Coin Excelsior.

Questa start-up italiana, con alle spalle 125 anni di tradizione nella Gioielleria, prende vita da quelli che sono i tre concetti fondamentali che riassumono al meglio l’Italia, le cosidette “3B” del made in Italy: “il Bello, il Buono e il Ben fatto”.

L’idea di questo brand è proprio quella di decontestualizzare le tradizioni locali e rivisitarle in chiave diversa, valorizzando l’immagine dell’Italia, a partire dalle nostre eccellenze locali. I Gioielli Dop portano con sé l’ heritage culturale e materiale italiano, e lo scopo è proprio quello di mettere in evidenza le produzioni alimentari d’eccellenza puntando tutto sulla bellezza, la cultura, la gastronomia e il fascino del territorio locale.

Tutti i gioielli sono disegnati, prodotti e smaltati a mano in Italia, secondo la tradizione artigianale, da maestri orafi toscani. Protagonista, il colore: una delle componenti del gusto di questi gioielli.

Per ogni regione italiana è stata creata appositamente una collezione di ciondoli in argento che andranno a comporre sia bracciali, che mono-orecchini, collane e gemelli da uomo. Si va dalla sfogliatella napoletana al corallo sardo, per poi arrivare alla michetta milanese fino all’emblema della cucina italiana: la pasta.

Ecco come il fashion diventa un food fashion dal sapore irresistibile.

 

Credits Immagini: Official Website 

Milano Moda Uomo: tutti i trend primavera/estate 2017

Da Milano la Moda Uomo detta quelli che saranno i trend per la prossima Primavera/Estate 2017.

Dal made in Italy ai brand stranieri, tante nuove idee e proposte per la moda maschile ma, allo stesso tempo, una costante che abbraccia più o meno tutti gli stilisti, tra gli habitué delle passerelle e le nuove promesse e giovani designer, è lo stile casual.

Dall’aria un po’ disimpegnata e disordinata, per un uomo che non vuole prendersi troppo sul serio, ecco i completi spezzati, in lino o fresco cotone come quelli di Armani e le giacche e camicie destrutturate dalle linee fluide.

Torna poi il color “safari” accostato al denim o al cappello da cowboy come ci propone Missoni con i suoi completi dalle fantasie tipiche del marchio che vede l’alternarsi di pantaloni morbidi ai bermuda sempre con giacca e camicia in abbinato e stretti in vita da una sciarpa annodata.

Il “safari” però non è l’unico colore trend: anche il bianco sarà dominante per la prossima stagione estiva, sia per spezzare un po’ determinati abbinamenti come sceglie di fare Ferragamo ma anche per i total look, come quelli dalle tonalità glaciali proposti da Jil Sander.

C’è chi poi sceglie lo “sporty-chic” come nuovo trend, è il caso di Dirk Bikkembergs e la sua Sport Couture dalle linee simmetriche accompagnate dalle scarpette dorate da calcetto e legate al collo, o ancora, di Sunnei. Da elementi come il cappellino con visiera blu, si crea infatti un abbinamento a contrasto con il completo in giacca e pantalone amaranto, reso poi ancor più sportivo grazie alla scelta della t-shirt con stampa.

Per non parlare dell’accessorio, del resto anche l’uomo vuole il suo, e quindi non potevano mancare le bretelle, le catene e le zeppe glitterate di Dsquared2, anche questi nuovi trend primaverili/estivi.

Questi e tanti altri i suggerimenti che ci arrivano dalla capitale della moda italiana, quindi perché non trarne spunto?

 

Credits Immagini: Milanomodauomo IT

London Collections Men: tutti i trend in passerella

Da Londra quindici talentuosi designer emergenti dettano le regole di quelle che saranno le ultime tendenze per la moda-uomo del prossimo autunno/inverno 2016-17.

Primo fra tutti i trend, il pantalone oversize con maxi pinces. La regola generale è questa: morbidezza. Sembrerebbe quindi finita l’era dei skinny jeans, come ci mostra in passerella Christopher Kane con la sua ultima collezione o il maxi trench nero di E-Tauz.

Dalle linee si passa poi al colore, quello di tendenza per la prossima stagione, è il cosiddetto «browny-orange», una via di mezzo appunto tra l’arancio e il marrone, specialmente pensato per capi come giacche, giubbotti, cappotti e, perché no, anche per i pantaloni, come il completo di Gieves-&-Hawkes che sceglie però linee più classiche e un po’ retrò, o ancora il look proposto da Oliver Spencer un po’ meno elegante e più da”intellettuale parigino”, ma di grande effetto con il maglione a righe in abbinato alla sciarpa aderente a contrasto con pantalone e cappotto maxi dalle linee decisamente più ampie.

Interessante la scelta dei materiali, terzo trend che dominerà la scena per questo autunno/inverno: dalla tuta metallica di J.W. Anderson a contrasto con le scarpe eleganti a punta blu e arancio, al maxi piumino firmato Astrid Andersen e al lurex proposto da James Long fino ad arrivare alla giacca con profili raffinati e ricamati in lurex color oro di Christopher Raeburn.

Sono proprio questi materiali luminosi e lucidi a creare un effetto unico e rendere questi capi “vivi” e luminosi. Per chi li ama, presenti anche gli inserti in eco-pelliccia, come il capospalla di Coach 1941.

Le idee da cui trarre ispirazione non mancano, date un’occhiata alla nostra gallery e scegliete il trend che pù vi rappresenti.

 

Credits Immagini: GQ IT, BFC

POP: le quattro protagoniste del nuovo profumo di Stella McCartney

POP è molto più di un profumo, è un modo di pensare, rappresenta lo spirito libero, moderno, audace e irriverente delle Millenials, le giovani native digitali di Instagram e Snapchat.

Pop, la terza fragranza di Stella McCartney, è nata con l’idea di rappresentare al meglio il tratto più caratteristico di ognuna delle ragazze che hanno partecipato alla campagna pubblicitaria di questo nuovo profumo. Giovani donne uniche e originali e un profumo che rende omaggio all’amicizia e all’indipendenza.

Questo spot pubblicitario non poteva quindi che avere come protagoniste dei quattro talenti creativi immortalati dal fotografo Glen Luchford: la musicista e cantante canadese Grimes (alias Claire Boucher) ammirata per il suo synthpop ipnotizzante, con melodie studiate alla perfezione e voci eteree; l’attrice e attivista Amandla Stenberg, giovanissima, modaiola e con un piglio originale e unico; l’animalista Kenya Kinski Jones, che non può fare a meno delle sue scarpe Elyse, di una t-shirt vintage e di un paio di jeans; ed infine l’artista “Lola” Leon (alias Lourdes Maria Ciccone Leon, la figlia della celebre Madonna) nota a tutti per il suo stile grunge.

Ma perché proprio loro? In particolare per Lola Leon, Stella McCartney non ha potuto proprio resistere e chiederle di farle da testimonial per il suo nuovo profumo. Questo perché nessuno come lei poteva incarnare al meglio il senso di libertà e irreverenza racchiuso in una boccetta dallo stampo ribelle e allo stesso tempo giocoso. Stesso discorso per la bella Grimes.

Le altre testimonial, invece, sono impegnate nel sociale e quindi in perfetta linea con le politiche del brand che da sempre presta attenzione alla salvaguardia dell’ambiente. Non è un caso se anche lo stesso packaging del profumo è formato da plastica riciclata al 100% e con certificazione che garantisce provenienza da foreste trattate in modo eco-sostenibile.

POP va al di là del concetto di profumo, accessorio di bellezza e lusso. È quindi un’essenza autentica che prende forma nell’individualità femminile e che si fa portavoce delle donne e delle loro peculiarità.

 

Credits Immagini: Vogue IT, Grazia IT, Glamour IT, Cosmopolitan IT

Rio 2016: gli atleti più hot made in Italy

Dal 5 al 21 agosto 2016, gli atleti più forti del mondo si sfideranno per conquistare il gradino più alto del podio mondiale alle 31° edizione dei Giochi Olimpici a Rio de Janeiro.

I nostri sportivi hanno tutte le carte in tavola per poter concorrere all’oro: ognuno di loro eccelle nella propria disciplina e siamo sicuri che il loro impegno e sforzo verrà ripagato ma, nel frattempo, perché non dare un’occhiata e vedere chi sono gli atleti italiani pù hot che parteciperanno a queste Olimpiadi?

Dalla presenza di uno dei campioni italiani più sexy come Luca Dotto, modello per Armani e medaglia d’argento di nuoto, specializzato nelle distanze brevi dello stile libero, passiamo a Niccolò Mornati, campione di canottaggio e che tenterà di portare a casa il tanto ambito oro, dopo la delusione a Londra nel 2012.

Un altro sexy azzurro, è il nostro pallavolista Luca Vettori, chiamato da tutti il pallavolista-filosofo per via del suo grande amore per la lettura. Della serie, non solo muscoli e addominali. Non si scherza neanche con Massimiliano Ferraro, classe 1991, marciatore, passato prima dalle piste di atletica per poi cimentarsi sulle piste da sci.

Chi non conosce poi Aldo Montano, medaglia d’oro individuale ai Giochi olimpici di Atene 2004. Occhi verdi e sguardo magnetico, il livornese è tra gli sportivi non calciatori più noto e ammirato dalle sue fan, grazie anche alle esperienze in televisioni e alle sue love story con donne famose.

Chi ama, invece, la bellezza tipica mediterranea, rimarrà sicuramente colpito dal bel Filippo Magnini, nuotatore e campione mondiale nel 2005 e 2007, è considerato il miglior stileliberista italiano nelle distanze brevi. Biondissimo e occhi azzurri, invece, il nostro pallavolista Ivan Zaytsev, gioca nel ruolo di schiacciatore e opposto attualmente nella Volejbol’nyj Klub Dinamo Moskva.

Niente da dire, infine, per Michele Benedetti, il cugino dei tre fratelli Marconi, tutti tuffatori. Fisico marmoreo, vincitore di una medaglia di bronzo per gli Europei di Torino nel 2009 e a Budapest nel 2006.

Questi sono solo alcuni degli atleti più sexy, tutti made in Italy, che parteciperanno a Rio 2016. Gli altri, li vedremo in azione a partire dal 5 agosto, nel frattempo, potete sempre dare un’occhiata alla nostra gallery!

 

Credits Immagini: Grazia IT, Gioia IT, Infinitynews IT

Sandali-ciabatte: il trend comft&chic dell’estate 2016

Per l’estate 2016 le scarpe di tendenza sono i sandali, le slippers e i sandali-ciabatte rivisitati e ridisegnati per diventare un accessorio glamour. Regola generale: comodità.

È questa la proposta che arriva dalle passerelle: praticità, comfort e quel tocco ironico che non guasta mai. L’accessorio principe della donna, la scarpa, deve seguire queste tre piccole regole per diventare un must have dell’estate 2016. A discapito del tacco, quasi surclassato dalla flat shoes per questa stagione estiva, molti brand hanno dato una loro interpretazione di questa calzatura creando tanti modelli dagli stili differenti e dalle caratteristiche originali.

Dalle classiche ciabatte simili a quelle da casa o da piscina, si passa a linee più eleganti, grazie alle applicazioni gioiello ricercate e chic, come nel caso di Marni, con fascia glitterata a fiori, e N.21 con suola carrarmato e tomaia nera con cristalli. Originali anche i modelli proposti da Pierre Hardy in pelle bicolore bianca e nera o nella versione scamosciata firmata Leather Crown.

Accanto a questi, molti i modelli più minimal o decisamente più spiritosi e, forse, sono proprio questi i più facili da abbinare. Un esempio, le ciabatte firmate The White Brand: il sandalo-ciabatta ideato dal brand spagnolo che trae ispirazione direttamente dagli spogliatoi e dalle palestre per poi spostarsi alle riviste patinate, ai blog fino ai piedi delle fashioniste.

Dal design di gusto internazionale, lo stile è quello glamour-retrò degli anni 70-80, colorato, comodo e di tendenza. Da indossare in spiaggia o tutti i giorni, con o senza calzettone in spugna e shorts, sia per chi ama lo stile hipster che quello più classico.

I modelli non mancano, quindi che aspettate? A voi la scelta per un estate all’insegna della comodità glamour.

 

Credits Immagini: Shoes.stylosophy IT, Magellano Srl

Borse in paglia: i modelli per l’estate 2016

Paglia, rafia e vimini: la tendenza borse dell’estate 2016 è questa!

Materiali semplici, dagli intrecci e dettagli originali, rendono la classica borsa “in paglia” il nuovo must-have estivo.

Non solo la borsa da spiaggia, ma anche cestini in vimini (un chiaro richiamo a quelli da picnic ma rivisitati), le shoulder bag e le borse a mano declinate in paglia sino ad arrivare alle clutch e le minibag per il tempo libero.

Tra i tanti modelli, ecco quello di Philosophy by Lorenzo Serafini che propone una tracolla-cestino in vimini, ispirandosi alle borse dei pescatori che riportano a casa le “prede” dopo una battuta. Un’idea divertente dal design semplice da abbinare ad una jumpsuit dai motivi orientali.

C’è chi invece, come Ralph Lauren, preferisce la tote in rafia intrecciata dal gusto bohémien: una tracolla rivestita in vacchetta con le nappine decorate da perline. Sempre coloratissimi, Dolce & Gabbana, che presentano la loro borsa della linea Rosa realizzata in rafia con la tecnica del punto ventaglio a uncinetto. Un mix di tessuti, il bordo, infatti, è in lana a contrasto con i borsellini a uncinetto appesi tramite catenelle dorate. La scritta souvenir “I love Napoli” dai ricami tridimensionali, cristalli, elementi metallici e floreali è in perfetta armonia con l’intera collezione estiva della maison.

Estrosità per Kate Spade, invece, e il suo modello Down the rabbit hole wicker beehive, a forma di arnia con paglia intrecciata, decorato da api gioiello e la scritta “Oh, honey”.
Si ritorna poi al modello a secchiello con Primark. Perfetta per la spiaggia, con pompon glamour tra il bianco, il rosa e il fucsia, rendono questa borsa ideale per tutti i giorni. Pompon colorati anche per Muzungu Sisters e la sua handbag in paglia.

La classica borsa da spiaggia, essenziale e senza nessun decoro è il modello scelto invece da H&M: in iuta, con manici dalla cima che imita la pelle. Perfetta da usare sia in città che in spiaggia. Comodità è taglio contemporaneo per Zara per la sua borsa a sacca, dalle grande dimensioni e con intreccio in iuta e manico in pelle.

L’idea di abbinare la pelle a materiali come la paglia e la rafia viene ripresa anche da Saint Laurent e il suo modello handbag dalle frange nere. Un abbinamento del genere non poteva che dare un tocco glam-rock alla classica borsa in paglia. Se, invece, si preferisce il taglio romantico, la scelta ricade sull’eleganza della borsa in paglia proposta da Ermanno Scervino e i suoi ricami in fiori rosa.

Tanti quindi i modelli da non farsi sfuggire. Date un’occhiata alla nostra gallery e trovate la vostra borsa in paglia preferita!

 

Credits Immagini: Diredonna IT, Stylosophy, Alfemminile

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